Nella foto: Pronto soccorso. Foto di ©David Mark su Pixabay

GERMANIA – Allarme pronto soccorso

Allarme nel pronto soccorso: Il personale sanitario registra un forte afflusso di persone con urgenze minori che non necessitano di un trattamento nel pronto soccorso o un ricovero ospedaliero.

Ne parliamo col primario dr. Demetz, originario dell’Alto Adige. Dal 2020 dirige il pronto soccorso della München Klinik Harlaching a Monaco di Baviera.

Dr. Demetz, il pronto soccorso è un pilastro importante del sistema sanitario. Quando un paziente deve recarsi al pronto soccorso?

A differenza di quanto accade in Italia, il servizio sanitario d’urgenza qui da noi si avvale fortemente del medico di base, ovvero l’“Hausarzt”, quindi, delle guardie mediche, ovvero “Ärztlicher Bereitschaftsdienst“ delle “Kassenärztliche Vereinigungen“ e poi del medico d’urgenza che si occupa del rapido inquadramento diagnostico del paziente, un primo trattamento ed un eventuale trasporto nella clinica. Quindi si puó dire che il pronto soccorso in Germania mira ad occuparsi principalmente di casi gravi, ovvero pazienti con sanguinamenti copiosi, ossa rotte, dolori al torace o attacchi di cuore come anche problemi neurologici. Questo fa capire che il pronto soccorso non può essere un sostituto dei medici di base.

Nella foto: Dr. Florian Demetz

Com’è la situazione nel suo reparto? C’è sovraffollamento?

Sì e no. Nel momento in cui un paziente si reca al pronto soccorso gli viene assegnato un codice d’emergenza a seconda del quadro clinico. Se ci sono pazienti che si recano da noi per comodità ed in cerca di un sostituto del medico di base è evidente che a volte si crei un effetto imbuto con sovraffollamento.

Covid: La pandemia che impatto ha avuto sul suo lavoro al pronto soccorso?

Ho iniziato la mia attività come primario nel pronto soccorso nelle prime fasi della pandemia, quando i primi casi Covid mandarono in affanno tutto il sistema sanitario. Dal punto di vista della sicurezza è cambiato moltissimo. Vengono effettuati continui tamponi, sia al personale che ai pazienti. Il prezzo della sicurezza è soprattutto di tipo organizzativo se penso all’isolamento dei pazienti affetti da Covid ecc. Non va trascurato anche l’aspetto delle interazioni sociali con i colleghi. Non mi ricordo quando è stata l’ultima volta che ho visto i miei colleghi senza mascherina FFP2.

Siamo in periodo dell’avvento, dell’attesa. Parlando dei tempi d’attesa nel pronto soccorso: perché i tempi d’attesa possono essere così lunghi?

Chiariamo una cosa. La prima priorità in un’emergenza medica è salvare la vita. Quindi i tempi d’attesa per un paziente ammalato gravemente sono brevi. E questo vale 24 ore, 7 giorni su 7. Questo tipo di priorità detta triage viene effettuata su ogni paziente e consiste in una valutazione dell’urgenza del trattamento. Per dirla in modo semplice: situazioni di gravità maggiori vengono affrontate subito e hanno precedenza in confronto ad urgenze minori, quindi patologie più differibili come il mal di gola, la pressione alta ecc.

Ambulatorio del proprio Hausarzt chiuso: che fare? L‘Ärztlicher Bereitschaftsdienst è un’alternativa valida?

Assolutamente. L‘Ärztlicher Bereitschaftsdienst è raggiungibile su tutto il territorio nazionale telefonicamente chiamando il numero 116 117. In primis verrà indicata una guardia medica, la cosiddetta KV-Bereitschaftspraxis vicina al luogo dal quale si chiama. Inoltre questo servizio aiuta anche a prenotare visite in ambulatori e poliambulatori specialistici. Molte sedi KV sono costituiti con apparecchiature paragonabili a quelle del pronto soccorso.

Un paziente può chiamare al pronto soccorso nel quale si vuole recare per capire se è necessario andarci?

Un inquadramento diagnostico completo di un paziente non può avvenire al telefono. Consiglierei sempre di recarsi prima dal proprio Hausarzt o seguendo le tappe descritte prima.

Bimbi e pronto soccorso: l’insicurezza è grande da parte dei genitori. Un bimbo quando va portato al pronto soccorso?

Dai miei tempi di medico d’urgenza posso dire che la maggior parte delle emergenze pediatriche per fortuna sono innocue. Oltre ai traumi un bambino che mostra segni di apatia o letargia sicuramente va portato al pronto soccorso. Da genitore bisogna imparare a valutare le condizioni generali del bambino. Se il piccolo gioca e parla normalmente, l’urgenza verosimilmente è meno grave e ci si può rivolgere al proprio pediatra. Posso comunque assicurare che nel pronto soccorso teniamo conto di tutto questo. Anche nei casi meno gravi, cerchiamo di rendere l’esperienza il meno angosciante possibile per tutti.

Siamo sotto Natale. Cosa desidera per il 2023?

Può sembrare scontato ma soprattutto salute. E forse un po’ di neve per andare a sciare nelle Dolomiti!

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