Il 7 aprile di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Salute promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In un mondo in cui le disparità sono ancora enormi è essenziale fissare una ricorrenza per ricordare a tutti quanto la tutela del diritto alla salute debba diventare una priorità. Così come il cambiamento climatico, è un problema così grande che in molti pensano di non poter fare la differenza. È quanto emerge dall’indagine IPSOS condotta in occasione della Giornata Mondiale della Terra 2024, che si è celebrato anche nel mese di aprile, e che rivela un sentimento di impotenza e disillusione sempre più diffuso nei confronti della lotta alla crisi climatica. Secondo l’indagine, che ha coinvolto 33 Paesi tra cui l’Italia, la fiducia nei piani governativi per affrontare il cambiamento climatico è in caduta libera dal 2022. Infatti, il 63% degli intervistati a livello globale e il 66% degli italiani ritiene che i propri governi dovrebbero fare di più per contrastare il cambiamento climatico.
Questi temi si celebrano nel mese di aprile, ma sono temi che vengono poi sviluppati, ovviamente, nei mesi successivi. Il tema scelto 2024 dall’OMS per la Giornata Mondiale della Salute è “My health, my right” (La mia salute, un mio diritto) per celebrare la salute come diritto umano fondamentale. La giornata è un’occasione per promuovere a livello globale la sensibilizzazione su argomenti cruciali di salute pubblica di interesse della comunità internazionale e lanciare programmi a lungo termine sugli argomenti al centro dell’attenzione, ecco il perché nei mesi successivi, a partire dal mese di maggio si promuovono iniziative a livello mondiale. Ma cos’è precisamente, perché si celebra? Questa giornata mondiale fu istituita nel 1950 con lo scopo di ricordare la fondazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, avvenuta il 7 aprile 1948. Ogni anno viene individuato un tema differente, e si cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica su quel determinato argomento, ma soprattutto di lanciare iniziative concrete che possano durare nel tempo.
La Giornata Mondiale della Salute non è altro che un’occasione per promuovere argomenti di grande rilevanza per il mondo della sanità. L’obiettivo chiaramente è quello di non ridurre l’evento a un solo giorno, ma di utilizzare questa data come punto di partenza per avviare progetti durevoli nel tempo. Ogni anno viene infatti scelto un tema differente e vengono fissati obiettivi concreti e tangibili per arrivare ad assicurare il diritto alla salute a tutti, in tutto il mondo. Il Diritto alla Salute è un diritto essenziale dell’uomo, come sancito dall’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l’articolo 32 della Costituzione e dalla legge 833 del 1978. È garantito attraverso la promozione, il mantenimento e il recupero della Salute, a prescindere dalla condizione sociale ed economica.
Come dicevamo, ogni anno viene proposto un tema sul quale si incentrano tutta una serie di iniziative, ognuna delle quali rientra nella strategia più ampia volta al raggiungimento della cosiddetta Health for All. La salute per tutti, ovvero la distribuzione uniforme delle risorse al fine di rendere l’assistenza sanitaria veramente accessibile.
Il tema proposto quest’anno ha il titolo “My health, my right”, “la mia salute, un mio diritto”, e citando le parole dell’OMS, ha l’obiettivo di: “sostenere il diritto di tutti, ovunque, ad avere accesso a servizi sanitari, istruzione e informazione di qualità, nonché ad acqua potabile, aria pulita, buona alimentazione, alloggi di qualità, condizioni lavorative e ambientali dignitose e libertà dalla discriminazione.” Un diritto di cui, purtroppo, ancora oggi ne gode solo una piccola fetta della popolazione mondiale. L’OMS ha rilevato come, ad oggi, ben 140 stati riconoscano il diritto alla salute nelle loro costituzioni. Ancora nel 2021, però, 4.5 miliardi di persone non hanno avuto pieno accesso all’assistenza sanitaria di base.
Con i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, tra guerre, crisi economiche, pandemia, cambiamento climatico, oltre ad aver accentuato in alcuni casi le disuguaglianze sociali e reso ancora più critico l’accesso ai servizi sanitari, hanno messo a dura prova anche l’equilibrio psicologico ed emotivo delle persone. Se nel 2019 si stimava che una persona su 8 nel mondo soffrisse di un disturbo mentale, solo durante il primo anno di pandemia c’è stato un incremento del 25% della sintomatologia ansiosa e depressiva. Nel 2022 un’indagine IPSOS svolta in 34 paesi del mondo ha rilevato come la Salute Mentale abbia superato il cancro tra le principali preoccupazioni in tema di salute da parte dei cittadini. Un focus sull’Italia ha rilevato come sebbene l’80% equiparasse Salute Mentale e fisica in termini di importanza, solo il 40% percepiva che anche il sistema sanitario facesse lo stesso. Tutti questi dati dimostrano come, nonostante dal 1948, anno di fondazione dell’OMS, siano stati fatti enormi passi avanti nella promozione del benessere psico-fisico delle persone, la strada da fare resti ancora lunga e complessa. E passi necessariamente dalla capacità di individui, comunità e istituzioni di far fronte ai continui mutamenti del sistema in cui sono inseriti.
Ecco perché iniziative come la World Health Day diventano cruciali. Per mantenere alta la guardia e ricordarci ogni giorno che la salute è un diritto che dobbiamo continuamente salvaguardare. In modo particolare il nutrirsi è fondamentale. Tanto che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nutrizione adeguata e salute sono da considerarsi diritti umani fondamentali, assai correlati l’uno all’altro. Lo stato di salute delle popolazioni, sia ricche che povere, del pianeta è fortemente influenzato dal livello e dalla qualità della nutrizione. Una dieta corretta è un validissimo strumento di prevenzione per molte malattie, e di gestione e trattamento in molte altre.
La proporzione dei tipi di alimenti e la qualità dei cibi che mangiamo sono alla base di uno sviluppo umano completo, sia fisico che mentale. D’altra parte, cibi di cattiva qualità, contaminati o non conservati correttamente possono costituire fattori di rischio consistenti e sono causa di malattia e morte per milioni di persone ogni anno. Inoltre, anche una alimentazione squilibrata o scorretta può generare condizioni di disordine o vere e proprie patologie che risultano, in molti casi, addirittura mortali.