La signora L.W. di Wuppertal ci chiede se sia possibile ottenere la pensione di vecchiaia anticipata.
In Italia la pratica è possibile solo se l’interessato assiste un familiare totalmente invalido. Meglio presentare la pratica a un Patronato in Patria.
Il signor L.V. di Amburgo ha, in Italia, un nipote che ha iniziato a lavorare a 15 anni. Il lettore ha saputo che è previsto un incentivo previdenziale sulla pensione per il lavoro minorile. Ce ne chiede conferma.
La pratica è prevista solo se gli anni i versamenti partono, almeno, dal gennaio 1996. Non ci sono altre scelte.
La signora V.F. di Bonn ha, in Patria, una nipote (classe 1959) che ha iniziato a lavorare, come dipendente, dal 1983. La lettrice ci chiede quando la nipote potrà andare in pensione.
Se la documentazione è completa, la nipote potrà andare in pensione nella primavera del 2025. Il sistema che sarà applicato sarà di tipo contributivo.
Il signor F.T. di Mainz, che segue questa rubrica dal 1992, ha, in Italia un nipote (classe 1970) che ha iniziato a lavorare nel gennaio del 1986. Il lettore ci chiede quando il nipote potrà ottenere il pensionamento.
A conti fatti, con l’attuale normativa, non prima della primavera del 2029.
La signora Rita A. di Westfalen ha, in Italia, un fratello invalido civile che dovrà fare, entro l’anno, una visita di controllo sul grado d’invalidità. La lettrice ci chiede se sia normale.
Lo è. Infatti, sono cambiate le regole per la controllo dello stato d’invalidità civile. Ci saranno da presentare documenti sanitari aggiornati con correlata visita in presenza.
Il signor F.D. di Nürnberg, che segue questa Rubrica da anni, ha una sorella in Italia (classe 1959) che può contare 20 anni di versamenti previdenziali certi sino al marzo del 1992. Il lettore ci chiede se sua sorella potrà andare in pensione entro l’anno.
Con l’attuale normativa, salvo aggiornamenti, il diritto sussiste. Non possiamo, però, calcolare l’importo del trattamento previdenziale.
La signora P.L. di Bonn ha, in Patria, una figlia che assiste la nipote invalida civile al 100/%. La lettrice ci chiede se sia possibile anticipare la pensione della figlia per assistere la nipote.
Pur per il caso prospettato, ci sono “limiti”. Con l’idonea documentazione, la pensione di vecchiaia potrebbe essere concessa con 41 anni di contribuzione (solo se si tratta di lavoratrice precoce).
Il signor A.G. di Essen ci chiede se, in Italia, siano riscattabili, ai fini previdenziali, gli anni per il conseguimento di un diploma.
Il riscatto è previsto, almeno per ora, solo per gli anni di corso universitario.
La signora L.W. di Stadt aveva , in patria, la madre titolare dell’assegno d’accompagnamento. Ora la genitrice è deceduta. L’INPS ha chiesto alla lettrice, in qualità d’erede, la restituzione dell’assegno d’accompagnamento ricevuto dopo il decesso della titolate. La lettrice ci chiede se sia corretto.
Lo è e senza eccezione alcuna.