La serata ha avuto come tema di riflessione: “I Migranti ed i Rifugiati oggi”. Relatori della tavola rotonda erano oltre al Rev.mo don Pierluigi Vignola – Parroco/Missionario della Missione Cattolica Italiana e Delegato della Zona Nord della Germania delle Missioni Cattoliche Italiane, il quale oltre ad essere il padrone di casa è presidente della stessa Associazione “Prima Persona e.V.”; S.E. Rev.ma Mons. Salvatore Ligorio, Arcivescovo Metropolita di Potenza e Presidente della Conferenza Episcopale di Basilicata, il Dott. Prof. Giuseppe Scigliano, Presidente del ComItEs circoscrizione di Hannover e il sig. Francesco Bonsignore Co-Presidente dell’Associazione Prima Persona e.V. quale moderatore della serata. Hanno mandato il loro saluto e patrocinio a sostegno della manifestazione perché impossibilitati a partecipare per precedenti impegni, il Dott. Flavio Rodilosso Console Generale d’Italia in Hannover, S.E. Mons. Hans-Jochen Jaschke Weihbischof em. Arcidiocesi di Amburgo, Mons. Wilm Sanders Presidente emerito del Capitolo Cattedrale dell’Arcidiocesi di Amburgo, il dott. Michael Becker responsabile del Dipartimento delle Missioni Cattoliche per l’Arcidiocesi di Amburgo, la dott.ssa Nicoletta Di Blasi Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, il dott. Nico Aprile Presidente di “Mercurio” Associazione Economica Italo-Tedesca, il dott. Giovanni Baldantoni, Presidente di Palazzo Italia Bucarest che ha proprio all’interno della Missione Cattolica di Amburgo la Delegazione di Palazzo Italia Germania.

Dopo il saluto di don Pierluigi Vignola e la sua riflessione partendo dal Magistero dei Papi, in modo particolare con l’Humanae Vitae di Paolo VI e con l’esortazione apostolica “Ecclesia in Europa” di San Giovanni Paolo II, ha preso la parola il moderatore della serata il quale subito ha rivolto delle domande a Mons. Ligorio, partendo dalla riflessione di papa Francesco per la giornata dei migranti 2018.

Mons. Ligorio ha tenuto a ribadire prima di tutto che ha accettato ben volentieri l’invito di don Pierluigi ed era lì prima come Padre e Pastore di un Suo figlio in missione all’estero, appunto quale prete Fidei donum (in latino: “dono di fede”), inviato cioè a realizzare un servizio in un territorio di missione per la cura pastorale a favore degli immigrati italiani per una loro maggiore integrazione ma mantenendo la cultura e l’originalità della loro tradizione religiosa, ribadendo poi che i fedeli di don Pierluigi sono di conseguenza anche suoi fedeli. Infatti proprio per ribadire il discorso della missionarietà nel precedente appuntamento del 65° nel mese di giugno, alla presenza di Mons. Alfred Xuereb, già 2° segretario di Papa Benedetto XVI e poi 1° segretario di Papa Francesco ora Prelato Segretario Generale del Dicastero Vaticano dell’Economia, lo stesso Mons. Xuereb ha consegnato a don Pierluigi a nome di Papa Francesco una medaglia riferendo ciò che il Papa voleva esprimere a don Pierluigi e cioè: “quale suo stretto collaboratore come missionario nel Nord della Germania”.

Subito dopo entrando nel tema della riflessione, Mons. Ligorio ha sottolineato come l’uomo “creato a immagine di Dio” è un pellegrino che, come Abramo: “lascia la sua terra” e va’ dove il Signore gli indica. Pertanto, fin dall’origine, l’uomo “è un viandante” e “non un girovago”. “Nel mondo – ha aggiunto l’Arcivescovo- ci sono 250 milioni di uomini in cammino e 65 milioni di rifugiati, sfollati e richiedenti asilo”. In questo contesto pertanto “è importante coniugare umanità e legalità”. Come? La strada è indicata da Papa Francesco nel suo messaggio in occasione della Giornata mondiale del rifugiato attraverso 4 verbi: accogliere, proteggere, promuovere, integrare. “Accogliere” – ha detto Mons. Ligorio – per fare loro costruire una vita dignitosa, per contribuire a migliorare le condizioni della loro terra natia.

Dobbiamo accogliere – ha ribadito – il loro desiderio di futuro». Il verbo “proteggere” significa invece: “farsi prossimo, condividere e tutelare un cammino” ma anche: “costruire un percorso protetto, un corridoio umanitario per non essere sfruttati da trafficanti di esseri umani ma essere protetti e accompagnati nella libertà di partire”. Secondo l’Arcivescovo dunque, bisogna “promuovere le loro capacità le loro abilità” acquisite “negli studi” con l’obiettivo di “superare la mera assistenza”. “L’integrazione – ha aggiunto – è una nuova cittadinanza” che nasce attraverso “la possibilità di partecipare, associarsi e realizzare i propri sogni. Ciò implica dialogo, formazione e inclusione che tenga conto delle esigenze e della specificità dei territori e delle comunità di accoglienza”. Non basta solo accogliere ma bisogna facilitare il ritorno nel proprio paese “accompagnandoli in un processo che promuova le persone nella loro terra favorendo le infrastrutture sociali e sanitarie”. Per Monsignor Ligorio servono: “approcci nuovi, interdisciplinari e scevri da pregiudizi aperti a un confronto ampio e costruttivo”. L’Arcivescovo alla fine del suo intervento ha ricordato le parole del “Motu proprio” che istituisce il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale: “In tutto il suo essere e il suo agire, – è scritto nel documento – la Chiesa è chiamata a promuovere lo sviluppo integrale dell’uomo alla luce del Vangelo. Tale sviluppo si attua mediante la cura per i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato”.

Il dibattito è continuato con il Dott. Prof. Giuseppe Scigliano e con le varie domande poste ai relatori dal folto pubblico presente in sala per ascoltare, parlare e riflettere su quella che è stata la loro storia, che è la loro storia di migrante italiano in Germania. Nel concludere il dibattito, Mons. Ligorio ha tenuto a ribadire che la vera ricchezza è l’integrazione fra i popoli, che coloro che governano hanno una grande responsabilità e debbono avere una vera coscienza nel dialogare, come fatto in questa serata, e ciò significa costruire e lavorare per un mondo migliore. La due giorni dell’Arcivescovo Ligorio si è conclusa domenica 10 settembre. Ha infatti presieduto la concelebrazione eucaristica che ha chiuso il 7° appuntamento del 65° Anniversario della Fondazione della Missione Cattolica Italiana di Amburgo.

Nella foto da sx: Don Pierluigi Vignola, Mons. Salvatore Ligorio, Francesco Bonsignore

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