Da diversi mesi dall’inizio dell’anno scolastico, la vicenda del blocco dei corsi di sostegno a Stoccarda naviga ancora in un mare di confusione. Quello che si è mosso è che, dopo la minaccia di una manifestazione di protesta di insegnanti e genitori il 5 febbraio davanti al Consolato generale, che in ogni caso ha avuto luogo, il console reggente Alessandro Giovine ha cercato di aggiustare un po’ il tiro, invitando gli insegnanti dell’Enaip, ormai senza “padrone” e stipendio da due mesi per il blocco dell’ente, presso la sede Deutsch- italienischen Gesellschaft (Dig) a Karlsruhe, dove gli è stato offerto un contratto ad ore per sette settimane e la dubbia promessa di riprendere regolarmente i corsi.
La maggior parte degli ex dipendenti ha accettato il contratto, pur ritenendolo un contratto capestro, perché disperati e in assenza forzata dalle classi ormai da quattro settimane. Ma davvero le attività proseguiranno regolarmente? L’ipotesi è dubbia perché non si capisce da dove dovrebbero arrivare i finanziamenti, visto che sono stati tolti i contributi, già approvati, destinati all’Enaip, ma senza che nel frattempo si sia riusciti ad ottenerne dei nuovi per la Dig Karlsruhe e per il tedesco Lernerfolg: enti che piacciono al Console. I vecchi enti gestori operanti nella Circoscrizione, vale a dire Enaip, Progetto Scuola e Ial-Cisl, sono stati denunciati dal Console per irregolarità rilevate durante i controlli. Questo ha provocato però un grosso danno per la comunità, per gli insegnanti e per i ragazzi.
Peraltro, differentemente dai vecchi tre, i due nuovi enti non hanno alcuna esperienza nella gestione dei corsi per i figli dei lavoratori emigrati. Neanche al Ministero degli Esteri la nuova proposta era piaciuta. Alle interrogazioni parlamentari che sono seguite, come quella di Franco Narducci (Pd), la sottosegretaria, Stefania Craxi (Pdl), aveva confermato i pareri del Ministero, cioè quelli che vedevano i tre enti “indagati” fuori gioco e i due nuovi non “papabili”.
La situazione però potrebbe cambiare visto che l’ultima interrogazione del parlamentare Marco Zacchera (Pdl), firmata da altri parlamentari della coalizione governativa, sembra un chiaro tentativo di fare pressione sul Ministero col fine di elargire il contributo alla Dig. Alla fine, quindi, la storia è addirittura peggiorata dalle attese dell’inizio dell’anno scolastico, quando gli enti che gestivano i corsi di sostegno, Progetto Scuola e Ial, non avviavano i loro corsi, ma almeno l’Enaip, interpretando il volere del Console, comunicava agli insegnanti la ripresa del servizio. Speranza durata poco, certo, visto che già a settembre l’amministratore delegato dell’Enaip, Duilio Zanibellato, comunicava a noi insegnanti le difficoltà in cui si trovava l’ente.
E così, a fine ottobre, sperando nello sblocco della situazione, si era provveduto a pagare i due stipendi arretrati degli insegnanti, mentre il Console faceva sapere che avrebbe preferito che i corsi continuassero, visto che i soldi c’erano e non doveva importare chi li gestisse. Ed invece, ecco come siamo finiti. Sono in tanti nel frattempo a chiedersi se era proprio necessario creare un tale subbuglio con incalcolabili danni materiali e morali a tutta la collettività e se il tutto non sia stato messo in pratica dal Console reggente con delle chiare direttive da parte del governo. L’interrogazione di Zacchera confermerebbe questi dubbi.