Questa nota stampa, uscita nei giorni scorsi dalla sede della Cancelleria federale, e passata per lo più sotto silenzio, ha tuttavia una grande importanza.
Un governo, un capo di Stato, un ministro, un uomo politico, se vogliono essere credibili agli occhi di chi vota, non devono dare l’impressione di essere lì solo per godere dei privilegi della casta. L’occasione per questa presa di posizione del Kanzleramt è stato il prossimo viaggio della Cancelliera negli Stati uniti. Il contribuente tedesco sa che i suoi soldi sono spesi con oculatezza.
Questa è una lezione minimale che ancora oggi la classe politica tedesca, indipendentemente dal partito di appartenenza, è in grado di impartire a molti colleghi di tutto il mondo, italiani in primis. Non si tratta di risparmio effettivo, perché certamente qualche volo militare in più non intacca il bilancio dello Stato. Si tratta di dare un messaggio preciso: quando c’è da risparmiare, poco o tanto che sia, i primi a farlo devono essere coloro che ricoprono incarichi pubblici. Questo, una volta, nel vecchio linguaggio retorico dei primi anni del Dopoguerra, si chiamava „dare l’esempio“. I politici italiani ci hanno abituati ad altro.
Certo che prendono l’aereo di Stato per andare a veder l’Inter, chi se ne frega! Certo che usano ed abusano di tutti i privilegi che il loro status permette, e chi se ne frega? Altrimenti perché sarebbero diventati politici? Per fare la fila al botteghino dell’Inter o per fare la fila in aereoporto? E certo che usano a scopo di parte gli strumenti pubblici, pagati da tutti, compresi quelli che votano per l’opposizione. Il malcostume, per usare un termine estremamente gentile, sta creando in Italia una disaffezione alla politica che rischia di diventare una disaffezione alla democrazia. Ma questo è un altro discorso che noi facciamo da sempre. Per tornare al caso dei voli di Stato in Germania, il portavoce del governo, Steffen Seibert, ha dichiarato che nel prossimo viaggio americano, nell’aereo che porterà la Cancelliera, troveranno posto cinque ministri della coalizione.
Certo, la obiezione dei colleghi giornalisti al portavoce non poteva altro che essere la seguente: in caso di incidente, oltre alle deplorevoli perdite umane, non c’è richio di un danno più rilevante per la coalizione? Nell’aprile 2010 ad esempio, in seguito ad un incidente di volo dell’aereo presidenziale polacco, persero purtroppo la vita oltre al presidente Lech Kachinsky anche diversi membri dell’esecutivo. Furono però tutti prontamente sostituiti senza grandi problemi per il lavoro del goveno. Perché questa classe politica europea è in fondo talmente mediocre e anonima che la sostituzione di uno o dell’altro membro di un governo non porta differenza alcuna.