Ma quale è la definizione di Bullismo:
Il bullismo è una particolare manifestazione di aggressività, perpetrata da uno o più individui ai danni di uno o più individui (vittime). Un bullo può aggredire la vittima in modo diretto (picchiandola o insultandola) o in modo indiretto (escludendola, diffondendo calunnie sul suo conto). Ci sono luoghi dove le aggressioni fisiche sono molto diffuse, contrassegnati dalle prese in giro o dalle esclusioni. Si crede che la natura del bullismo sia una questione tra maschi in età scolastica, ma questo non è vero. Anche le ragazze fanno e subiscono prevaricazioni, tra loro ed anche con i compagni dell’altro sesso.
In genere le prepotenze femminili sono soprattutto verbali e psicologiche, quelle maschili prevalentemente verbali e fisiche. Ma analizziamo anche altri tipi di bullismo in età adulta: il bullismo sul luogo di lavoro, spesso messo in atto da colleghi o addirittura dai propri capi, che anche se effettivamente non operano atti di bullismo il solo fatto di non prestare attenzione alla situazione porta la vittima, non solo a sminuire le proprie capacità ma spesso a dubitare di se stessa e quindi di rendere poco nel suo lavoro.
Si è studiato che gli atti di bullismo non sono fenomeni che si creano solo nell’adolescenza ma anzi in qualsiasi età. Continuando ad analizzare le varie situazioni, si può spesso subire bullismo anche tramite il proprio computer , in questo mondo virtuale in cui siamo mille marinai in un mare di informazioni, potremmo in un modo o in un altro, postando un link od un altro, una foto o una semplice frase, incappare in qualche cyber bullo, che approfittando della protezione dell’anonimato può infliggere dolore psicologico. Le molestie possono verificarsi continuamente via SMS, Facebook o altri siti, e le informazioni si spargono velocemente. Una volta postati, i messaggi insultanti potrebbero non essere cancellabili, e potrebbe essere assai difficile identificarne l’autore in maniera inequivocabile.
Ma ancora questo non basta perché spesso anche nelle comunità, tra cui quelle religiose, possono accadere cose del genere, luoghi in cui una persona si reca per avere sostegno, per esporre le proprie idee, il proprio pensiero senza per questo essere definito stupido, l’errore spesso risiede nella poca empatia dei ministri della Chiesa che dovrebbero accogliere, tutelare e proteggere tutti i loro fedeli e non nascondersi dietro il loro vestito.
Chi è bullo, sarà per sempre bullo; chi è vittima, sarà per sempre vittima, per fortuna non è vero. Essere bulli o vittime è solo un ruolo momentaneo, non un’identità. Ci sono persone che in momenti diversi della loro vita attraversano tutti i ruoli. E ci sono vittime che poi diventano bulli, bulli che si trasformano in vittime, bulli o vittime che capiscono la situazione e si fanno difensori del più debole. Tutti possono imparare a rapportarsi alla pari con gli altri e a risolvere le situazioni senza ricorrere alla violenza, o alle prese in giro, e soprattutto agli schieramenti contro i più deboli.
Il bullismo per qualcuno è un’esperienza che rende più forti. Ma la cosa importante da capire è che la violenza fisica, mentale e di schieramenti va contrastata, sempre. Secondo gli psicologi, è importante capire gli effetti che il bullismo può avere sulle persone, rendendosi conto che quando si esce dai luoghi in cui si è subito il bullismo, non si lasciano alle spalle tutti i problemi, ma alcuni di essi ci restano dentro, e manifestano i loro effetti ad anni di distanza ed in qualsiasi aspetto della nostra vita.