Il dato emerge dal Rapporto Istat su “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente”.
L’aumento delle emigrazioni nel 2014 rispetto all’anno precedente è dovuto principalmente – spiega l’Istat – alle cancellazioni dall’anagrafe di cittadini italiani (da 82 mila a 89 mila, pari a +8,2%). In aumento anche le cancellazioni di cittadini stranieri, passati da 44 mila a 47 mila unità (+8,8%). “In cinque anni il numero di emigrati italiani è più che raddoppiato”. Le principali mete di destinazione per gli italiani emigrati nel 2014 sono la Germania, il Regno Unito, la Svizzera e la Francia. Aumenta in misura consistente rispetto al 2013 (+18,6%) il numero di connazionali laureati con più di 24 anni di età che rientrano dall’estero (7 mila unità).
È in leggero aumento (+3,4%) anche il numero di laureati italiani che nel 2014 lasciano il Paese (20 mila). Nel 2014 i trasferimenti di residenza interni al territorio nazionale – dice ancora l’Istat – coinvolgono 1 milione 313 mila individui.
Il valore è in calo rispetto al 2013 (-49 mila unità, pari a -3,6%). Il numero dei movimenti tra Comuni italiani è il più basso degli ultimi cinque anni e supera di poco il valore del 2009, anno di forte calo degli spostamenti interni. I trasferimenti di residenza interni sono principalmente di breve e medio raggio.
Nel 2014 ammontano a 994 mila i trasferimenti tra Comuni delle stessa regione (pari al 75,6% del totale), mentre sono stati 320 mila gli spostamenti di residenza tra regioni diverse (24,4%). Nel 2014 trasferimenti di residenza interni di cittadini stranieri sono stati 239 mila, quasi 10 mila in meno rispetto al 2013.