Intervista a Iris Lauriola, Segretario Nazionale del Sindacato Confsal/Unsa-Esteri

Un vostro comunicato porta il titolo “PIATTAFORMA PRENOT@MI, CRITICITA’ E ANOMALIE, URGENTE STABILIRE REGOLE UNIVOCHE”. Quali sono queste criticità e anomalie e a quali regole univoche aspira il tuo Sindacato?

Tu sei stato per decenni membro attivo nel nostro Sindacato e sai che godiamo del più alto grado di rappresentanza per numero di iscritti presso il MAECI. Abbiamo parlato del programma online Prenot@mi perché dai nostri iscritti sparsi sulla rete consolare mondiale ci giungono segnalazioni che sono preoccupanti.

Preoccupanti per i lavoratori nelle sedi consolari?

Certo! Innanzitutto, è lamentata l’assenza di un’adeguata formazione del personale che gestisce il programma e che ora lavora solo sulla base di un semplice manuale. Poi ci troviamo di fronte all’assenza di regole certe ed univoche, che ne scandiscano armonicamente la funzionalità in ogni sede e che rende il Prenot@mi uno strumento in grado di amplificare i rischi nella gestione dell’utenza, soprattutto nell’elargizione dei cosiddetti “servizi sensibili”.

Ma ormai la prenotazione di un servizio via internet è una realtà irreversibile. Non tocca agli addetti ai lavori adeguarsi?

E proprio di questo parliamo. Adeguarsi significa preparare gli addetti ai lavori con una giusta formazione e significa perfezionare la digitalizzazione sia a favore degli utenti sia a tutela di chi è preposto ad accogliere le richieste dei servizi. Sotto il profilo tecnico, per esempio, tra le anomalie più segnalate al nostro Sindacato risulta l’erroneo inserimento dei dati personali degli utenti, il quale comporta un allungamento dei tempi di gestione delle pratiche. Enormi problemi si registrano anche nella fase di annullamento o conferma dell’appuntamento, che si riflettono poi sui tempi di gestione dei servizi della sede. Il tutto a scapito del connazionale e a scapito di chi deve trattare la pratica.

Il vostro comunicato parla anche di criticità per quanto riguarda la manipolazione degli appuntamenti online. Esiste veramente qualcuno che vende appuntamenti?

Il rischio esiste. Un’altra criticità riscontrata in alcune sedi, infatti, è proprio legata alla possibilità che intermediari esterni possano registrarsi e prendere un appuntamento a nome di un utente, salvo poi vendere quell’appuntamento ad un secondo utente, con la conseguenza di annullare il primo nominativo per inserirvi successivamente quello dell’utente “cliente”. Abbiamo comunque appreso che in alcune sedi, effettivamente, non è possibile editare i dati da parte dell’utente, ma non abbiamo certezze circa la gestione univoca del programma in tutte le sedi, segnatamente in quelle dove potrebbe esserci – ahinoi – un “mercato” rispetto ai servizi consolari.  

Ti preoccupa che anche i lavoratori consolari possano essere sospettati di essere parte di questo “mercato”?   

In alcune sedi, tutto il personale in servizio, a prescindere dalla qualifica e dalla mansione, è abilitato ad accedere ed utilizzare la piattaforma. In altre sedi, invece, l’incarico di amministratore è affidato solo ed unicamente ad un impiegato di ruolo, mentre gli impiegati locali hanno l’incarico di “consultori”, legittimati quindi all’accesso ma non alla gestione tecnica della piattaforma. E qui i rischi aumentano in maniera esponenziale. Il caos che è stato determinato dall’entrata in vigore di Prenot@mi presso talune sedi, segnatamente per quanto attiene alle derivanti responsabilità gestionali, rischia di legittimare un crescendo di provvedimenti disciplinari in capo ai lavoratori che, ignari del funzionamento, per mancanza di formazione e delle correlate responsabilità, spesso credono di agire nel bene e nella legalità, ma, al contrario, possono commettere errori.

E allora?

E allora faremo quello che la Confsal/Unsa Esteri fa da sempre e quotidianamente. Cercheremo con tutti i mezzi di tutelare i nostri iscritti e i connazionali all’estero, chiedendo presso il Ministero un confronto con gli uffici competenti teso alla definizione di un protocollo operativo che sia chiaro e funzionale alle esigenze della rete estera e degli utenti. Il tutto, nella prospettiva di un produttivo ed efficace utilizzo della piattaforma presso la rete consolare.  Chiederemo tutte le opportune cautele e garanzie, senza le quali si rischia di alimentare le ennesime anomalie solo ai danni dei lavoratori consolari e dei connazionali all’estero.