Foto: Andrea Di Giuseppe. ©Wikipedia

Proposta di legge sulla sanità: gli Italiani all’estero e il costo delle cure mediche in Patria

Si chiama Andrea Di Giuseppe, appartiene al partito Fratelli d’Italia, è stato eletto dagli italiani all’estero, siede grazie a loro nel Parlamento italiano e avanza una proposta di legge, secondo la quale proprio gli italiani residenti all’estero dovrebbero pagare 1500 euro l’anno per usufruire delle cure mediche nel Sistema Sanitario Nazionale.

Chi si iscrive all’AIRE perde il diritto all’assistenza sanitaria in Italia.

Ora si prospetta una soluzione che finalmente riscopre il valore degli italiani all’estero. Purtroppo, sembra trattarsi solo del valore attribuito a potenziali acquirenti.

Infatti, dopo l’invenzione delle multe a chi trasgredisce all’obbligo di iscrizione all’Anagrafe degli Italiani all’Estero ora ci si occupa di chi all’AIRE è già iscritto e, figuriamoci, pretenderebbe addirittura di essere curato gratis durante i suoi soggiorni in Italia. Ricordiamo che la copertura medica in Italia è già regolata per i cittadini italiani residenti nella UE con il tesserino sanitario di uno dei Paesi membri che garantisce la copertura delle misure mediche d’urgenza nell’altro Paese. Ma che succede agli italiani iscritti AIRE e residenti in Paesi extracomunitari?

E se faccio il “turismo alle radici” e mi spezzo una gamba?

Mettiamo il caso che un cittadino italiano residente negli Stati Uniti segua l’appello lanciato proprio dal Governo guidato dal partito dell’Onorevole Di Giuseppe e decida, cioè, di fare il “turismo alle radici”, di andare a visitare i luoghi di origine dei suoi genitori e nonni emigrati.

Ebbene, questo italiano figlio di emigrati potrebbe pure slogarsi una caviglia, spezzarsi una gamba, visitando, per esempio, la valle dei templi ad Agrigento. E allora? Non pretenderà mica di andare dal medico, così, diciamo pure, a scrocco. Eh no! Dopo che questo malcapitato è stato cancellato dal sistema Sanitario Nazionale perché ha seguito il suo dovere di iscrizione all’AIRE, ora riceve l’opportunità di “comprare” il suo diritto all’ingessatura. Ci ha pensato l’Onorevole Di Giuseppe con una vantaggiosa offerta: 1500 euro. Dai non è molto, se pensi che una frattura, durante il “turismo alle radici”, potrebbe essere anche complicata, perbacco!

Emigrati? Utile fonte di entrate all’Erario!

L’Onorevole Di Giuseppe è uno stimato imprenditore e la sua proposta sembra tenere fede alla mentalità “dell’investimento e del guadagno”.

Secondo la pubblicazione -qF Qui Finanza-: “Se tutti e sei i milioni di italiani residenti all’estero aderissero a questa proposta, lo Stato potrebbe incassare quasi 9 miliardi di euro all’anno, e questa sarà una significativa fonte di entrate per il governo”.

Insomma, gli affari sono affari. Un po’ di perplessità però rimane se si pensa che l’onorevole Andrea Di Giuseppe, iscritto all’AIRE, eletto nella circoscrizione estero con il partito Fratelli d’Italia, caso mai avesse bisogno di un medico in Italia, sicuramente non dovrebbe pagare 1500 euro e sicuramente non farebbe la fila all’ASL in attesa del dottore della mutua.

Gli affari sono affari, appunto, ognuno pensa ai suoi e forse a qualche eletto all’estero potrebbe anche venire in mente un’altra proposta di legge, con un solo articolo, più o meno così: ogni cittadino italiano che mette piede in Italia, anche per brevi periodi, ha gli stessi doveri e gli stessi diritti di tutti gli altri suoi connazionali che non sono stati costretti ad emigrare. Evviva l’eguaglianza derivante dalla cittadinanza.