Ancora fuoco e fiamme in Germania, contro ogni tentativo di mostrare il volto umano di questo grande Paese. Nella cittadina di Tröglitz, sconosciuti hanno dato alle fiamme, il 4 aprile scorso, un edificio destinato ad accogliere quaranta profughi in cerca di asilo politico. Non riusciamo a crederci ma è vero. In Germania il razzismo, l’intolleranza e la xenofobia più radicale esistono.
Purtroppo esistono, anche se non vogliamo crederci. Tutto ci tenta a chiudere gli occhi, a valutare questi episodi come atti di pochi incoscienti, isolati, frutto di criminalità comune. Ma, purtroppo, non è così. Inutile farsi illusioni. In Germania regna un clima che diventa sempre più insopportabile e che mostra diversi volti, tra cui, quello delle fiamme razziste è solo il più evidente.
Cominciamo con questa storia della Pegida, “Patriotische Europäer gegen die Islamisierung des Abendlandes” cioè il movimento dei patrioti europei contro l’islamizzazione dell’occidente. Ormai da mesi gente comune, apparentemente normale di mente, scede in piazza in tutte le città per dimostrare contro il pericolo dell’imbastardimento culturale della povera Repubblica Federale di Germania. Il veicolo della pericolosa “infezione virale” cui è sottoposta l’indifesa Repubblica è l’Islam. Tutto quello che è musulmano, è pericoloso. Tutto quello che ha il sapore del turco, dell’arabo, del palestinese, del mediorientale in generale fa paura e dev’essere estirpato, cacciato via.
Continuiamo con l’AFD, Alternative für Deutschland, un partito che raccoglie sempre più consensi e che col suo programma diffonde la paura di una Germania inquinata e rovinata dall’Unione Europea e… naturalmente dagli stranieri. Vediamo la “Bild Zeitung” scagliarsi in maniera feroce contro la Grecia, che è descritta come uno Stato di fannulloni e di corrotti i cui cittadini vorrebbero condurre una vita da parassiti sulle spalle dei contribuenti tedeschi.
Il tono si fa sempre più sfacciato, senza pudore, senza maschere. Operai, casalinghe, giovani in piazza a calpestare la ragione, l’umanesimo, tutti i principi della filosofia moderna che proprio dalla Germania hanno positivamente condizionato il mondo intero. Emmanuel Kant si sarà rivoltato mille volte nella tomba e non è l’unico. Di notte, in Germania, i cimiteri pieni di filosofi illustri, i padri della “Aufklärung”, per i sobbalzi nelle tombe sembrano discoteche, dove si balla la Techno-music.
È inevitabile l’impressione che tutto sia cominciato con il libro di Thilo Sarrazin, qualche anno fa, da titolo “Deutschland schafft sich ab” che significa, più o meno “ la Germania si sopprime”, con il quale è dipinto un quadro apocalittico di una Germania invasa da bambini stranieri che abbassano la media del profitto nelle eccellenti scuole tedesche e da musulmani di ogni genere impegnati solo a fare una caterva di figli pronti a una silenziosa invasione del sacro suolo teutonico. L’autore teme la caduta della Germania a causa della mancata integrazione degli stranieri.
Il fallimento, secondo Sarrazin, è dovuto alla scarsa volontà degli stranieri d’integrarsi, i quali, a loro volta, sarebbero vittime di un codice genetico di pessima qualità. Una cretinata come tante? Un corno. Il libro andò a ruba e ora Sarrazin si gode i lauti guadagni, frutto della sua pubblicazione e sicuramente non ha dimenticato che i numeri del suo conto in banca sono numeri arabi. Numeri di una razza da lui giudicata geneticamente handicappata. Ragazzi qui qualcosa è andato storto. Ha fallito la scuola tedesca? Il luogo in cui i bambini di varie razze e nazionalità dovrebbero imparare la cosa più naturale proprio per i bambini che non conoscono, per definizione, alcuna forma di razzismo e che invece si è trasformato in una pentola a pressione con genitori tedeschi terrorizzati dall’abbassamento della media a causa dei bimbi stranieri? La colpa è dei partiti al potere, vincolati da “grandi coalizioni”, preoccupati di non perdere voti a destra e a sinistra e che pur di governare hanno abbandonato le proprie filosofie (per la SPD l’impegno verso i più deboli e cioè gli operai e per la CDU l’etica cristiana del sostegno ai perseguitati) tutti preoccupati di non fare mosse che mettano in pericolo gli equilibri del potere?
Ragazzi qui qualcosa è andato veramente storto e non possiamo stare a guardare. Va bene scendere in piazza per dimostrare che Pegida non significa opinione generale di tutti i cittadini tedeschi e non tedeschi. Ma va anche bene stare in casa a educare i figli alla tolleranza e all’impegno civile, allenando la loro intelligenza sociale ed emozionale, non solo quella che ti porta all’Abitur, la maturità tedesca da noi stessi mitizzata. Nel frattempo ricordiamoci che i numeri che usiamo sono arabi e che la carta, su cui scriviamo, ci è stata portata dagli arabi e che di notte, guardando le stelle con i nostri bambini, possiamo spiegare loro meglio come funziona l’universo, anche grazie ai signori arabi che lo capirono qualche millennio prima di noi.