I Consiglieri del Cgie per l’Argentina Maria Rosa Arona, Ricardo Buttazzi, Mariano R. Gazzola, Francisco Nardelli, Gerardo Pinto, Marcelo Romanello e Adriano Toniut manifestano oggi il loro "disappunto" per "le ragioni espresse dal sottosegretarioMantica per giustificare la sua decisione di non visitare le comunità italiane dell’Argentina in occasione della sua visita in Sud America". I consiglieri si riferiscono a quanto riportato dal giornale "L’italiano" a margine dei lavori del Comitato di presidenza del Cgie: "il Senatore Mantica – ricordano – ha spiegato che i rapporti bilaterali con l’Argentina non sono buoni perché nessuno pare essersi preoccupato dei 40.000 italiani che hanno perso i loro risparmi a causa del default. E la comunità italiana non sembra essersi attivata per fare lobby allo scopo di contribuire a risolvere questo problema".
Secondo la logica del Senatore Mantica, i Governi non hanno responsabilità alcuna nei rapporti bilaterali e nelle loro decisioni politiche. La colpa che essi non siano "buoni" ricadono sulla comunità italiana nel paese d’accoglienza. Nel caso dell’Argentina, secondo questa nefasta logica, la comunità italiana non merita la visita del sottosegretario per gli italiani nel mondo, perché gli italiani ivi residenti sono lobbysti che non sano fare il loro lavoro". "Il Senatore Mantica – si legge nella nota dei consiglieri – sicuramente sa che il mestiere di lobbista é uno di quelli miglior pagati al mondo. Allora potrebbe spiegare come mai il suo governo "ricompensa" i suoi "lobbysti" in Argentina e nel mondo solo con tagli e più tagli alle risorse a loro destinate".
"Le dichiarazioni del sottosegretario sui rapporti bilaterali – continuano – stupiscono ancora di più alla luce della prossima visita ufficiale del Ministro Frattini in Argentina annunciata per il giorni 31 marzo e 1 aprile, tendente a ricostruire i rapporti tra i due paesi attraverso il dialogo diplomatico, unico strumento dei governi civili. Evidentemente l’atteggiamento del Senatore Mantica è in contraddizione con il Ministro Frattini, che giustamente mette in risalto il peso dell’Argentina e del Brasile ma anche la numerosa presenza degli italiani, nel contesto di un mondo globalizzato che ha bisogno della ricerca di coincidenze".
Secondo i sette consiglieri, "il Senatore Mantica farebbe meglio ad abbandonare questa logica ridicola e miope perché al di là dei rapporti tra i governi, delle dolorose vicende economiche che hanno colpito l’Argentina, e le banche prive di scrupoli che in Italia hanno speculato sugli italiani ivi residenti vendendo i titoli argentini, esistono gli italiani residente all’estero con i loro diritti, con la loro volontà di appartenenza italiana, con la loro capacità di mettere in primo piano la peculiarità di una esperienza storico-politica come quella degli italiani all’estero, che invece – concludono – va valorizzata e che noi rivendichiamo". (da L’Italiano)
A dieci giorni dalla pubblicazione di un nostro articolo, il Sottosegretario Mantica ha inviato una nota di precisazioni. Stranamente non a noi, ma ad un’agenzia di stampa. È evidente il suo imbarazzo per essersi reso conto del clamore che avevano suscitato alcune sue dichiarazioni nello spiegare i motivi della sua decisione di non visitare e comunità in Argentina e Brasile in occasione del viaggio in Sudamerica per festeggiare il 150mo dell’Unità d’Italia. E allora, da vecchio marpione della politica, che fa? Smentirci non può, c’erano una ventina di testimoni ed anche il verbale della riunione. Così mette insieme delle frasi ben studiate per dare a chi legge l’impressione che la colpa non sia di chi ha pronunciato certe parole bensì di chi le ha riportate fedelmente.
Chissà che c’azzecca la puntualizzazione che "l’articolo apparso sul quotidiano L’Italiano, come riassunto della relazione di Governo al Comitato di Presidenza del Cgie del 7 febbraio scorso, non è un documento ufficiale del Governo, né un’intervista rilasciata all’autore dell’articolo?”. Invece di perdere tempo con ovvietà tipo “delle notizie riportate risponde l’autore stesso”, Mantica smentisca queste notizie se non correttamente riportate. Se può, ma non può.
Ecco, con tutto il rispetto dovuto, la sua nota ci sembra una supercazzola con scappellamento a centrodestra come fosse smentita. Il nostro articolo avrebbe causato la reazione dei Consiglieri del Cgie eletti in Argentina” si spinge a dichiarare Mantica senza accorgersi che fra i firmatari di quella “reazione” c’è Francisco Nardelli, vice segretario del Cgie e consigliere dell’Argentina che era seduto di fronte a lui quando affermava ciò che pare rimproverare a noi di avere riportato.
Avevamo capito a prima vista che da parte del Sottosegretario si trattava di un tentativo un po’ zoppicante di metterci una pezza per cercare di salvare capra e cavoli. Siccome siamo uomini di mondo, pur non avendo fatto il militare a Cuneo, avevamo deciso di abbozzare. Senonché alcuni lettori ci hanno scritto trattandoci da falsari o almeno da peracottari. E la nostra dignità professionale si è ribellata e ci ha imposto il presente atto dovuto. Senza rancore, Sottosegretario, eh? Solo che non ci va di sacrificarci per l "ragion di Stato".

ECCO LE PRECISAZIONI DEL SOTTOSEGRETARIO MANTICA:
aise\ – "L’articolo apparso sul quotidiano "L’Italiano", come riassunto della relazione di Governo al Comitato di Presidenza del CGIE del 7 febbraio scorso, non è un documento ufficiale del Governo, né un’intervista rilasciata all’autore dell’articolo. Delle notizieriportate risponde l’autore stesso". È quanto si legge in una nota diramata dalla segreteria del sottosegretario agli esteri Alfredo Mantica dopo che nell’articolo citato si dava notizia della prossima missione in Sud America e dell’esclusione di Argentina e Brasile dalle tappe visitate. Cosa che ha causato diverse reazioni, tra cui quella dei consiglieri del Cgie eletti in Argentina.
"Viste le interpretazioni che ne sono conseguite – recita ancora la nota – si precisa innanzitutto che i rapporti bilaterali con i Paesi latino-americani non sono di competenza del sottosegretario Mantica. Le visite annunciate sono strettamente legate ad incontri con le comunità italiane per la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Non sono tese ad escludere Argentina e Brasile visto che gli eventi, peraltro ancora in programmazione, escludono anche altri rilevanti Paesi latino-americani".
"Montevideo – si sottolinea – è stata scelta per il 17 aprile in quanto sede di assemblea del Cgie continentale che rappresenta tutte le comunità italiane". "Altro e diverso tema affrontato – prosegue la nota riferendosi al Cdp del Cgie – il ruolo delle comunità italiane come elementi capaci di incidere nelle realtà politico istituzionali locali con conseguente rafforzamento delle politiche governative in materie riguardanti le comunità stesse. Si è parlato nello specifico di casi in Germania, Brasile e Argentina, casi tra loro molto diversi e proprio per questo assunti per dimostrare come l’azione governativa ricerchi e favorisca un ruolo più incisivo delle nostre comunità all’estero". (aise)
Nardi: confermo quanto dice Ferretti
Dalle agenzie di stampa apprendiamo di una polemica nata da alcune affermazioni del Sottosegretario al MAE, titolare anche della delega per gli italiani all’estero, senatore Alfredo Mantica, fatte nell’ambito della sua Relazione di Governo all’ultima riunione del Comitato di Presidenza (CdP) del Cgie, tenutasi lo scorso 7 febbraio alla Farnesina.
La polemica è scaturita da un commento sulla relazione del Sottosegretario Mantica apparso su L’Italiano, a firma del suo direttore, Gianluigi Ferretti, peraltro anche membro del CdP e presente a quella riunione.
Nell’articolo in questione si legge, tra l’altro, che "Mantica sta progettando di recarsi, nell’ambito delle celebrazioni, a Montevideo in aprile in occasione della Commissione Continentale del Cgie e successivamente in Paraguay ed in Cile. A chi gli ha chiesto perché non prevede di recarsi anche in Argentina ed in Brasile, il Sottosegretario si è detto deluso dalle comunità italiane in questi due Paesi. In Argentina i rapporti bilaterali non sono buoni perché nessuno pare essersi preoccupato dei 40.000 italiani che hanno perso i loro risparmi a causa del default.
E la comunità italiana non sembra essersi attivata per fare lobby allo scopo di contribuire a risolvere questo problema. Mentre in Brasile pesa la vicenda Battisti e anche qui sarebbe stato auspicabile una più forte presa di posizione da parte dei connazionali colà residenti.".
Dopo di che sono arrivati i commenti piccati di diversi lettori e dichiarazioni di parlamentari eletti nella Circoscrizione Estera in Sud America che criticano aspramente le affermazioni del senatore Mantica e cioè del governo italiano. A sua volta, sempre sulla vicenda, segue una precisazione della segreteria particolare del Senatore che, tra l’altro, definisce come l’articolo de L’Italiano non sia "(..) un documento ufficiale del Governo, né un’intervista rilasciata all’autore dell’articolo.
Delle notizie riportate risponde l’autore stesso". Una precisazione che non si comprende cosa voglia chiarire. Bene ha fatto, pertanto, il direttore Ferretti a replicare a quella nota ed a precisare ulteriormente quanto avvenuto nell’ultimo Comitato di Presidenza del Cgie.
Tuttavia, come membro del CdP, e quindi anche testimone di quanto avvenuto in quella riunione, ritengo doveroso, per rispetto dei fatti, inserirmi in questo dibattito per confermare che le considerazioni del senatore Mantica sulle comunità italiane in Argentina e Brasile, ovvero il succo del suo discorso fatto a tal proposito all’interno della Relazione di Governo, è stato proprio quello riportato, sia pure in sintesi, dal direttore Ferretti.
Un concetto, peraltro, che mi preme sottolineare non deve stupire poiché perfettamente in linea con quello che è l’approccio nei confronti degli italiani all’estero sia del Sottosegretario che del governo Berlusconi, i quali, come ormai noto, non dimostrano mai di essere "amici" degli emigrati.
E, d’altra parte, le affermazioni del senatore Mantica potranno essere confermate, quando sarà disponibile, dal verbale di quella riunione. A questo proposito c’è, altresì, da cogliere l’occasione offerta da questa polemica per denunciare un’infelice consuetudine introdotta dal Sottosegretario Mantica che, ormai, ha abituato il Comitato di Presidenza del Cgie ad ascoltare per sua voce la Relazione del Governo "a braccio" senza poter disporre di un testo scritto. Un’abitudine che, da un lato, non facilita il Comitato di Presidenza nei suoi interventi immediati sulla Relazione di Governo e, dall’altro, non consente di poter disporre del testo scritto della Relazione fintanto che non verrà distribuito il verbale della riunione stessa e quindi con molto ritardo.
Morale: le considerazioni esplicitate sull’Argentina ed il Brasile da parte del Sottosegretario Mantica (attenzione, non personali bensì a nome del governo) preoccupano tutti e non solo le comunità italiane che vivono in quei due Paesi!
Dino Nardi, membro CdP del Cgie.

Pieroni (Cgie). C’ero e confermo
Nella qualità di consigliere del CGIE del Brasile, confermo e concordo con tutte le osservazioni fatte dal consigliere Nardi. Ero presente alla riunione e vorrei aggiungere che il sottosegretario Mantica ha detto inoltre "…. mai andrei in un Paese dove potrei incontrare il sig. Cesare Battisti a Copacabana …… Questa è verità assolutamente incontestabile.