Caro Direttore, sono “indignato“, dall’articolo scritto dal Senatore Micheloni, e la mia indignazione cresce al pensiero che dalle mie ritenute fiscali viene sottratta la somma per pagare lo stipendio di queste persone. Ma entriamo nel merito. In questi momenti di crisi finanziaria con gli Spread a valori insostenibili per la speranza di una riduzione del debito pubblico per i nostri figli, il sig. Micheloni, propone di mandare a casa gente che lavora e di tagliare stipendi; i soldi che lui dice di risparmiare chiede che vengano destinati ai suoi amici, alla sua cilentela.
È semplicemente vergognoso che questo signore eletto nelle liste del Pd, faccia porposte di questo tipo. Cosa propone: „via gli insegnanti di ruolo“. Tutti sanno che gli insegnanti di ruolo del Mae, sono a contratto a tempo, ma il tempo del contratto varia da situazione a situazione. In molti Paesi gli insegnanti vengono presi a tempo determinato, perché dopo un anno o due può accadere che non ci sono più alunni. Cosí come in alcuni Paesi non sono a carico del Mae, ma a carico della comunità italiana. Inoltre gli insegnanti del Mae sono dipendenti a contratto del Mae, questo vuol dire che non dipendono dal Ministero della Pubblica Istruzione, per cui „via gli insegnanti di ruolo“ vuol dire che queste persone domani non avranno più un lavoro. Come sostituire gli insegnanti del Mae, proposta: „con gli amici miei“.
È fin troppo evidente l’aspetto clientelare, mentre non c’è nessuna ricerca per una soluzione che consenta di risparmiare questi soldi. Siamo in Europa, da molti anni, ma sembra troppo difficile per i ns. politici di pensare che la tutela delle minoranze linguistiche vada protetta, e che bisogna insistere con le autorità tedesche affinché l’italiano sia inserito come lingua nelle scuole elemetari dove c’è un numero di bambini italiani sufficiente per fare massa critica.
Questo in Italia succede dall’inizio della Repubblica italiana in Valdaosta per il francese, in Valdadige per il tedesco, in Friuli Venezia Giulia per lo slavo, e non riguarda la totalità degli studenti di queste regioni. Cominciamo invece a risparmiare dallo stipendio del sig. Micheloni, mandando a casa questa gente che non serve a niente, questo è possibile e consente un risparmio ben più grande in termini morali che non la proposta di Micheloni. Cordialità. (lettera da Mannheim) Allego quanto riportato sul sito del Senato in merito allo stipendio di un Senatore e quanto dichiarato sul sito del senatore Pietro Ichino del Pd.
Caro Costagli. Pubblichiamo a p. 9 la proposta Narducci Micheloni, peraltro già abbondantemente superata dall’attualità. Tuttavia degna di una riflessione. Correggiamo intanto alcuni errori. A quanto ne sappiamo noi, gli insegnanti di ruolo sono dipendenti del Ministero della pubblica istruzione (infatti mantengono lo stipendio metropolitano); poi diventano a carico del ministero Affari esteri per il servizio all’estero. Non lo stipendio, ma la diaria è abbondantemente superiore a quanto un insegnate di ruolo in Italia potrebbe solo immaginare. Perdendo il ruolo all’estero, gli insegnanti tornerebbero nelle loro scuole di partenza sul territorio metropolitano.
Non sarebbero quindi licenziati. Tuttavia dovrebbero accontentarsi del miserabile stipendietto che (purtroppo) un insegnante italiano di ruolo normalmente guadagna, che basta sì e no per sopravvivere. Lo dico con cognizione di causa per essere stato insegnante. Vero è inoltre che il servizio all’estero dovrebbe essere limitato nel tempo. Tuttavia, grazie all’appoggio di questo e di quello, alle dispense sindacali e via discorrendo, succede che gli insegnanti in servizio all’estero ci stanno per vent’anni. Io ne ho conosciuti parecchi, e tutti quanti giustificavano la loro presenza con „l’interesse dei bambini“. Questo significa, caro Costagli, che, quando Lei parla di clientelismo, ha ragione, ma il clientelismo ha molte facce e bisogna vederle tutte. Abbiamo stralciato dalla Sua lettera la lista degli stipendi dei parlamentari, perché l’abbiamo già pubblicata noi.
Peraltro aggiungo che a me personalmente non da tanto fastidio il fatto che i parlamentari guadagnino molto, quanto il fatto che spesso lavorano più per i loro propri interessi che per gli interessi del popolo che li ha eletti. Veniamo alla questione Micheloni: un personaggio che a me personalmente sta anche antipatico per la sua arroganza, per la sua convinzione di essere un genio e anche per una sua abitudine a nascondere dietro le parole i suoi interessi elettorali. Detto questo, però, la proposta non mi pare male. Certo, il rischio del clientelismo e del nepotismo c’è. Il problema tuttavia è la mancanza di controlli; un problema che tocca tutta l’amministrazione dello Stato.
Essa infatti spende i soldi del contribuente, ma non ha alcun interesse a controllare l’effetto della spesa, perché non sono soldi suoi. Aggiungiamo poi che il livello di moralità della Pubblica amministrazione non è altissimo, e i risultati si vedono. Questo però mi pare il problema: il controllo. Non il fatto che ci siano insegnanti di ruolo. E sono convinto anch’io che essi non siano necessari. mau. mont.