Di cosa si tratta non lo sappiamo e, onestamente, il diario segreto di Renzo Trota non lo vorremmo leggere neppure a pagamento. Interessante è invece un’altra cosa. Con questa denuncia, Renzo Trota dimostra di essere diventato finalmente grande: un politico con le palle; uno di quelli che fa una denuncia alla magistratura. Uno come Maroni, insomma, che quando gli dicono che c’è la mafia al Nord, lui porta diritto l’esposto in tribunale, senza tante chiacchiere.
Renzo Trota, fino a qui conosciuto come il figlio bianco rosso e vermiglio, si emancipa. Non è più il Renzo Trota Bossi che conoscevamo. Non è più quello che, grazie alla sua prodigiosa intelligenza e al suo diploma di perito aziendale, diventa Consigliere regionale in Lombardia, a 10.000 euro al mese. Non è più il Trota di cui la ministra Gelmini diceva: „Renzo è la prova vivente della inutilità della laurea in Italia“.
Non è più quello stesso Trota che viene nominato da papà membro dell’Osservatorio sulla trasparenza e l’efficacia del sistema fieristico lombardo, organismo interno alla Lega, a 12.000 euro al mese. Non è più quello che viene nominato, sempre da papà, membro della Commissione I Programmazione e Bilancio e membro della Commissione II Affari istituzionali, e poi gli tocca andare a vedere nel vocabolario cosa vuol dire affari istituzionali. Non è più il Trota di una volta, insomma; quello stesso Trota che viene (ancora) nominato, (ancora) da papà, Responsabile del Polo delle comunicazioni della Lega: un organismo che comprende giornali, reti televisive, radio eccetera, e a stipendio non ancora pubblicamente definito.
Il Trota di oggi è uno che si fa rispettare. E se un blogger qualsiasi, un Angelo Abbatangelo qualsiasi, uno che conta meno di zero; uno che, non dico che non sta sui giornali, ma non sta neanche nell’elenco telefonico; se uno così, dicevo, con il suo blog fa il furbo, il Trota gli sbatte un esposto sul ghigno. E impari a vivere! Come il Maroni, tale e quale! Va da sé che il Collegio avvocatizio del giovane Bossi stia prendendo in considerazione la possibilità di denunciare le trote per uso non autorizzato del titolo.