Turismo “pizzo-free” in Sicilia, ovvero la possibilità di visitare le bellezze paesaggistiche e artistiche dell’isola, soggiornare in hotel, mangiare in trattoria, fare shopping nel centro di Palermo con la certezza che neppure un centesimo dei nostri soldi finirà nelle mani della criminalità organizzata. È senz’altro questa la novità più interessante uscita dall’edizione 2010 della Internationale Tourismus Börse, la mega fiera del turismo di Berlino svoltasi tra il 10 e il 14 marzo scorsi.
La regione Sicilia è da sempre una delle presenze più consistenti alla kermesse. Quest’anno ha allestito uno stand di 80 metri quadri, all’interno del Padiglione Italia gestito dall’Enit, perché, come ha spiegato l’assessore regionale al Turismo Nino Strano «l’appuntamento di Berlino è strategico, dato che questa è la principale fiera del settore nel mondo e la Germania è in assoluto il primo paese sia per numero di viaggiatori, che di presenze, nella nostra isola».
Tra le manifestazioni predisposte dalla regione siciliana quella che ha avuto più successo e ha visto la maggior partecipazione di pubblico è stata la presentazione di Addiopizzo Travel, una specie di agenzia turistica nata come costola della nota associazione Addio Pizzo e patrocinata dall’Ambasciata tedesca in Italia. Due ragazzi siciliani, Edoardo Zaffuto e Dario Riccoboni, hanno presentato il modello di vacanza “pizzo-free”, ovvero il più recente sviluppo dell’iniziativa civica partita dal 2004 a Palermo e alla quale hanno aderito finora 400 imprenditori siciliani non più disposti a pagare per non essere presi di mira dalla criminalità mafiosa. Nel corso di una tavola rotonda, alla quale hanno preso parte anche l’ambasciatore d’Italia Michele Valensise e il presidente nazionale dell’Enit Matteo Marzotto, i due rappresentanti di Addiopizzo Travel hanno spiegato come funziona la nuova proposta di viaggio, rivolta soprattutto al mercato italiano, ma ora allargata anche a quello tedesco.
La vacanza e gli itinerari, scelti attraverso le bellezze artistiche e i luoghi simbolo della lotta alla mafia in Sicilia, sono organizzati in modo da garantire ai clienti che neanche un euro da loro speso andrà a finanziare le attività criminali di stampo mafioso. Inoltre, partendo dall’elenco dei 400 imprenditori finora aderenti al progetto è stato organizzato un tour enogastronomico che concilia la vacanza etica, il rispetto della natura e i piaceri della tavola. Una parte dei pernottamenti avviene in tenute espropriate a boss mafiosi, come quelle nei dintorni di Corleone, ora gestite dalla cooperativa Libera.
Presto sarà anche varato un marchio “pizzo free” da mettere sui prodotti di imprenditori aderenti a Addiopizzo venduti in Italia e all’estero, in modo che ciò possa aiutare a diffondere la consapevolezza dello sforzo che si sta facendo per riportare la gente «a vivere liberamente in un Paese libero» ha detto Riccoboni. Nel corso della manifestazione è stata infine presentata una nuova carta geografica di Palermo con indicati tutti gli esercizi commerciali della città che hanno aderito all’iniziativa, così da garantire una vacanza al cento per cento “mafia-free”, in alberghi, agriturismi, bed & breakfast, ristoranti, trattorie che non pagano il pizzo.
Sulla carta sono indicati inoltre le aziende agricole biologiche, i frantoi e le cantine confiscate ai boss. «È un’iniziativa concreta per dare un’immagine reale della Sicilia, quella di una società civile libera che lotta contro la criminalità organizzata e il malaffare» ha commentato l’assessore al turismo Nino Strano.