A quattro anni dello scandalo “dieselgate” il governo di Berlino dovrebbe “darsi una mossa”, come si direbbe in gergo, mettendo a disposizione dei propri dipendenti auto elettriche invece di continuare a comprare per i loro dipendenti auto con motorizzazioni tradizionali. Sarebbe anche questo un modo per far capire agli automobilisti la necessità di dare un maggiore e deciso contributo alla difesa dell’ambiente nelle grandi città inquinate dalle emissioni di NO2 dei motori diesel.

Oltretutto, a questo scopo già due anni fa il governo federale tedesco aveva creato un fondo di 100 milioni di euro per l’acquisto di auto elettriche, fondo che però sinora è stato utilizzato soltanto in minima parte: su un totale di 6475 automobili acquistate nel 2018 dal Bund per i propri dipendenti, soltanto 112 erano elettriche. Dopo un totale di 40mila auto elettriche entrate in circolazione sul mercato tedesco nello scorso anno, nel 2019 un tale volume dovrebbe come minimo raddoppiare.

Siamo, comunque, ancora lontani dalle previsioni di un milione d’immatricolazioni di auto elettriche sul mercato tedesco entro il 2020. VW, BMW e Daimler già hanno sulle loro linee di montaggio diverse auto elettriche pronte per il mercato tedesco e internazionale. Una loro diffusione tra i dipendenti dell’apparato amministrativo pubblico, a Berlino e nelle capitali dei Länder, farebbe capire che anche il governo tedesco è convinto della necessità di un motorizzazione più rispettosa dell’Ambiente in grado di bloccare l’attuale proliferazione dei divieti di circolazione.

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