“Feldmann se ne deve andare ma la coppa resta qui”, “Basta con gli autogol della città di Francoforte” e ancora “Le assistenti di volo non sono delle prede”, queste sono frasi stampate sui sottobicchieri da birra che sono distribuiti in questi giorni nelle birrerie di Francoforte per ricordare ai cittadini di partecipare al referendum per la destituzione del sindaco Peter Feldmann, socialdemocratico, il prossimo 6 novembre. Anche gli italiani di Francoforte sono chiamati a votare. Ma che cosa c’entrano le assistenti di volo, la coppa Uefa dell’Eintracht con Feldmann e quali sono le ragioni di questo referendum? Lo abbiamo chiesto a Burkhard Schwetje, membro della segreteria di Bündnis 90 / Die Grünen di Francoforte. Ricordiamo che è in corso un processo che vede Peter Feldmann imputato per corruzione.

Per che cosa i cittadini di Francoforte sono chiamati al voto il 6 novembre prossimo?

Il prossimo 6 novembre tutti i cittadini di Francoforte sono chiamati a decidere se un sindaco sotto processo penale per i rapporti poco trasparenti con uno dei più grandi fornitori di servizi alla città possa continuare a esercitare la propria carica. Votando sì al referendum i cittadini possono esprimersi per un rilancio della città e della sua politica, libero da queste opacità.

Che cosa state facendo, come Grüne, per sensibilizzare i cittadini di Francoforte a partecipare al voto? Ci sono altri partiti che stanno facendo una campagna simile?

Innanzitutto i partiti democratici di Francoforte hanno espresso quasi all’unanimità la convinzione che Feldmann non possa più rappresentare la città e le sue istituzioni. C’è quindi una campagna comune di Grüne, CDU, FDP, Volt e SPD per la destituzione del sindaco. Sì, anche la SPD, il partito di Feldmann (nel maggio scorso la base del partito gli aveva chiesto, invano, che uscisse dal partito, n.d.r.).
I volantini li distribuiamo insieme, i manifesti in citta li abbiamo attaccati insieme e in molte piazze della città siamo presenti insieme per informare e convincere i cittadini. Poi ogni partito organizza anche azioni proprie. Noi come Grüne abbiamo stampato dei sottobicchieri come si usano nelle birrerie tedesche con degli slogan che spiegano le ragioni del “Sì”, e quindi giriamo la sera per le birrerie, distribuiamo i sottobicchieri e discutiamo con le persone. È un modo di entrare in contatto con la gente che desta molta curiosità e che funziona, e che abbiamo già utilizzato in altre campagne elettorali. Siamo stati anche accompagnati dalla televisione, mentre invitavamo i cittadini nelle birrerie a votare “Sì” per la destituzione di Feldmann.

Qual è il quorum da raggiungere per la validità del voto?
La legge dell’Assia stabilisce che almeno il 30% di tutti gli aventi diritto al voto debbano dare il loro consenso alla destituzione del sindaco. Ciò significa, che ci devono essere almeno 154.000 schede con il “Sì” il 6 novembre nelle urne, altrimenti il referendum fallisce. Questo costituisce un obiettivo ambizioso ma realistico per la nostra campagna.

Perché si è arrivati a un voto di sfiducia da parte dei cittadini nei confronti dell’OB Feldmann? Che cosa ha fatto per essere sotto processo?

Il sindaco Feldmann ha accettato diversi favori dall’AWO (Arbeiterwohlfahrt) di Francoforte. L’AWO è un grande organismo che fornisce importanti servizi sociali e in quanto tale riceve ingenti commesse dalla città di Francoforte. E mentre l’amministrazione comunale di Francoforte sotto la guida di Feldmann avrebbe dovuto controllare l’AWO, sua moglie è stata assunta dall’AWO a condizioni eccezionalmente vantaggiose e inoltre il sindaco aveva accettato donazioni dall’AWO per la propria campagna elettorale a sindaco. Si tratta quindi di una commistione veramente poco trasparente tra contratti pubblici e interessi privati. Per questo tipo di rapporti Feldmann è adesso sotto processo. Il reato di cui è accusato è la “Vorteilsannahme” (accettazione di benefici, n.d.r.) ovvero una forma di corruzione. A nostro avviso una persona che riveste la carica di sindaco o un’altra carica, nel nostro stato di diritto, deve rispettare i limiti tra agire politico e interessi privati e agire con molta attenzione per non abusare della propria posizione di potere.

Poi ci sono stati altri episodi che hanno reso lampante quanto Feldmann tenga più a se stesso che alla collettività. È diventato famoso per aver strappato di mano la coppa UEFA al capitano dell’Eintracht, quando la nostra squadra di calcio il maggio scorso ha festeggiato, dopo ben 40 anni, il suo primo successo internazionale. Potrebbe apparire come un episodio di poco conto politico, ma ha destato tanta attenzione anche perché ha confermato una tendenza di Feldmann a mettere in primo piano la propria persona, cosa che peraltro ha fatto spesso negli ultimi anni, come quando ha voluto essere presente sui manifesti pubblicitari della VGF (Verkehrsgesellschaft) o quando ha tolto in pubblico la parola ai propri assessori.

Poi si è espresso in pubblico anche in modo sessista sulle hostess del volo che l’avrebbe portato alla finale dell’Eintracht a Siviglia. Noi come Grüne e con noi la maggioranza dei francofortesi siamo fermamente convinti che un linguaggio che sminuisce le donne non sia più tollerabile, tanto meno da un uomo con una carica pubblica.

Conosce casi in altre città tedesche nelle quali si è ricorso a una simile procedura di destituzione?

È successo in altre città come per esempio nella vicina Hanau circa 20 anni fa. Il sindaco di Hannover risparmiò invece nel 2019 il referendum alla sua città, perché quando uno scandalo che lo riguardava stava diventando pubblico, si dimise. Purtroppo Feldmann – anche se a un certo punto sembrava che volesse dimettersi – non ha avuto la stessa saggezza e alla fine ha voluto confrontarsi alle urne.

Chi ha diritto di voto? Gli italiani hanno diritto di voto?

Per questo referendum come per altre votazioni a livello comunale hanno diritto al voto tutti i cittadini europei residenti a Francoforte, e quindi anche gli italiani. Possono andare a votare il 6 novembre o chiedere già adesso il voto per corrispondenza.

Perché è importante andare a votare?

Come cittadini siamo chiamati a esprimerci sulle questioni di cui sopra e anche sul futuro della nostra città. Abbiamo la fortuna, in Germania e in Europa, di poterci esprimere liberamente; ritengo perciò che sia un obbligo civile quello di partecipare a queste votazioni, indipendentemente dal fatto se uno voglia votare “No” e quindi contro la destituzione di Feldmann o “Si” per la destituzione del sindaco.

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