Incontro con una donna, Harriet, che in tutta la Germania, da nord a sud, ha creato una solidarietà da espandere in Italia, in Europa e nel mondo

Lei è riuscita a togliere dalla strada 26 bimbi e mandarli a scuola in Ghana. Com’è nata questa idea?
Aiutare questi bimbi è stato il mio sogno fin da bambina. Da piccola sono stata molto malata. Siccome mia madre lavorava al mercato, mi portava spesso da mia nonna a Bukom. In questo quartiere molto povero, imparai a conoscere la misera condizione di questi bimbi. Io avevo i miei vestiti, avevo da mangiare, avevo scarpe, giocattoli…insomma tutto quello che occorre ad una bambina. I bimbi che io osservavo non avevano niente…avevano la pancia gonfia, dormivano per strada, e soprattutto non potevano andare a scuola. Il senso di questa ingiustizia si radicò sempre più forte dentro di me facendomi crescere il desiderio di cambiare questa situazione.

Lei è nata a Ghana, si è diplomata e poi è venuta in Germania. Aveva un diploma di programmatrice informatica, ma non le è stato riconosciuto ed ha dovuto lavorare come donna delle pulizie dei gabinetti. Com’è potuto succedere tutto questo?
La mia è una storia drammatica. In Ghana avevo ottenuto un buon posto di lavoro come programmatrice informatica. Con le lusinghe di mio marito per perfezionare la formazione professionale fui condotta in Germania. Ma, subito mi accorsi che, senza conoscere la lingua, senza permesso di soggiorno, mi aveva trascinata, con l’inganno, in un vicolo cieco. Mio marito che si era impegnato a sostenermi, mi aveva ingannata. Ora mi picchiava e mi teneva segregata in casa. Ero disperata. Buttata sul pavimento, spesso piangevo, sbattevo la testa contro il muro e gridavo: “´Perche´? Ma perche´?

Dopo essersi rifugiata presso una “Frauenhaus”, dove è rimasta otto mesi, ha ottenuto poi dall’ufficio del lavoro una casa ed un lavoro con una ditta di pulizie alla fiera di Düsseldorf.
Sì, ed alla sera tre volte alla settimana mi sono procurata un altro lavoro come donna delle pulizie dei gabinetti presso il bar “Unicorno” per aiutare i bimbi del Ghana. Raccogliendo le mance, 50 centesimi alla volta, ho dato inizio a questo progetto. Un lavoro del genere in Ghana è collegato ad una cattiva reputazione, per cui non ho rivelato questa mia attività aggiunta. Non avrei potuto inoltre motivare i bimbi ad andare a scuola, se poi venivano a sapere, che io, che avevo studiato, non avevo ottenuto altro che questo lavoro. Solo dopo aver terminato gli studi i ragazzi capiranno che ogni lavoro è nobile ed importante. Penso che tutti, possono trovare nella loro giornata un piccolo ritaglio di tempo per dedicarlo agli altri. Ed il mondo potrebbe cambiare.

Come ha potuto convincere il gestore del bar che aveva bisogno di una donna delle pulizie dei gabinetti?
Ho prima ordinato un cappuccino, ho dato un’occhiata alle toilette, poi ho chiesto all’uomo che mi aveva servito che volevo parlare col gestore. “Sono io” – mi rispose “Ecco, allora io vorrei lavorare come donna delle pulizie delle toilette, ma senza paga, solo sulla base delle mance.” Dopo aver chiamato anche il suo collega mi diedero il loro consenso e mi procurarono pure una sedia, un tavolino e pure un piatto pieno di caramelle da vendere, dicendomi:” Questo è il capitale iniziale!” Alla fine della settimana avevo raccolto 100 euro, che diventarono 1.000 alla fine del mese

Dove ha preso tutto questo coraggio e questa forza per dare concretezza al suo sogno?
Ad essere sincera devo dire che tutta questa forza l’ho avuta da Dio. Ogni mattina leggo e prego con la Bibbia. La fede ci fa bene!

E vero che in Ghana le tasse scolastiche sono molto elevate?
Proprio così e da qualsiasi famiglia i bimbi provengano non ci sono sconti. Poi bisogna provvedere alle divise scolastiche. Oltre a questo ho dovuto faticare molto prima di trovare una scuola che accettasse questi bimbi poveri di Bukom. Le scuole si trovano nei quartieri dei benestanti. Non volevano i bambini poveri di Bukom.

Non è stato facile per lei trovare una casa per i bambini. Come ha potuto averla in affitto?
Raccontavo a tutti che venivo dalla Germania, che avevo bisogno di un appartamento per accogliere questi bambini, che avevo 5.000 euro e potevo pagare, com’è uso in Ghana, l’affitto anticipato per diversi anni. Ma i proprietari delle case non erano entusiasti di alloggiare i bambini dello Slum.

Nel 2002 lei ha fondato l’associazione AFRICAN ANGEL per sostenere e mandare a scuola i bambini che aveva raccolto presso sua nonna ed i suoi parenti. Poi è venuta in Bukom , uno dei quartieri più poveri di Accra per raccogliere altri bimbi. Come ha potuto farlo?
Avevo deciso per l’inizio di ospitare 24 bambini. Raccontai alle famiglie il mio piano. Volevo aiutare questi bimbi, portarli a vivere in un quartiere migliore e mandarli a scuola. La maggior parte degli uomini di Bukom è disoccupata e non sono in grado di mandare i figli a scuola. Ma non mi hanno creduto. Erano convinti che li volessi vendere o far prostituire o ancora peggio. Io sono nata in questo paese e so che qui la gente è molto facile ad aprir bocca. Ero profondamente convinta che dovevo aiutare questi bambini. La settimana seguente affittai un piccolo bus e mi fermai nella piazzola davanti alla casa di mia nonna, dicendo che le famiglie che avevano accettato la mia proposta potevano far salire sul bus i bambini. Il bus si riempì in un baleno. Così iniziò la nostra storia.

Alla fine in Germania andò tutto per il meglio: un altro lavoro, il divorzio dal marito, il denaro raccolto per l’acquisto di una casa per i bimbi ad Accra.
Dopo aver ricevuto dal locatario la disdetta del contratto d’affitto questa è stata l’unica decisione da poter prendere. Con la mia amica Elena abbiamo preso in considerazione molte offerte. Questa è stata la peggiore: Cocci di vetro dappertutto, un odore nauseante proveniente dal terreno, che però era tre volte più grande di quelli visti in precedenza ed aveva due edifici. Ed il prezzo era il medesimo! Perciò OK! Decisi di acquistarlo. Qui siamo rimaste a dormire per diverse notti mentre la casa veniva ristrutturata e ripulita assieme al terreno circostante che era pieno di rovi spinosi.

Quando avete potuto fare il trasloco?
E avvenuto nel Febbraio 2008. Durante il viaggio i bambini cantavano a squarciagola. Nessun era a conoscenza della nuova abitazione. La sorpresa è stata grande. Erano super-felici. Ora qui hanno preso alloggio 101 bambini e bambine in due case distinte.

Cosa ha significato questa casa per i bambini?
La libertà! Libertà di muoversi, di giocare, di studiare.

Oggi lei, lavora nell’ufficio dell’associazione African Angel. Come ha reagito la gente con lei?
I tedeschi hanno creduto nel mio progetto e mi hanno sostenuta. Diversi di loro sono venuti con me in Ghana. AFRICAN ANGEL riceve sostegno da ogni parte della Germania. Il gruppo delle “Donne cattoliche” di Düsseldorf e di Dillingen-Saar sono particolarmente attive. Sono entusiaste che un’iniziativa, quasi privata, abbia raggiunto questi risultati. Infatti AFRICAN ANGEL non è una grande associazione, ma piccola, dove tutto è trasparente e controllabile.

Nel 2013 le è stata assegnata la Croce al merito della Repubblica federale tedesca dalle mani dell’allora presidente Joachim Gauck. Congratulazioni!
Grazie! E’ stato un grande onore per me. Ho portato la medaglia in Ghana e tutti i bambini con gioia se l’appendevano sul petto.

Adesso lei lavora nell’ufficio dell’associazione African Angel. Può dirmi qualcosa di questo impegno che si è assunto ?
Metà della mia vita è a Düsseldorf e l’altra metà in Ghana. Praticamente, la mia vita per salvare altre vite. Conosco tutti i bambini uno ad uno, mi porto con me le loro foto ed è come se fossi sempre con loro. A Natale ogni bimbo riceve un regalo ed è una festa grande. I bimbi gioiscono sempre quando uno di loro riceve un regalo e poiché vivono in una grande famiglia, sanno che ogni dono alla fine verrà condiviso con tutti. Sono molto riconoscente a tutti per qualsiasi offerta, piccola o grande. Ho incontrato sempre persone che non mi hanno lasciato sola ma che mi hanno dato un forte appoggio. Ed i bambini hanno ricevuto molto, proprio perché voi esistete, esistono molti di voi!

Lei ha anche un figlio che ha studiato medicina in Ucraina.
Sono molto fiera di lui. Ora è rientrato in Ghana e lavora come assistente del primario dell’ospedale di Accra. Presta opera di volontariato presso l’ambulatorio della nostra casa. Anche lui è fiero di me.

Che piani ha per il futuro?
Quest’anno avremo 8 studenti in Ucraina. Questo significa per noi un grande impegno finanziario poiché i costi sono molto superiori a un posto di scuola in Ghana. I quattro studenti, che si trovano a Kiew da 3 anni, ci dimostrano con le loro buone prestazioni che sanno utilizzare bene questa opportunità. Terminati gli studi, rientreranno nel nostro paese. Faremo perciò di tutto per continuare a dare loro questa opportunità.

Il messaggio di solidarietà che ci viene dal suo progetto è chiaro. Gli emigrati vanno aiutati nel paese da cui provengono. Ciò dicendo, siamo sicuri che anche tutti gli italiani ascoltando il suo appello sapranno dimostrare la loro generosità a favore di AFRICAN ANGEL.

A tutti quelli che hanno interesse a sostenere AFRICAN ANGEL viene inviato, su richiesta, gratuitamente dalla Missione Cattolica Italiana, 66113 Saarbrücken, Rheinstr. 30, indirizzo mail ufficio@ mcisb.de, tel. 0681-7534111, il bellissimo libro autobiografico, di Harriet Bruce-Annan, tradotto in italiano.

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