Nella foto: Maria Teresa Trecozzi. Foto di ©MTT

Maria Teresa Treccozzi ha scoperto la passione per la musica fin da piccola, e questo in tutte le sue sfaccettature: comporla, suonarla e insegnarla.

Dopo aver studiato al conservatorio “G.Verdi” di Milano con Gabriele Manca, ha conseguito il diploma di alto perfezionamento in composizione presso l’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma sotto la guida del M° Ivan Fedele per proseguire poi lo studio alla Musikhochschule di Karlsruhe col M° Wolfgang Rihm tramite progetto Erasmus.

Dalla Calabria in Germania: come nasce questa decisione?

La scelta è stata dettata dal «cuore», colui che sarebbe diventato mio marito, si trovava qui.

Come è stato lasciare la Calabria?

Prima di venire in Germania, vivevo già fuori dalla Calabria da circa 10 anni e cioè tra Como, Milano e Roma. Lasciare la mia Terra, i miei affetti, la mia cultura mi intristiva ma era necessario continuare a studiare e lavorare fuori.

Come è stato il processo di integrazione in Germania?

L‘inizio è stato traumatico. Comunicare per me è importante e la barriera linguistica era troppo. Avevo seguito un corso prima di trasferirmi e appena arrivata mi ero iscritta a dei corsi intensivi, ma non bastavano. All’inizio sembrava incontrassi solo persone che non capivano le mie parole o puntualizzavano l’accento …

Cosa è totalmente diverso dalla Calabria?

Il clima, il sole, il cielo e la gente! I profumi di pietanze succulente di mamma o quelle che balzano dalle finestre dei vicini. I saluti per strada. I colori delle montagne, del cielo e del mare. I profumi dei fiori. Le feste paesane. Le processioni, le sagre, Il mercato e le fiere. Usciamo da un mondo incantato e torniamo ad un clima più piovoso dove c‘è lavoro, servizi, puntualità e serietà.

Come riesci a mantenere i rapporti con le tue origini?

Per fortuna il digitale aiuta: WhatsApp, Skype… e si ritorna almeno una volta l’anno.

La tua passione per la musica, come è nata?

È nata con me, l’ho sempre avuta grazie a mio padre cantautore e mio nonno che suonava nella banda del paese

Ti definisci Composer e Sound Artist: ci spieghi esattamente cosa significa?

Sono una compositrice e come artista del suono uso la materia prima, la elaboro, metto insieme suoni, rumori, diverse atmosfere sonore ed acustiche con l’uso di strumenti, con oggetti di vita quotidiana, con la tecnologia e l’elettronica.

Spesso si ritiene che la carriera musicale sia “facile”. Concordi? Come si delinea il tuo processo di formazione?

Forse si pensa che sia facile prendere uno strumento e strimpellare, ma carriera e vita artistica sono tutt’altra cosa. Ho iniziato a studiare musica da piccola a scuola, liceo, scuola di musica o conservatorio erano paralleli. Molti sacrifici. Molte ore di studio al liceo e molte ore di studio al pianoforte, tutti i giorni. 10 anni di studi per il pianoforte, 10 per la composizione, 5 anni per i corsi di masters e specializzazione e due per la musica elettronica, in cui si studia matematica e programmazione. Per non parlare dei corsi di specializzazione estivi dove di rinunciava al mare. Facile?

Di cosa sei particolarmente fiera?

Dei miei due figli, di essere diventata mamma, di aver seguito sempre le mie passioni e degli studi che ho fatto.

Che sogni hai nel cassetto?

Sogno ogni bene per i miei figli e siccome mi piace il teatro, sicuramente scrivere un’opera.