Nella foto: Carmelo Manoti

Una conversazione con il presidente del Comites di Francoforte Carmelo Manoti

Quali sono le principali responsabilità del Comites (Comitato degli Italiani all’Estero) a Francoforte sul Meno e quali sfide sta affrontando attualmente?

La sfida principale dell’attuale Comites di Francoforte da me rappresentato è quella di far conoscere l’istituzione Comites in ogni zona della Circoscrizione. A tal fine, fin da subito, abbiamo preso contatto con le varie associazioni e organizzazioni sparse in tutta la circoscrizione al fine di conoscere le realtà e le problematiche locali e individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della comunità. Successivamente attraverso l’iterazione diretta con connazionali, consolato e altre istituzioni locali abbiamo cercato di trovare soluzioni adeguate a risolvere tutte quelle problematiche che i nostri connazionali incontrano e che difficilmente riescono a risolvere personalmente.

Puoi condividere con noi un po’ di informazioni sulla comunità italiana nella sua area di giurisdizione? Quante persone la compongono e quali sono le loro principali esigenze?

La Circoscrizione consolare di Francoforte da noi rappresentata comprende tre Länder; Assia, Renania-Palatinato e la Bassa Franconia con una popolazione di connazionali eterogenea che raggiunge circa centosettantacinquemila unità. La problematica più grande che incontrano i nostri connazionali è prendere contatto con gli uffici consolari, anche solo telefonicamente, per il disbrigo di documentazioni o pratiche e anche solo per avere delle informazioni. Questa difficoltà negli ultimi anni è andata a peggiorare con l’arrivo della digitalizzazione e dell’informatizzazione degli uffici creando in modo particolare notevoli disagi nella popolazione più anziana. Il Comites di Francoforte, oltre a svolgere i compiti previsti dalla legge, si è fatto carico di affrontare questa problematica, ha raggiunto un accordo con il consolato che permette agli ultrasessantacinquenni di presentare le pratiche e la documentazione in forma cartacea e, per favorire il raggiungimento del consolato per presentare domande varie, richieste di appuntamenti e altro, ha istituito un servizio, denominato Alfadigital, che funge da tramite tra i connazionali e gli uffici consolari. Il nostro team di Alfadigital è raggiungibile sia telefonicamente sia recandosi presso la sede di Comites previo appuntamento.

Come collabora il Comites con altre organizzazioni italiane o tedesche per promuovere la cultura e i diritti degli italiani all’estero?

Come già detto lo scopo principale del nostro Comites è risolvere le varie problematiche dei connazionali attraverso un costante dialogo con istituzioni tedesche e italiane. A questo proposito come già accennato, oltre al servizio di Alfadigital, si sta portando avanti un dialogo tra istituzioni e associazioni locali italiane e tedesche in modo da raggiungere il più possibile, attraverso una fitta rete di contatti, tutti i connazionali e i loro rappresentanti nelle varie istituzioni. Ad esempio, nella zona di Kassel, dopo aver consultato le varie associazioni locali, i rappresentati italiani eletti come consiglieri nei comuni e nelle consulte per gli stranieri, il Comites ha trovato, grazie alla disponibilità di un comune tedesco, degli uffici che il Consolato può utilizzare periodicamente per il disbrigo delle pratiche in loco con una sua unità mobile. La stessa cosa, tramite la stessa rete di contatti, si è ottenuta, tramite la cortese concessione del sindaco locale, a Ludwigshafen. Inoltre la Commissione Cultura del Comites, con il supporto del Consolato, ha organizzato degli eventi che hanno coinvolto anche le istituzioni tedesche e straniere locali al fine di promuovere la cultura italiana.

Quali sono i prossimi eventi o iniziative che il Comites sta organizzando per coinvolgere la comunità italiana locale?

In primo luogo, considerando i successi sinora ottenuti, il Comites vuole continuare con quanto intrapreso per diffondere il più possibile la conoscenza del Comites ed avere un contatto diretto con i connazionali sparsi su tutto il territorio. Prossimamente continueremo a organizzare incontri con la comunità italiana nelle varie zone, a tenere la serie di incontri con i consiglieri comunali e i rappresentanti nei consigli degli stranieri e, sono in programma, anche incontri con i patronati, consigli pastorale delle comunità cattoliche italiana e i corrispondenti consolari. Inoltre si terranno altri incontri informativi con la comunità su vari temi che vanno dai problemi di salute a quelli delle imposte in Italia come anche la difficoltà di comunicazione con le istituzioni in Italia (Comuni, ecc….)

Passiamo alla questione di cui abbiamo dato informazione tramite il Corriere d’Italia sul falsario di Francoforte. Qual è stata la sua reazione iniziale quando ha scoperto della lettera falsificata a firma sua, che chiedeva il voto per un candidato durante le elezioni politiche del 2022?

Sinceramente, non sapendo nulla dell’esistenza di questa lettera, quando ne sono stato informato dal Console generale che mi ha chiamato per chiedermi chiarimenti in merito, sono rimasto sconcertato e incredulo perché, fino a quando non ho potuto verificare personalmente che era un falso, non riuscivo a capire chi fosse potuto entrare in possesso della mia firma e della carta intestata del Comites ed utilizzarla per diffondere questa lettera falsa a mio nome. Quando però ho capito che era un falso, anche fatto male, e mi sono tranquillizzato perché non ero stato ingannato e tradito da nessuno dei miei collaboratori, lo sconcerto ha dato spazio alla rabbia soprattutto perché, nelle riunioni precedenti le elezioni politiche, era stato detto più volte sia dal Console che da me che non bisognava fare compagna elettorale a nome del Comites cioè ogni consigliere come persona privata poteva fare quello che voleva ma non poteva fregiarsi di essere membro del Comites.

Puoi spiegarci come ha affrontato personalmente questa situazione e come ha cercato di tutelare la sua reputazione e quella del Comites di Francoforte?

Quando sono stato contattato dal console che mi informava della lettera e chiedeva chiarimenti, ho chiesto immediatamente un appuntamento chiarificatore con il lui. Mi sono recato dal Console, non appena lui mi ha dato appuntamento, assieme al vice-presidente. In questa circostanza ho avuto modo di chiarire la situazione e ho consegnato al Console anche una lettera chiarificatrice e le prove della mia estraneità alla questione. La mia lettera, per quanto a mia conoscenza, è stata inoltrata dal Console a tutte le autorità e istituzioni che erano state informate della situazione creatasi. In quell’occasione ho detto al console, dopo che lui mi aveva assicurato che il tutto era stato chiarito e che avrebbe archiviato la questione perché riconosceva la mia estraneità ai fatti, che volevo comunque esporre denuncia ma lo stesso console mi ha consigliato di evitare di farlo visto che questo tipo di denuncia non viene tenuta nella dovuta considerazione e nella maggior parte dei casi viene archiviata.

Ha sporto denuncia contro ignoti per la falsificazione della sua firma? Quali sono stati i passi che ha intrapreso per affrontare questa questione legalmente?

Nei mesi successivi all’accaduto, riflettendo con calma, ho presentato, nonostante fossi stato precedentemente sconsigliato dal Console, denuncia verso ignoti alla procura della repubblica di Messina per la giusta tutela dell’onorabilità della mia persona, del Comites da me rappresentato e soprattutto a tutela del diritto di voto degli italiani all’estero nella speranza che la denuncia avesse seguito e che venisse punito il “falsario”.

Quali sono i suoi pensieri sull’efficacia della legge elettorale in questi casi di presunta manipolazione politica da parte di individui o gruppi?

La manipolazione politica può esserci in ogni contesto e situazione, come abbiamo visto che accade anche il Italia e nel resto del mondo. È una problematica non facilmente risolvibile ma certamente non può mettere in dubbio il diritto di voto dei cittadini.

Cosa consiglia ai membri della comunità italiana locale e ai membri del Comites per evitare simili situazioni in futuro e garantire la trasparenza nelle attività politiche?

A mio avviso, come già detto, è da tutelare il diritto di voto all’estero in modo che avvenga nel modo più trasparente possibile ed è compito delle istituzioni vigilare affinché tutto avvenga nella piena libertà di espressione di voto del cittadino. Per quanto riguarda le truffe, purtroppo, non si può fare molto in quanto le azioni illegali, proprio perché sono illegali, sono difficili da controllare, certamente però quando vengono scoperti degli atti illeciti non devono rimanere impuniti i colpevoli e non bisogna lasciare che denunce, come quella da me presentata, vengano archiviate.

Come cittadino italiano e presidente del Comites, quali sono le sue speranze e gli obiettivi principali per il futuro della comunità italiana nella sua area di competenza?

Mi auguro veramente che gli italiani all’estero vengano considerati una risorsa e non un peso sia dai connazionali residenti in Italia e sia soprattutto dalla classe politica e che venga in questo modo potenziato il servizio nei consolati e non vengano tolti beni e risorse ai nostri connazionali. I connazionali però devono essere anche coscienti che loro, quali cittadini italiani, devono essere più responsabili e partecipare attivamente a tutto ciò che le istituzioni italiane promuovono sul territorio, sia nella partecipazione alle varie iniziative come anche, e soprattutto, con la partecipazione al voto. In modo particolare però mi auguro che i nostri connazionali, pur non perdendo la propria identità culturale e nazionale, si integrino maggiormente nelle realtà locali di residenza in modo che non si creino dei ghetti e che non si sentano esclusi dalla vita sociale locale. La nostra multiculturalità deve essere una ricchezza e non più un impedimento nel vivere pienamente e con dignità il nostro essere al contempo cittadini italiani e tedeschi.