L’INPS mette in guardia i suoi pensionati
Oramai tutti i pensionati dovrebbero essere stati messi in guardia da quei delinquenti che approfittano di uno scarso senso critico da parte della vittima per introdursi in casa fingendosi mandati da qualche ditta, o dal trucco telefonico del falso nipote in gravi difficoltà che chiede sussidio urgente in denaro. L’agenzia giornalistica AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero) riporta un nuovo trucco da cui mette in guardia addirittura l’INPS chiamandolo con il nome di Phishing che vuol dire: frode online.
La vittima presa di mira riceve un messaggio con la finta intestazione dell’INPS che cerca di prenderlo all’amo presentandosi con la promessa di rimborso di contributi versati in eccesso. Per ottenerlo si invita a compilare un modulo di verifica che il pensionato dovrebbe compilare online con tutti i suoi dati personali e rimandare al mittente. Chi abbocca fidandosi della falsa intestazione INPS mette la sua identità o i suoi conti in banca nelle mani dei truffatori. Perciò la vera INPS ha invitato le aziende e i contribuenti a non fidarsi di comunicazioni che propongano di scaricare moduli online o eventuali allegati, in quanto finalizzate a sottrarre in maniera fraudolenta i dati anagrafici della vittima oppure relativi ai suoi conti correnti o carte da credito. L’INPS ha ricordato a tutti i suoi assistiti che essa non invia mai, per motivi di sicurezza, comunicazioni di posta elettronica contenenti allegati da scaricare o link cliccabili. Quindi, diffidate delle imitazioni.
Chiunque desideri ricevere notizie sulla propria posizione contributiva, potrà farlo avendo accesso direttamente al sito www.inps.
Un’altra questione che avrebbe bisogno di chiarimenti da parte dell’INPS riguarda i certificati di esistenza in vita. Si tratta di controlli a tappeto all’estero che l’INPS fa eseguire per conto suo dalla Citibank a scadenze regolari. Dato che l’INPS non riceve dall’estero i certificati di morte dei pensionati, essa corre il rischio di continuare a versare la pensione a vuoto. Perciò i pensionati all’estero, se non rispondono ai questionari inviati per posta (e mai online), si vedranno sospendere il pagamento della pensione. Il problema è proprio questo: senza quegli specifici formulari inviati per posta, è impossibile „farsi vivi“ all’INPS, dato che la Citybank non accetta alcun altro „segno di vita“ se non tramite quelli.
L’ultima comunicazione ufficiale dell’INPS a questo riguardo è datata al 20 gennaio 2021, e quindi dovrebbe essere ancora valida. In essa ci si avvisa che l’ultima scadenza per inviare dalla Germania detti formulari compilati è stata rinviata al 7 maggio prossimo a causa della crisi del Covid-19 .
Eppure ci risulta che alcuni pensionati dell’INPS non hanno ancora ricevuto per posta i moduli che la Citibank avrebbe dovuto inviare loro, né possono in alcun altro modo segnalare la loro esistenza in vita. Perfino i certificati sostitutivi ufficiali del Consolato, con tanto di timbro e firma dell’Ufficio LAS (Lavoro e Assistenza Sociale) non hanno valore per la Citibank. Cosa devono fare costoro, per non trovarsi trasformati d’ufficio in altrettanti fu Mattia Pascal?