Egregio Direttore, faccio seguito al nostro colloquio telefonico per fare alcune precisazioni. Dopo essermi laureato in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano e dopo aver assolto gli obblighi di leva, sono stato assunto dall’Enichem France (società del gruppo Eni) a Parigi nel 1993. Ho ricoperto l’incarico di Responsabile del controllo di gestione sino all’agosto del 1999.
Dal 2000 al 2005 ho lavorato presso la società di diritto francese Unimat, specializzata nella vendita di prodotti audiovisivi destinati ad un pubblico adulto, nei formati home video (dvd e cassette), e sotto forma di diritti per diffusione via cavo a Canal Plus France e XXL, società del gruppo AB.
Avevo regolare contratto di lavoro, ho pagato le imposte e la società ha sempre operato nel rispetto della legge, ottemperando, in ogni circostanza, agli adempimenti fiscali, giuridici ed amministrativi previsti dalla legge francese. Nel periodo in cui lavoravo per Unimat ed avevo contatti di natura professionale con il settore dell’adult entertainement, partecipando anche ad eventi pubblici, non svolgevo alcuna attività politica, né ricoprivo cariche elettive.
Ho messo fine a questa esperienza professionale alla fine del 2005 ed in seguito ho lavorato come agente commerciale per la società italiana Barite & Baritina, specializzata nella vendita di barite per estrazioni petrolifere ed altri impieghi, seguendone le relazioni internazionali. Ho ripreso anche la mia attività di giornalista ed ho seguito la campagna per le presidenziali francesi del 2007 che hanno visto la vittoria di Nicolas Sarkozy.
Nel 2008 sono stato candidato nelle liste del Pdl, come italiano all’estero, nella Circoscrizione Europa. Il Sole 24 ore si accorse delle mie attività passate e i blog di sinistra mi bombardarono per tre settimane. Tutto si fermò, ovviamente, alla fine delle elezioni. Era evidente il carattere strumentale di quell’attacco: a nessuno importava nulla di quello che io avessi fatto (tanto più che avevo ed ho la fedina penale assolutamente pulita e, a differenza di altri, sono un vero residente all’estero); importava solo usare il mio passato per attaccare il Pdl e Berlusconi.
In seguito ho continuato a scrivere articoli che sono stati ripresi da Italia chiama Italia (Ricky Filosa fu il primo ad offrirmi amicizia e solidarietà), l’Italiano, Aise, Politicamentecorretto e da ottobre collaboro anche con Il Predellino di Giorgio Stracquadanio e con il glorioso Avanti di Nenni, Pertini e Bettino Craxi. I miei articoli (oltre duecento) sono accessibili nella mia pagina facebook, nella rubrica articoli. In particolare ho seguito il percorso politico di Nicolas Sarkozy, facendo parallelismi su temi sensibili quali il multiculturalismo, il velo islamico, l’armonizzazione dei sistemi fiscali, il presidenzialismo.
Sono intervenuto su temi che riguardano gli italiani all’estero, come il consolato digitale ed in generale sono in sintonia con le posizioni del sen.Alfredo Mantica, dell’on. Guglielmo Picchi, del sen. Esteban Caselli, del sen. Raffaele Fantetti e dell’on. Massimo Romagnoli. Ho contribuito a creare rapporti tra l’Ump francese e il Pdl, culminati con la visita degli on. Picchi, Fantetti e Romagnoli nella sede dell’Ump il 25 ottobre scorso. Ho partecipato al congresso fondativo del Pdl come delegato e faccio politica per passione, perché credo nel progetto politico del Pdl e al momento attuale, nonostante sia considerato come un autorevole referente in Francia, non ricopro alcun incarico, poiché, come ben si sa, tutti gli incarichi sono stati azzerati.
Anche quando Di Biagio era coordinatore non ricoprivo incarichi, essendo, Carlo Erio il responsabile per la Francia. Ognuno è libero di avere l’opinione che crede nei miei confronti; io vado avanti. Le attestazioni di amicizia e di solidarietà ricevute mi danno forza per continuare. Non sta certo a me dire se posso essere un degno rappresentante degli italiani all’estero e se posso avere i requisiti per essere candidato di nuovo.
Al momento attuale un’eventuale candidatura non rientra nei miei programmi futuri, ma di certo nessuno potrà impedirmi di esprimere i miei punti di vista e di replicare con la forza delle idee alle campagne di diffamazione che screditano quelli che le architettano, spesso dietro le quinte, utilizzando utili idioti che si prestano ingenuamente al gioco al massacro. Per me vale sempre il famoso detto: "Quando l’uomo con la pistola incontra l’uomo con la penna, l’uomo con la pistola è un uomo morto".
Picchi: solidarietà a Verde
Ad Andrea Verde va la mia solidarietà umana e politica. All’amico Mauro Montanari, che è mal informato e si è fatto forse consigliare da cattivi consiglieri, mi auguro che pubblichi presto una lettera di scuse. Quanto poi all’inutilità degli eletti all’estero, ricordatevi la legge sul rientro dei cervelli e sui funzionari internazionali. Sono leggi dello stato e sono le prime leggi che riguardano le nostre collettività all’estero.
On. Guglielmo Picchi, Pdl, deputato al Parlamento, eletto in Europa
Egregio Verde, la citata telefonata ha chiarito infatti alcuni punti. Anzitutto che Andrea Verde non è il responsabile del Pdl in Francia, come erroneamente riportato dalla stampa italiana. L’errore è stato ripreso da noi, ed ha generato una serie di sgradevoli equivoci. Soprattutto per il fatto che, essendo Andrea Verde persona privata, può essere giudicata solo dalla sua propria coscienza.
Stupisce un attimo il fatto che sia Andrea Verde che Guglielmo Picchi sospettino, dietro la vicenda, la presenza di „suggeritori“ o di "utili idioti", il che mi fa un po’ ridere. Soprattutto Picchi dovrebbe sapere che se c’è qualcuno che non ha bisogno di suggeritori è proprio il sottoscritto. Ma questo non è importante. Dopo avere (doverosamente) pubblicato la lettera di Verde, mi pongo infatti la questione più in termini politici. Importante è cominciare a trarre un bilancio politico sulla presenza ormai quinquennale dei deputati eletti all’estero.
Questa era la ragione d’essere della rubrica „L’occhiale primordiale“, che è anche la pietra dello scandalo. E mi spiace dire che detta presenza è mancata su temi di particolare importanza. Questa la mia impressione, questa la impressione di molti osservatori anche non di parte. Da qui viene la delusione. In Europa siamo in presenza di uno smantellamento del sistema Italia che non ha precedenti. Oserei dire che siamo alla presenza di un vero e proprio disprezzo per la esistenza stessa degli italiani all’estero, i quali invece continuano a sentirsi parte del Paese. Vero è che i tagli voluti dal Ministero del Tesoro erano necessari, necessarissimi.
Il punto è pero il seguente: perché il Mae ha spalmato questi tagli solo sugli italiani all’estero e sulla cooperazione e sviluppo? Citerei poi la chiusura -spesso assolutamente immotivata- dei consolati. Citeri la condizione dell’insegnamento della lingua italiana. Ora -e qui mi riferisco soprattutto ai parlamentari eletti nella maggioranza, che forse avevano una voce in capitolo in più, rispetto a quelli della opposizione-: dove si è sentita la loro voce? Dov’è il loro NO alle leggi che andavano contro gli interessi dei loro stessi elettori? Io non l’ho sentito.
Anzi, mi lascia piuttosto perplesso il fatto che, nella sua lettera di solidarietà a Verde, Picchi citi una (buona) legge bipartisan che porta la firma di un membro dell’opposizione e che non lo vede neppure come cofirmatario. Ma lasciamo perdere. Vorrei citare invece una questione che dovrebbe stare a cuore in particolare proprio agli eletti nella maggioranza. Quella della piccola azienda, in particolare in gastronomia. L’unico che si è dato da fare in questo senso utilizzando la propria modesta carta intestata del Cgie è il sottoscritto. Oltre all’onorevole Bartolo Ciccardini, che sta in pensione ed è dimissionario. Per il resto solo propaganda e chiacchiera. Solo che di chiacchiera ne abbiamo tutti abbastanza.
Cordialmente, Mauro Montanari