Esordio sul grande schermo per un adattamento tratto dallo scrittore siciliano Andrea Camilleri: al via il ciak di La scomparsa di Patò. Pippo Morello sindaco del Paese di Naro, in provincia di Agrigento, e Patrizia Salerno, assessore comunale al Turismo e Spettacolo hanno accompagnato il regista Rocco Mortelliti, lo scenografo Biagio Fersini e gli sceneggiatori Maurizio Nichetti e Andrea Camilleri in una visita dei luoghi del set. Ma non solo la provincia agrigentina è in festa.
Anche la comunità narese, trasferitasi a Pforzheim, lo è: nel cast, infatti, ci sono due nostri connazionali, Daniele Rotondo e Franco Tesé. Il libro La scomparsa di Patò, scritto da Andrea Camilleri, sta per diventare dunque un film e il nostro Corriere d’Italia non poteva mancare a questo grande evento. Le riprese sono incominciate in Sicilia tra Naro, Agrigento: nella Valle dei Templi e la Scala dei turchi a Porto Empedocle.
Il film, che ha avuto sostegno finanziario dal Ministero dei Beni culturali, è stato sceneggiato da Rocco Mortelliti, Maurizio Nichetti e dallo stesso Camilleri, mentre la casa produttrice è la stessa della serie televisiva di Montalbano, Palomar. Il romanzo è impiantato sulla corrispondenza epistolare, tra gli organi di polizia del Comune di Vigata ed i rispettivi superiori del capoluogo Montelusa.
Si aggiungono articoli di cronaca dei quotidiani di Montelusa e Palermo oltre che alcune lettere di alte personalità politiche e burocratiche, in un intreccio gradevole e intrigante che si snoda sull’evento della scomparsa di un impiegato di banca, per l’appunto Patò, che porta all’epilogo di falsare la realtà dei fatti accaduti per compiacere i potenti locali. Tra gli interpreti non mancano grandi nomi come quello del mitico Nino Frassica (l’attuale maresciallo dei carabinieri della fiction Rai, Don Matteo) e Neri Marcoré (nel ruolo di Patò), a cui si aggiungono Maurizio Casagrande, Alessandra Mortelliti, Giliberto Idonea, Flavio Bucci, Simona Marchini, Danilo Formaggia e con la partecipazione di Roberto Herlitzka.
Il paese di Naro è stato prescelto quale location poiché conserva intatti molti ambienti di fine Ottocento, sia a livello di interni di palazzo e chiese, sia nella struttura urbana. L’evento ha suscitato grande scalpore anche tra la comunità narese residente a Pforzheim: i coniugi Melchiorra e Vincenzo Rotondo, orgogliosi raccontano dei loro nipoti fraterni, Daniele Rotondo e Franco Tesé che residenti appunto a Naro fanno parte della troupe del film. “Ci siamo fatti inviare subito la storia di Patò”, racconta Vincenzo. “Siamo amanti della cultura in generale e sapere che lo scrittore Camilleri abbia scelto proprio il nostro Paese di origine per girare il film ci lusinga molto”. Dello stesso avviso anche il sindaco di Naro, Giuseppe Morello: “Siamo felici di ospitare il set di questo film nel nostro Paese, che è ricco di storia e tradizioni.
Naro potrà così vivere quest’occasione nella prospettiva di un rilancio culturale e di una promozione e valorizzazione dei propri luoghi storici, nonché del patrimonio artistico e architettonico”. La piena disponibilità data dalla nostra amministrazione comunale alla troupe, nel dirigere e realizzare il film, darà senz’altro pieno risalto alla scenografia naturale del nostro Paese.