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Quando troppi nodi vengono al pettine

Quando nei libri di storia leggiamo di qualche anno speciale, nel quale improvvisamente tanti nodi sono venuti al pettine provocando una grande crisi ed un cambiamento epocale, ebbene questo è quello che i nostri pronipoti leggeranno sull’anno appena concluso. „Un anno di fuoco e sangue“ lo ha definito il quotidiano della sinistra francese Libération.

Russia – Ucraina

L’avvenimento dominante è stata la brutale quanto inaspettata invasione dell’Ucraina voluta della cricca mafiosa (come l’ha qualificata Roberto Saviano) che guida la Confederazione Russa. A Putin è caduta la maschera dal volto, definitivamente, poiché fino a quel momento c’era ancora chi fra gli europei s’illudeva di vedere in lui uno statista illuminato e responsabile, anche se con qualche piccola macchiolina irrilevante sul gilet. Scoprire la sua vera faccia è stato il primo cambiamento epocale da cui sono seguiti gli altri. La Svezia e la Finlandia, paesi di lunghe tradizioni di neutralità, hanno fatto immediata richiesta d’ingresso nella Nato, una cosa semplicemente impensabile fino ad allora. Perfino in Svizzera si sono accese discussioni su questo punto. Molti altri paesi della Nato si sono improvvisamente svegliati dal letargo scoprendo di aver tralasciato troppo i problemi della difesa. Un’altra cosa assolutamente sorprendente è stato lo sfasciarsi dell’esercito russo in marcia su Kiev con la sua processione di carri armati lunga 60 km. Tutti si aspettavano che avrebbero fatto piazza pulita in quattro e quattr’otto del povero paese; invece, davanti agli occhi del mondo intero, quello che era considerato il secondo esercito in ordine di potenza è stato sbaragliato e costretto alla ritirata dalla resistenza eroica degli ucraini.

La sconfitta della Russia sul piano politico è ancora più grave che su quello militare. Spezzati tutti i rapporti con il mondo occidentale, che era il suo principale partner commerciale, si trova a distanza anche dalla Cina e dall’India, che non si sono allineate alla sue pretese imperiali, ed ha al suo fianco solo pochi paesi come la Bielorussia, la Corea del Nord e l’Iran. Insomma si sta rimettendo in gioco tutto il sistema della macroeconomia e non si vede a quali nuovi equilibri esso si stabilizzerà.

Energia

Nella foto: Centrali nucleari Foto di © Bruno /Germany auf Pixabay

Dopo uno scossone così violento nessuno osa più mettere in dubbio la necessità di fonti alternative di energia. Il problema è quali possano essere. È chiaro che non ci si potrà più affidare ad una sola sorgente, come aveva fatto la Germania, ma occorrerà diversificarle. La soluzione più praticabile e pulita sarebbero le centrali solari che però sono molto più efficienti se installate in località tropicali assolate e desertiche, come il Sahara o l’Arabia, ed ovviamente possono produrre energia solo dall’alba al tramonto. Le centrali eoliche invece possono produrre energia giorno e notte in ogni luogo ben ventilato, ma solo quando tira il vento. I marinai delle vecchie navi a vela sapevano bene cosa significa una bonaccia. A questo punto è caduto come il cacio sui maccheroni l’annuncio che alcuni ricercatori americani sono riusciti per la prima volta a mettere in nero il bilancio energetico di una fusione termonucleare ottenuta per mezzo di un dispositivo a laser. Il problema era come sempre l’innesco, che divorava più energia di quanta si riuscisse a produrne. Anche se si tratta d’un passo avanti decisivo, la strada è ancora lunga prima di arrivare a qualche soluzione tecnicamente sfruttabile. Quindi toccherà rassegnarsi a continuare a sfruttare le vecchie centrali atomiche?

Comunque vadano le cose la reazione alla crisi energetica è stata sicuramente decisiva e salutare ad una situazione che si trascinava da anni e che in quelli prossimi prenderà sicuramente nuove strade.

Scienza

Per quel che riguarda il mondo della scienza, si segnalano altri due risultati, entrambi americani, da cui in futuro potrebbero originarsi grandi sviluppi: l’entrata in funzione del nuovo telescopio spaziale James Webb, ed il primo esperimento di difesa planetaria che ha dimostrato la possibilità concreta di deviare la traiettoria di un asteroide che in futuro minacci di cadere sulla nostra Terra. È stata la prima volta nella storia dell’umanità in cui siamo riusciti a modificare l’orbita d’un corpo celeste che la filosofia aristotelica riteneva fissati per tutta l’eternità. La tecnologia di puntamento denominata SmartNav ha funzionato alla perfezione, e la sonda spaziale Dart è andata a impattare contro l’asteroide Dimorphos, largo 160 metri in orbita a 11 milioni di km dalla Terra, provocandone un cambiamento orbitale di ben 32 secondi: un semplice problema fisico di trasferimento dell’impulso, ovvero un pugno da cowboy su cui il nostro pianeta potrà fare affidamento in futuro, purché diretto sempre verso minacce interplanetarie.

Clima

Le minacce intraplanetarie invece restano purtroppo, segnatamente la crisi climatica che assume aspetti molteplici e divergenti come lo scioglimento dei ghiacciai, gli inverni ultrafreddi e gli uragani sempre più frequenti in America, la siccità incombente in Africa e perfino in Europa, l’innalzamento inesorabile della linea di costa un po’ dovunque. Questi equilibri molto complessi e delicati non si possono riaggiustare con un semplice trasferimento dell’impulso, anzi oramai è dubbio se si potranno mai più riaggiustare. Il 2023 viene lamentato come l’anno più caldo mai registrato, ma non è affatto detto che conservi questo primato, neppure a breve scadenza. Una vignetta pubblicata dallo Spiegel si richiama ad un celebre dipinto Biedermeierer che illustra la passeggiata invernale fra gli alberi spogli che i bravi borghesi ottocenteschi facevano abitualmente, tutti attillati in palandrana e cilindro, solo che quelli moderni portano i bermuda e il costume da bagno. Si moltiplicano i congressi nazionali ed internazionali in cui si dibattono i problemi dell’ambiente ed in cui è difficile raggiungere un compromesso che soddisfi tutti, almeno in parte, intanto la popolazione mondiale ha toccato gli 8 miliardi. Una nuova apparizione sono stati gli attivisti di Last Generation.

Italia e mondo

In Italia il governo Draghi è caduto grazie alle improvvide manovre dei 5 Stelle che così hanno dato un’ulteriore prova della loro incapacità politica, ed alle astuzie della destra, che alle nuove elezioni si afferma come beneficiaria assoluta della crisi. In Italia prende il potere per la prima volta una coalizione di „destra pura“ con una giovane donna a capo ed anche questa sarà, forse, una svolta storica. Un’altro risultato di storica rilevanza si ha con le elezioni a medio termine negli Stati Uniti, dove tutti si aspettavano la tradizionale disfatta del partito del presidente in carica, che invece ha potuto cantare vittoria. Sorprendente è stato anche il risultato delle elezioni presidenziali in Brasile, dove la vittoria di Lula, che tutti si aspettavano travolgente, è stata invece molto risicata. Molti si sono chiesti: come sia possibile che le imponenti masse proletarie del paese votino contro i propri interessi: la risposta sta nella pervadente infiltrazione delle sette integraliste evangelicali made in U.S.A. Una storia inusitata quest’anno anche in Germania: scoperta una cospirazione contro le istituzioni democratiche della Bundesrepublik con a capo s.e. il principe Enrico XIII Reuss.

Personaggi

Anche riguardo le morti eccellenti, quest’anno hanno abbondato fino all’ultimo: dall’ex-papa Benedetto XVI all’ex-capo dell’Unione Sovietica Gorbaciòv, dalla regina d’Inghilterra Elisabetta II al re del pallone Pelè, dal presidente del Parlamento Europeo David Sassoli all’’ex- premier giapponese Shinzo Abe assassinato in strada. Fra tutte le morti quella più gravida di conseguenze sembra essere quella dell’amatissima Queen, che non solo il popolo d’oltremanica venerava ininterrottamente da ben 70 anni, proprio adesso è venuta a mancare, e la successione al trono del figlio Carlo III ha messo in luce le crepe che percorrono l’istituzione monarchica inglese rendendola simile ad una casa Usher pronta a crollare alla prima spallata dei suoi sepolti vivi. La truce attesa è rafforzata dal discredito in cui si è cacciata la politica inglese, un tempo modello irreprensibile di democrazia, ed oggi caduta nel ridicolo dopo gli scandali di Boris Johnson e la disavventura politica di Liz Truss degna degli italici „governi balneari“ di democristiana memoria. La povera Albione non riesce a sollevarsi dalla crisi economica in cui si è cacciata con la Brexit, che non ha dato gli esiti promessi, ed oramai molti sudditi di Casa Windsor si sono accorti di aver puntato sul cavallo sbagliato.

In Italia scompare Eugenio Scalfari, figura-icona dello storico giornalismo, assieme a Piero Angela, e l’indimenticabile Monica Vitti assieme a Catherine Spaak. Ma la morte più sconvolgente del 2023 è stata quella di un’oscura quanto coraggiosa curda-iraniana Mahsa Amin, che ha avuto l’effetto di mettere sottosopra un intero paese delle dimensioni dell’Iran. Non è la prima volta che esso è percorso da moti di rivolta contro l’autorità, però forse questa sarà la volta buona? I mortiferi ayatollah stanno resistendo con estrema durezza. Certo che un rovesciamento politico in Iran sconvolgerebbe tutti gli equilibri in Medio Oriente e ben oltre.

Europa

A Bruxelles Santa Klaus ha portato in dono il primo scandalo di corruzione nella storia della UE, in una confezione di lusso da cui è scaturito il nome della vicepresidentessa del parlamento europeo, la greca Eva Kaili, attorniata da tanti italianucci purosangue come Francesco Giorgi, Niccolò Figa- Talamanca e Pier Antonio Panzeri. Per ammenda, sono rimasti coinvolti anche due politici di nazionalità belga, e cioè Maria Arena e Marc Tarabella, ma entrambi di origine italiana. To’ che sorpresa!…

Calcio

Neppure il mondiale di calcio in Qatar è filato liscio come sempre, non solo perché si è svolto in pieno inverno anziché in piena estate, ma anche perché non era mai successo che fosse accompagnato da tante polemiche sul paese ospitante, accusato a ragion veduta di violazione sistematica dei diritti umani, e sulla corruttibilità della FIFA. Hanno fatto colpo certe originali forme di protesta da parte delle squadre in campo, come il mutismo dei giocatori dell’Iran mentre suonava il loro inno nazionale. Le polemiche sono state molto più grandi del solito, la partecipazione televisiva invece è stata più bassa del solito.

Economia

Anche per le valute virtuali il 2022 si è rivelato un anno del destino: mentre a gennaio la capitalizzazione delle criptovalute era al massimo, con più di 2.800 miliardi di dollari, a dicembre si era sgonfiata a soli 800 miliardi di dollari, con il bitcoin che da solo aveva perso il 65% del suo valore. Uno dei più catastrofici débacle finanziari di tutti i tempi è stata causata dalla FTX di Sam Bankman-Fried che ha polverizzato in un sol colpo un patrimonio, sia pure virtuale, di 32 miliardi di dollari. La reazione salutare si dovrebbe vedere quest’anno con l’entrata in vigore in Europa del Micar, un sistema regolamentativo con cui si cercherà di ripulire il selvaggio west.

„L’anno vecchio è finito, ma qualcosa ancora qui non va“ cantava il vecchio giovane Lucio Dalla.

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