Continuando la nostra strada sulla Finanza Speculativa e su chi cerca di governare sugli stati o su di uno stato in particolare, ecco che ci si imbatte in modo particolare in tre società “private” che controllano gli Stati. Le Agenzie di Rating. Cosa sono le agenzie di rating? A cosa servono le loro valutazioni e perché i loro giudizi sono così importanti? Negli ultimi anni le agenzie di rating sembrano fare il bello e il cattivo tempo. Sentiamo spesso che una certa agenzia di rating ha tagliato le stime sull’outlook o ha rivisto al ribasso il rating sul debito di un Paese o di un istituto bancario. Temi che sono ormai all’ordine del giorno, ma che non sempre comprendiamo a pieno. Le agenzie di rating sono degli istituti intermediari tra gli enti che emettono titoli azionari (aziende, Stati, società pubbliche) e gli investitori (privati o istituzionali). Queste agenzie, svolgendo analisi ed esami dei dati, cercano di capire quale sia il valore di un titolo di Stato o di una banca. Le agenzie di rating sono enti che realizzano ricerche ed analisi finanziarie sui titoli azionari e sulle obbligazioni. Loro scopo è quello di valutare la stabilità finanziaria dell’oggetto delle loro analisi. E in base alle stime che vengono fornite gli azionisti si muovono di conseguenza. Tale valutazione determina infatti la “capacità di credito” che viene poi classificata su una scala standardizzata di valutazione, ossia il rating.

Le più note agenzie di rating sono tre, ed hanno tutte base principale a New York:

1. Standard & Poor’s

2. Moody’s

3. Fitch

Moody’s Corporation ha iniziato la sua attività intorno al 1900, quando John Moody e soci pubblicarono il “Moody’s Manual of Industrial and Miscellaneous Securities”, che conteneva informazioni di base su una vasta gamma di titoli. Oggi, il Moody’s Investor Service non solo fornisce informazioni, ma riporta anche report di ricerca, analisi del rischio e credit rating di oltre 106000 obbligazioni finanziarie strutturate.

Fitch Ratings è stata fondata da John Knowls Fitch nel 1913, quando era solito pubblicare delle analisi statistiche nel suo “The Fitch Stock and Bond Manual”. Nel 1924 la Fitch Publishing Company introdusse per prima la scala di valutazione da AAA a D, che è ancora oggi in uso. Oggi, Fitch Ratings fornisce servizi dalle due sedi di New York e Londra, oltre che dai suoi uffici sparsi per il mondo.

Standard & Poor’s nasce nel 1941 dalla fusione di Standard Statistics con Henry Varnum Poor, editore della “History of the Railroads and Canals of the United States”, uno dei primi tentativi di individuare i retroscena finanziari delle ferrovie statunitensi. Oggi, S&P non è nota solo per le emissioni dei suoi giudizi, ma è molto considerata per i suoi indici di mercato, ad esempio l’S&P 500 e l’indice S&P Case-Shiller del prezzo degli immobili.

Altre agenzie di rating come DBRS ed Egan-Jones cercano di emergere sin dall’inizio dell’ultima crisi finanziaria ma, per ora, non sono riuscite ad attirare l’attenzione degli operatori di mercato.

Ma che cos’è il rating?

Letteralmente, in inglese rating significa “valutazione”. Nello specifico, il rating è un giudizio che esprime l’affidabilità di un’impresa, cioè la sua capacità di ripagare un debito in un determinato periodo di tempo. Il rating è una sorta di “voto” che le agenzie danno ad un determinato ente, che può essere pubblico o privato. La valutazione sul profilo di rischio del credito di un ente si basa su una scala di valori che riassume le informazioni qualitative e quantitative in maniera sintetica andando da AAA (valutazione attribuita agli enti con basso rischio di credito) a D (il credito per gli enti così valutati ha «nulla probabilità di rimborso»). I titoli che hanno un rating molto basso sono anche detti “titoli spazzatura” (junk bond), dal momento che non hanno alcun tipo di valore. La valutazione che viene stilata si basa su una scala di valori e ciascuna dicitura ha un suo significato preciso. Sulla base del rating a lungo termine, la scala di valori va:

– da AAA a BBB: valutazione positiva in cui si parla di grado di investimento.

– da BB a D: valutazione negativa in cui si si parla di grado di non-investimento.

Valutazione – Significato

AAA Ottima qualità dell’ente, massima stabilità ed affidabilità

AA Ente stabile, ma potenzialmente esposto (può fare di più, ma non si impegna ndr)

A Ente la cui capacità finanziaria si trova in condizioni economiche avverse

BBB Ente le cui finanze sono momentaneamente soddisfacenti

B Ente dalla situazione economica variabile

CCC Ente dalle finanze vulnerabili

CC Ente dalle finanze altamente Vulnerabili

C Ente che ha inoltrato istanza di fallimento

RD L’ente non paga alcuni impegni, ma continua a pagare altre obbligazioni

D L’ente è in stato di fallimento dunque, è insolvente

Outlook

Altro strumento valutativo è l’outlook che, in gergo finanziario, indica la previsione a medio e lungo termine su una società, nella valutazione di rating che lo precede. Spesso sentiamo dire che l’agenzia di rating ha “tagliato l’outlook della banca”, ciò significa che l’agenzia ha tagliato le stime di crescita dell’azienda analizzata, dal momento che non prevede un miglioramento per quel titolo. Le opzioni possibili per l’outlook sono tre: positivo, negativo, stabile.

Ne consegue che:

– se l’outlook è positivo, le condizioni future della società o del Paese si prevedono migliori o uguali al presente;

– se l’outlook è negativo, in futuro sono prevedibili peggioramenti e ulteriori declassamenti;

– se l’outlook è stabile, infine, non si prevedono cambiamenti, dunque, è verosimile che in futuro non cambi la valutazione di rating.

Il giudizio delle agenzie di rating è così importante perché, dalla loro valutazione, ne conseguono le condizioni di accesso al credito da parte degli enti che vengono valutati. È per questo che sono le stesse società, o enti, o Stati a fare esplicita richiesta di valutazione alle agenzie sul mercato. Il rating determina l’andamento del mercato azionario e dei titoli di Stato; qualsiasi investitore prima di comprare un’obbligazione (che è come un credito, che l’investitore compra) ha bisogno di un’accurata analisi delle condizioni di stabilità economica, finanziaria e patrimoniale dell’ente del quale sta comprando i titoli. Le agenzie di rating in sostanza si pongono di fare questo: analizzare, studiare e valutare le condizioni finanziarie di un ente e fornire agli investitori uno strumento per ponderare le loro scelte sugli investimenti. Ma in fondo chi sta veramente dietro queste agenzie, che possono causare la caduta di uno Stato come di una Banca o di una Azienda; “chi controlla i controllori”? Ultimamente sembrano aver preso di mira l’Italia, Moody’s ha abbassato la sua valutazione dei titoli di stato italiani, portandola a solo un gradino sopra il livello definito “junk”, spazzatura: obbligazioni così rischiose da non essere degne di essere acquistate; S&P ha mantenuto la sua valutazione dei titoli italiani ma ha abbassato le previsioni per il futuro da “stabili” a “negative”. Il giudizio della terza grande agenzia di rating, Fitch, è atteso invece per il prossimo gennaio. Certamente le agenzie hanno fatto “sconti” a Francia e Spagna, mentre si accaniscono sull’Italia verso la quale c’è una sorta di pregiudizio o comunque qualcuno che macchina da dietro per far sì che sia peggiore della Grecia e possa vendere tutti i suoi gioielli, in parte già svenduti anche da governi complici di questo sistema. Altri sostengono che il giudizio delle agenzie di rating si possa ignorare poiché in passato quelle stesse agenzie avevano dato ottime valutazioni ai titoli tossici che portarono all’esplosione del sistema finanziario statunitense nel 2008. Quindi come dover o poter agire?

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