Gli otto vescovi Euregio con la lettera pastorale ®Comece

Il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, a conclusione dell’assemblea in cui si è parlato anche di premierato e di voto per il Parlamento europeo, ha detto ai microfoni del GR3 Rai (23.05.2024) di guardare al voto europeo:

Il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi. Foto: Commons.wikimedia

„con grande attenzione e, per certi versi, anche con preoccupazione perché l’Europa è una cosa importantissima, è il sogno di tutti quelli che hanno perso la vita nella Prima e Seconda guerra mondiale. È un sogno che ci è stato consegnato, (che) è diventato realtà, grazie a loro, e che quindi noi dobbiamo conservare e trasmettere, facendolo crescere. C’è bisogno di più Europa e di una Europa che non perda la sua anima non tradisca le sue radici“ (Card. Matteo Zuppi).


Anche mons,. Mariano Crociata, presidente di Comece in un convegno a Madrid sull’Europa ha detto:

„In una fase pre-elettorale come l’attuale si rischia di dimenticare, insieme a tanti limiti e criticità, ciò che l’Unione Europea ha rappresentato e compiuto fino ad ora, come – per fare degli esempi – la moneta unica, la libera circolazione delle persone e delle merci con l’abbattimento delle frontiere interne, gli interventi in occasione di crisi economiche e della pandemia“. (Mariano Crociata, Le chiese cristiane nell’integrazione europea: risposta alla secolarizzazione)


  • Di seguito si trova l’appello ecumenico delle Chiese in Germania per il voto europeo a difesa dell’Unione, della democrazia, dei diritti.
e più sotto
  • Preoccupazione dei vescovi europei (Comece) per l’Europa. Il loro appello ai cittadini europei di andare a votare e di votare per i valori dell’Unione.

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Appello ecumenico per le elezioni europee del 9 giugno 2024 “Per il nostro futuro comune in un’Europa forte”

(Ufficio stampa DBK) Oggi (7 maggio 2024), i presidenti delle chiese cristiane in Germania lanciano un appello ecumenico agli aventi diritto al voto per le elezioni del Parlamento europeo del 9 giugno 2024:

“Fate uso del vostro voto alle elezioni. Votate per un futuro comune in un’Europa forte!”. 

Le Chiese sottolineano quanto sia importante

“votare alle elezioni europee per i partiti che condividono e promuovono lo spirito dell’Europa, i valori e i principi (…)”.
Esse si considerano „responsabili per la democrazia come forma politica della libertà e per l’Unione europea come modello di successo per il multilateralismo, la pace e la riconciliazione“

Nell’appello, l’attuale presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (EKD), vescova Kirsten Fehrs, il presidente della Conferenza episcopale tedesca, vescovo Georg Bätzing, e il presidente dell’Associazione delle Chiese cristiane in Germania (ACK), arciprete Radu Constantin Miron, sottolineano:

“L’UE si basa su valori e principi che sono stati improntati dal cristianesimo e ai quali ha contribuito a dar forma. Come Chiese cristiane, chiediamo e ci impegniamo per un’Unione europea che riconosca la pari e inalienabile dignità di tutti gli esseri umani.
La tutela di questa dignità passa attraverso l’impegno per la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo stato di diritto e la tutela dei diritti umani”.

È indispensabile una politica europea per la protezione globale della dignità di tutte le persone – nell’ambito della migrazione e dell’asilo, nell’impegno per l’integrità del creato o per la protezione del clima, così come per quanto riguarda le catene di approvvigionamento globali, il sostegno ai Paesi in via di sviluppo e, in particolare, l’idea europea di pace.
Alla luce di queste e altre sfide attuali, è necessaria un’UE forte e unita.

Le Chiese cristiane in Germania si oppongono risolutamente a tutte le forme di estremismo:

“In particolare, ci opponiamo con veemenza all’estremismo di destra e al nazionalismo etnico, nonché all’antisemitismo. Siamo impegnati ecumenicamente nella coesione sociale ed europea sulla base della visione cristiana dell’umanità”.

L’appello mette in guardia “con urgenza contro le forze politiche che rifiutano la coesistenza di persone di diversa nazionalità o origine nello spirito del nazionalismo etnico e che lottano apertamente per l’abolizione dell’UE”.

Le Chiese cristiane incoraggiano invece in particolare i leader politici a
“sostenere un’UE aperta al mondo, democratica e caratterizzata dalla solidarietà”.

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Il comunicato ecumenico delle Chiese cristiane in Germania ACK:

2024-075a-Gemeinsamer-Aufruf-der-christlichen-Kirchen-zur-Teilnahme-an-der-Wahl-des-Europaeischen-Parlaments 2024

Il comunicato sintesi della DBK:

2024-075-Oekumenischer-Aufruf-zur-Europawahl 2024

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Preoccupazione dei vescovi europei per l’Europa. Il loro appello ai cittadini europei di andare a votare e di votare per i valori dell’Unione.

Roma 24–3-2023 Comece ritratti Ph: Cristian Gennari/Siciliani

Lo scorso 4 aprile a due mesi dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo otto vescovi delle cosiddette diocesi Euregio (l’arcivescovo i Lussemburgo, la diocesi di Treviri, di Metz, Verdun, Nancy et Toul, il vescovo emerito di Troyes, le diocesi di Liegi e Namur in Belgio alla presenza del vice presidente della Comece (la Commissione degli episcopati d’Europa) hanno sigliato la lettera pastorale Un nuovo soffio per l’Europa nella quale esprimono le loro preoccupazioni e il loro impegno per il dialogo politico in Europa, per l’umanizzazione della società, la pace mondiale, per un’Europa della diversità dei popoli, per una cittadinanza inclusiva, l’ecologia intergrale e molto altro ancora. Il luogo per la firma di questo documento è simbolico, Scy-Chazelle (nella Mosella francese), perché vi è sepolto uno dei padri fondatori dell’Europa, Robert Schumann, cattolico franco-lussemburghese, dichiarato venerabile dalla Chiesa. In questi mesi i rappresentanti dei vescovi europei, raccolti nella commissione degli espicopati dell’Unione (Comece) hanno espresso il timore per la deriva dei valori europei, l’astensionismo e la strumentalizzazione della religione. Rinnovano l’appello ai cittadini e alle cittadine dell’Unione per un voto che rispecchi i valori dell’Unione.

Monsignor Mariano Crociata, vescovo di Latina e presidente della Comece in un videomessaggio esorta ad andare a votare e a votare per i valori dell’Unione: “Le elezioni europee del prossimo 6-9 giugno sono un momento importante di passaggio, forse anche cruciale per l’Unione europea e per i suoi cittadini. La commissione Comece ha voluto rilasciare una dichiarazione comune per esprimere insieme le preoccupazioni per questo momento di passaggio della vita dell’Unione europea e del futuro dell’Unione europea con un invito pressante a votare secondo coscienza, soprattutto ricercando e perseguendo quei valori che sono alla base dell’Unione e che i cristiani riconoscono come propri e alla radice dell’Unione stessa. Ci sono motivi di grande preoccupazione in questo momento, le crisi attraversate e quelle in corso, le sfide dinanzi a noi, le guerre in atto. Tutto questo deve spingere a contrastare la tendenza alla strumentalizzazione della religione e alla disinformazione e a cercare invece di mettere in atto e di mettere in luce i valori che permettono all’Unione europea di andare avanti e di costruire un futuro sicuro. I cristiani in questo sono invitati a impegnarsi e coinvolgersi nella maniera più piena e cordiale. Il loro impegno non soltanto nel momento elettorale ma nel promuovere soprattutto come cittadini e come rappresentanti delle istituzioni il dialogo più ampio possibile, non solo per portare i propri valori ma per promuovere il bene dell’Europa intera con la forza di quei valori comuni che le elezioni dovrebbero essere l’occasione di riproporre e ripresentare. Un’Europa sempre più unita e sempre più forte, capace di affrontare le sfide che si presentano al suo futuro”. Nel comunicato della Comece i vescovi chiedono alle istituzioni europee, ai candidati per le europee e ai partiti politici che siano presi in considerazione i valori cristiani nella politica europea. Nei testi importanti dell’Ue infatti manca “qualsiasi riferimento appropriato ai valori cristiani”, in questo modo viene trascurata “l’importanza della tradizione cristiana come ambiente di origine degli attuali valori europei”. I valori un tempo, dati per scontati, come la pace, la stabilità e la prosperità, e lo stato di diritto vengono ora calpestati, si legge. L’insicurezza e la paura porta alcuni a cercare soluzioni e sostegno spirituale in una versione “strumentalizzata della tradizione e della religione”. Invece “i valori cristiani, condivisi da gran parte dei cittadini europei, possono garantire un approccio fiducioso ai cambiamenti e alle sfide che dobbiamo affrontare. Comece chiede che il dialogo aperto e regolare con le Chiese previsto dal Trattato di Lisbona sia rafforzato e reso più concreto e di riconoscere i valori cristiani come fondamento principale del progetto europeo, di combattere la strumentalizzazione dei valori cristiani per interessi politici e per discorsi etnici e razziali.

Inoltre lo scorso 23 aprile mons. Mariano Crociata, presidente della COMECE, al simposio Verso una cittadinanza europea partecipativa” della Fundación Pablo VI a Madrid ha tenuto una relazione dal titolo: Le Chiese cristiane nell’integrazione europea: risposta alla secolarizzazione?

Si legge:

„Da parte delle Chiese cristiane si tratta di capire che, anche se distinti, il compito
storico e istituzionale nei confronti di questo momento europeo non è separabile dal
compito pastorale e dalla missione spirituale. Ciò che le istituzioni ecclesiali preposte
operano nel dialogo con le istituzioni civili, la responsabilità pastorale lo deve
richiedere a comunità piccole e grandi il cui compito storico e spirituale è dare forma
sociale a quei principi dell’insegnamento sociale della Chiesa, a cominciare dalla
dignità intangibile della persona, che formano lo strumento ermeneutico e
operazionale del rapporto della Chiesa con la società tutta“.

„Se c’è un ritardo delle Chiese nel dismettere atteggiamenti nostalgici, contrapposizioni e
abitudini mentali di altri tempi, c’è non meno una arretratezza culturale dovunque si
continui a trattare le Chiese cristiane come un pericolo per la libertà, residuo di paure e fantasmi di stagioni storiche del passato“.

„Da parte delle Chiese cristiane si tratta di capire che, anche se distinti, il compito
storico e istituzionale nei confronti di questo momento europeo non è separabile dal
compito pastorale e dalla missione spirituale. Ciò che le istituzioni ecclesiali preposte
operano nel dialogo con le istituzioni civili, la responsabilità pastorale lo deve
richiedere a comunità piccole e grandi il cui compito storico e spirituale è dare forma
sociale a quei principi dell’insegnamento sociale della Chiesa, a cominciare dalla
dignità intangibile della persona, che formano lo strumento ermeneutico e
operazionale del rapporto della Chiesa con la società tutta“.

L’intero documento è scaricabile al link sopra o qui sotto:

Speech-23042024-Le-chiese-cristiane-e-lintegrazione-europea – Mariano Crociata – Comece