Nella foto: Roulette. Foto di Pixabay

La ludopatia è una patologia che spinge le persone a continuare a giocare senza fermarsi e si tratta di una “malattia sociale” difficile da contrastare

Si è fatto un gran parlare della recente grande vincita al Superenalotto (oltre 370 milioni di Euro) dipingendola come la fortunata svolta nella vita dei vincitori, ma pochi hanno pensato a quante centinaia di milioni di euro ha incassato l’Erario – e tutta la sua filiera – in attesa della combinazione vincente, né di quante decine di milioni di persone ci hanno rimesso con le loro inutili giocate durante la lunga attesa.

La prossima volta che entrate in una tabaccheria osservate gli altri clienti, questo vale sia in Italia che in Germania. A parte qualche ormai raro fumatore, scoprirete che la gran parte delle persone sono lì per giocare: lotto, superenalotto, gratta e vinci, “turista per sempre”, tanti altri giochi in cui in pochi istanti si possono impegnare somme notevoli perché gli italiani giocano sempre di più, ma l’incasso facile per lo Stato sta diventando una piaga sociale.

Secondo il Ministero della salute italiana sono circa 1.300.000 i malati patologici di ludopatia, anche se solo 14.000 di loro nel 2022 hanno avuto il coraggio di ricorrere alle cure mediche e psicologiche, spesso dopo essersi rovinati economicamente ed aver fatto sprofondare nel baratro le loro famiglie. Mentre in Germania, secondo il Centro federale per l’educazione alla salute (BZgA) sono circa 1.400.000 di cui 500.000 sono malati patologici. Numeri impressionanti e in costante crescita.

In Italia l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli stima nel 2022 un nuovo record dei giochi legali: “Risultati eccellenti sono stati conseguiti nel settore del Gioco Pubblico – si legge nella Relazione del Direttore Generale – e secondo stime preliminari, nel 2022 tale aumento dovrebbe attestarsi intorno al 30 per cento, per un controvalore complessivo di circa 135-140 miliardi di euro record assoluto nella storia dell’Agenzia”.

Se poi il “Superenalotto” ha per lo meno un suo “lento” ritmo settimanale, sono i “gratta e vinci” che contano di più.

Oltre al gioco d’azzardo on line gli italiani hanno speso in media, a persona, solo per il “gratta e vinci” 523 euro nel 2004, 1.023 nel 2011, circa 1.800 euro l’anno scorso. In totale si è giocato nel 2022 per circa 165 miliardi, il 18% in più dell’anno precedente e – solo di imposte sul gioco – lo Stato ha incassato 8 miliardi e 413 milioni, somma equivalente agli investimenti previsti dal PNRR per gli interventi di ristrutturazione ospedaliera. Poi ci sono i giochi online illegali di cui sfuggono i contorni e le garanzie, con una impennata delle giocate contestualmente al periodo Covid.

Complessivamente è davvero un affare per le finanze pubbliche?

Dipende, perché dall’altra parte c’è il disastro sociale di milioni di famiglie in difficoltà, il ricorso all’usura che prospera sul “nero” e sui debiti di gioco, mentre manca completamente un approccio culturale e informativo su queste problematiche tra le giovani generazioni, anche se il “gratta e vinci” coinvolge gente di tutte le età, soprattutto anziani che a colpi di 5 e 10 euro si giocano in poche ore la pensione, come sanno bene gli assistenti sociali di tutta Italia.

Non basta scrivere l’invito “gioca consapevolmente!”, la realtà è che non si comprendono (o non si vogliono comprendere) le radici psicologiche del fenomeno.

Tutto viene impostato sull’idea positiva del “colpo grosso” che cambia la vita (ma che purtroppo non arriva mai) ma che psicologicamente giustifica i fallimenti personali di chi non ha più fiducia in sé stesso, dà la colpa al destino avverso e intanto non vuole impegnarsi a cambiare.

L’offerta poi è subdola: quanti sanno – per esempio – che con “Turista per sempre”, l’agognato “gratta e vinci” che con 5 euro (certi) di costo a biglietto distribuisce l’illusione di guadagnare 300 mila euro subito, 6.000 euro al mese per 20 anni e poi un premio finale, c’è però un solo biglietto vincente ogni 4,5 MILIONI di tagliandi distribuiti? Fosse scritto almeno questo rapporto sul retro del cartoncino, forse qualcuno capirebbe quante minime siano le sue probabilità di vincita, così come pochi sanno che al Superenalotto solo il 45% delle giocate finisce in montepremi e la vincita di per sé già tassata, viene ulteriormente tassata di un 20%, cosa che succede solo in Italia e non in altri paesi europei.

Il problema fondamentale è che molto spesso il ludopatico non ammette mai di avere un problema, tende sempre a minimizzare o a negare l’evidenza e comunque non riesce a chiedere aiuto nel modo corretto, neanche con il supporto di amici e familiari. Se per caso uno vince rigioca subito, se perde (ovvero quasi sempre) penserà immediatamente a come giocare di nuovo per “rifarsi” e a dove trovare nuovi soldi per giocare.

Contro la sua volontà non potrà attivarsi – per legge – neppure il percorso terapeutico mirato a farlo uscire da tale situazione, perché solo se l’interessato è consenziente si possono muovere i meccanismi di tutela civile attraverso i quali anche persone diverse dal giocatore problematico possono intervenire, affinché vengano almeno presi una serie di accorgimenti diretti a contenere i rischi a cui il ludopatico espone sé stesso e la propria famiglia.

Tra l’altro uno dei motivi del massacro è la velocità di gioco, sempre più spinta. Una volta i numeri del lotto venivano estratti una volta la settimana il sabato pomeriggio, così come il pronostico Totocalcio era legato alle partite della domenica, oggi invece è tutto online, le giocate si susseguono a distanza di pochi secondi, si possono comprare numeri infiniti di tagliandi gratta e vinci con concorsi dai nomi più esotici favorendo le possibilità compulsive.

Un tema dai grandi risvolti economici ed etici ma di cui troppo spesso non si ha il coraggio di parlare, ma una vostra prossima volta in tabaccheria (nel vostro interesse, senza giocare!) sarà comunque molto istruttiva.

Informazione utile:

Chi ha problemi da gioco di dipendenza può ricevere aiuto ai seguenti numeri telefonici:

per l’Italia chiamare il numero verde 800558822.

Per la Germania chiamare lo 0800 -1372700

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