Il colpo di genio del senatore Ricardo Merlo

Tenerife, sede comoda e bella! Meravigliosa isola tropicale, baciata dai flutti dell’Oceano Atlantico e soavemente accarezzata dalla corrente del golfo: la più grande e la più bella delle Canarie, coperta di vegetazione lussurreggiante nonché da hotel di lusso, dai più ricchi centri commerciali, da locali notturni, da ville favolose! Le copiose acque che piovono dall’altissima vetta del Monte Teide irrigano i suoi giardini tropicali perennemente inondati dalla luce del sole africano. E i parchi, poi! Il Siam Park, presso Arona (toh, proprio dove alloggerà il nuovo consolato), è il più grande parco acquatico del mondo, che offre uno scivolo monumentale lungo centinaia di metri. E il Loro Parque offre stupendi spettacoli di animali reali, però ammaestrati, non solo di pappagalli multicolori ma anche delle imponenti orche marine. E, come se non bastasse, c’è perfino uno straordinario Teatro dell’Opera, edificio ultramoderno e arditissimo di Calatrava sul lungomare di Santa Cruz, dove si tengono regolari stagioni con festival lirici e sinfonici.

Eppure, tutto questo è ben poca cosa di fronte alla meraviglia suprema: l’esenzione dalle tasse sulla pensione per tutti i pensionati che vi risiedono!…

Ma vivere alle Canarie non è da tutti: non certo per i poveri pensionati sfigati, vittime della legge Fornero, e neppure per i poveri ex-impiegatucci dello Stato, come quelli delle fasce B1, B2 e B3 del Ministero degli Esteri. Per vivere degnamente a Tenerife occorrono pensioni non inferiori ai 2.500 € al mese. Per una strana coincidenza è proprio qui (e non certo alle Falkland) che il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo si vanta su tutti i disponibili siti di fare aprire un consolato nuovo di zecca, e squillino le trombe: „Finalmente“ viene annunciato sul sito ItaliaChiamaItalia, „grazie al sottosegretario agli Esteri Sen. Ricardo Merlo, presidente del MAIE, oggi siamo riusciti ad ottenere una nuova agenzia consolare alle Canarie. Entro il 2020 si aprirà il nuovo ufficio a Tenerife che servirà migliaia di italiani ivi residenti“. Gli fanno eco, come in uno spettacolo di pappagalli ammaestrati, le felicitazioni di tanti membri del suo MAIE (Movimento Associativo Italiani all’Estero). Ridete, ridete… un consolato che sembra vaticinato dalla poesia del Giusti: “Oh comodo, oh bello / un re travicello!“ Comodo e bello per costoro che non pagano le tasse, i quali ricevono un servizio pagato da coloro che invece le pagano, ma che però non lo ricevono (vedi Saarbrücken, Norimberga, Mannheim ecc.). È questa la genialata del senatore Merlo, che ne va molto orgoglioso, argomentando con le statistiche secondo cui alle Isole Canarie risiederebbero 32mila italiani.

Be’ a Saarbrücken ce n’erano più di 29mila, quando l’hanno chiuso. La circoscrizione di Norimberga ne aveva 28.500, e contandole assieme agli iscritti di Amburgo e Mannheim si tocca agevolmente la cifra di 100mila italiani in Germania, quasi tutti operai, lavoratori e piccoli imprenditori, poveri pensionati e disoccupati, che la Farnesina ha privato del loro riferimento consolare diretto per elargirlo poi ai ricconi nullafacenti delle Canarie. Ma Tenerife è una sede ideale anche per tutti gli impiegati della Farnesina che non vogliono saperne di venire a faticare sette camicie in Germania, e lasciano deserte le liste dei trasferimenti quaggiù. Adesso staranno tutti in lista d’attesa per venire trasferiti al paradiso delle Canarie.

Altro che doversi sbattere quotidianamente con il sovraffollamento, la disoccupazione cronica degli emigrati di Saarbrücken, sotto il maltempo del nord! Che triste spettacolo offrono ogni settimana, sulla Ludwigsplatz di Saarbrücken e sotto tutte le intemperie, le decine di connazionali sfigati, estenuati, con i nervi a pezzi, che fanno la fila davanti all’ingresso del Console Onorario, con i volti segnati dalla secolare rassegnazione di chi ha perso ogni fiducia nel proprio Stato, un penoso spettacolo che rievoca „Cristo si è fermato al Lussemburgo“! Mentre, scherziamo? Andando alla Playa la vita è ben più allegra: Oh-Ohò-Ohò!…

Il senatore Merlo ed il suo MAIE argomentano che alle Canarie, oltre che agli italiani residenti, c’è un continuo viavai (di turisti ricchi). Ebbene, non c’è pure nel porto di Amburgo un continuo viavai ma di marinai poveri? Hanno sostituito gli uffici consolari chiusi con un console onorario? Ebbene anche a Tenerife, sinora, c’è stato un console onorario. Il presidente del Comites di Norimberga ha inviato una lettera ufficiale, ancora senza risposta, al sottosegretario Merlo per invitarlo a dar seguito alla sua promessa di migliorare il servizio consolare in Germania, data solennemente durante l’ultima riunione a Berlino dell’Intercomites. Ma come, mugugneranno tanti poveri spaesati, alienati italiani in Germania, quando ci hanno chiuso in faccia i consolati di Saarbrücken, Norimberga, Amburgo e Mannheim, le autorità del Ministero degli Esteri non si erano giustificate dicendoci che erano costretti a farlo perché -ahiloro!- c’era la contingenza trascendente, che gli mancavano i soldi? E adesso -guarda un po’!- i soldi ce li hanno per i pensionati d’oro delle Canarie?… E qui, ci cascano le braccia: ma cari signori miei, ma di che vi meravigliate? Non lo sapevate, che le autorità ministeriali sono maestre nell’inventarsi tutte le giustificazioni più comode e belle che di volta in volta gli servono (Dante, Inf. XXIII, 142-144)? Non vi ricordate che qualcheduno avesse auspicato un „segnale inequivocabile“ per ristabilire la credibilità dello Stato Italiano agli occhi dei suoi cittadini (Dante, Inf. XXI, 139)? Ve ne ricorderete voi, alle prossime elezioni? Come dunque risolvere tutti i vostri problemi, senza abbandonarsi dal poco lusinghiero sospetto di essere stati raggirati e piantati in asso dalle autorità ministeriali? Semplice: grazie agli sforzi epici del senatore Merlo, la risposta ci brilla, bella che pronta, su un vassoio d’argento: italiani in Germania, traslocate tutti, in massa, a Tenerife! Ed in suo onore, risuonino i seguenti versi ispirati (chiedo venia per le licenze poetiche):

Al Consolato Travicello
negato ai pitocchi,
mi levo il cappello
e piego i ginocchi:
ridete, ché mamma
ha fatto gli gnocchi!
Lo predico anch’io
mandato da Dio,
ma è giusto saperlo
voluto da Merlo…
Oh comodo, oh bello
il Consolato Travicello!

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