Foto simbolica. Foto di ©Pixabay

Abbiamo bisogno di voi: chi è stato vittima della criminalità organizzata?

In Germania si parla di tutto, ma non si parla quasi mai di mafia. Dopo la strage di Duisburg – ormai sono passati tanti anni – sul tema delle cosche mafiose sembra essere calato l’assoluto silenzio. Eppure alcuni giornalisti e (purtroppo poche) associazioni, come ad esempio “Mafia, Nein Danke!”, ne parlano – ma i media tedeschi e buona parte della classe politica sembrano fare orecchio da mercante.

Sembra che si tratti di una sorte di omertà, un’omertà dettata dal disinteresse. Vale a dire: finché non sparano o non fanno saltare in aria qualcuno, le mafie non ci interessano. Devono essere soltanto le procure ad occuparsene.

Bene, non è così! Sappiamo, grazie alle testimonianze di illustri esponenti delle autorità giudiziarie italiane, che quando le mafie non sparano, stanno benissimo. Sappiamo inoltre che la presenza delle cosche mafiose in Germania è forte. E, infine, sappiamo che le mafie sfruttano l’economia tedesca per fare ciò che sanno fare al meglio: investire il denaro sporco rovinando l’economia, specie le piccole e medie aziende che si vedono un colosso come concorrente da affrontare.

Per fare in modo di convincere soprattutto la popolazione tedesca che il fenomeno mafioso non va assolutamente sottovalutato, stiamo preparando una ricerca che ha anche lo scopo di raccogliere testimonianze dirette. Chi, dunque, ha avuto contatto con un’organizzazione criminale, direttamente o indirettamente, chi è stato vittima e vuole raccontarci la sua vicenda, può farlo rivolgendosi alla nostra redazione e-Mail: redazione@corritalia.de.

Tutte le lettere, le mail e/o telefonate che ci arriveranno, saranno trattate con assoluta discrezione e con la garanzia di anonimato.

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