La signora M.O. di Hannover ha, in Patria, una sorella (classe 1965) che ha un lavoro a tempo indeterminato dal gennaio 1983. La Lettrice ci chiede, in base alla normativa previdenziale italiana, quando sua sorella potrà andare in pensione.
L’interessata ha 54 anni e 34 anni di contributi previdenziali. Con l’attuale normativa (che potrebbe essere rivisitata) potrà aspirare alla pensione non prima del luglio 2026.

Il signor D.G. di Auenwald ha, in Italia, una nipote (classe 1957) che ha iniziato un’attività lavorativa regolare, pur con diverse qualifiche, dal 1978. Dato che il nostro lettore gradirebbe averla nel suo esercizio commerciale in Germania, ci chiede quando andrà a maturare la pensione italiana.
La signora ha sessant’anni e 39 anni di contributi previdenziali. Con l’attuale normativa, la pensione potrebbe maturare nel primo trimestre del 2019.

La signora O.M.H. di Brema ha, in Italia, un fratello che ha un contenzioso sul calcolo della pensione. E’ stato consigliato un ricorso attraverso la magistratura ordinaria.
Pur non conoscendo la reale posizione previdenziale dell’assicurato, un procedimento legale ha un costo e non è certo il buon fine. Prima di ogni decisione, consigliamo di consultare un patronato portando in visione tutta la documentazione correlata.

Il signor P.M. di Düsseldorf ha, in Patria, un fratello (classe 1957) che, alla fine del 2017, ha maturato 2031 settimane di contributi previdenziali. Ora, l’interessato è stato posto in mobilità. Il Lettore ci chiede se sia conveniente, per il fratello, fare versamenti volontari per accedere, prima, alla pensione.
Se il fratello del Lettore sarà autorizzato alla contribuzione volontaria, potrà ottenere la pensione nella primavera del 2019.

La signora M.O.W. di Berlino ha una sorella (classe 1961) che è titolare di versamenti previdenziali dal gennaio 1981. La lettrice ci chiede quando la sorella potrà andare in pensione.
Anche se il prospetto contributivo non è molto chiaro, stimiamo che la pensione potrebbe maturare nel dicembre 2023 (trattamento liquidabile nella primavera successiva). Dati i tempi, non sarà, però, una pensione di vecchiaia.

Il signor L.P. di Bari (classe 1954), che segue questa Rubrica via Internet, ci ha evidenziato il suo caso previdenziale. Lo scorso giugno ha maturato 34 anni e sette mesi di servizio. Ci chiede se sia possibile usufruire di quanto previsto dalla Legge 232/2016 (normativa che consente di ritirarsi in anticipo prima di raggiungere il diritto alla pensione di vecchiaia). provvedimento con scadenza 31/12/2018).
La pratica è possibile tramite un “prestito” erogato all’INPS da banche convenzionate. Le somme erogate, però, devono essere restituite, con gli interessi, in rate d’ammortamento una volta raggiunta l’effettiva età pensionabile. Esiste anche un sussidio non oneroso. Ma, da quanto abbiamo appurato, non può interessare il nostro Lettore.

Il signor P.O. di Avellino (classe 1955) ha lavorato in Germania dal 1972 al 1982. Rientrato in Patria, lavora come operaio dal 1984. Ci chiede con che trattamento previdenziale potrebbe ottenere il pensionamento.
Il lettore ha 63 anni e il diritto alla pensione è già maturato per il lavoro fatto in Germania. Per la pensione italiana, non abbiamo sufficienti riferimenti per azzardare la presenza del diritto.

La signora O.M.K. di Darmstad ha , in Patria, una nipote (classe 1959) che continua a lavorare come dipendente. La lettrice ci chiede se potrà ottenere la pensione di vecchiaia col prossimo anno.
Col 2019, la nipote della Lettrice avrà maturato 43 anni d’anzianità contribuiva. Il diritto alla pensione, quindi, sussiste.

Il signor F.P. di Hanau ha, in Italia, un fratello (classe 1955); pubblico dipendente dal 1980. Nel 2006, gli è stata riconosciuta un’invalidità civile dell’80%. Il lettore ci chiede se il fratello potrà andare in pensione dal prossimo anno.
La documentazione avuta in visione è parziale. In linea di massima, il diritto alla pensione andrebbe a maturare, data l’invalidità, non prima del 2020. Il trattamento sarà calcolato col sistema misto. (Retributivo sino al 1995. Contributivo per gli anni successivi).

Il signor O.C. di Niederrad ci pone un problema squisitamente politico. Gradirebbe avere una nostra riflessione.
Da oltre quarant’anni curiamo questa Rubrica e, mai, abbiamo espresso pareri politici. Non perché non ne abbiamo, ma perché esulano dallo spirito dei nostri interventi. Almeno in questa sede.

Il signor L.V. di Bad Kreuznach ha lavorato per diciotto anni in Italia. Poi, s’è trasferito in Germania, dove svolge attività autonoma. Ci chiede se gli spetti, già da questo anno, un trattamento previdenziale italiano.
Non conosciamo l’età del lettore. Parametro importante per essere certi di fornire un’informazione coerente.

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