"Quanto approvato – spiegano in una nota congiunta i senatori Aldo Di Biagio (PI), Claudio Micheloni, Renato Turano, Francesco Giacobbe (PD) e Fausto Longo (PSI), in merito all’approvazione del Senato di un emendamento al DL Emergenza abitativa – è un grande risultato che, seppur parziale, pone rimedio ad una ingiusta applicazione dell’Imu per gli italiani all’estero e per i pensionati italiani all’estero in particolare e, cosa da tenere in considerazione, lascia aperto uno spiraglio per far sì che, entro la fine dell’anno, si possa intervenire sulla rimodulazione Imu anche per tutte le altre categorie di italiani residenti all’estero".
"Dispiace – aggiungono i senatori – che il Movimento 5 Stelle non abbia colto l’importanza dell’emendamento in questione e abbia votato contro. Riteniamo doveroso, invece, ringraziare i relatori che si sono fatti carico delle nostre costanti e pressanti richieste e hanno sposato la nostra causa".
"Riconfermo – spiega Micheloni – che l’Imu per gli italiani all’estero iscritti all’Aire sarà modificata, a partire dal 1° gennaio 2015, solo per i pensionati nei rispettivi paesi di residenza, non residenti nel territorio dello Stato italiano e limitatamente ad una ed una sola unità immobiliare che non risulti locata o data in comodato d’uso, la quale sarà considerata direttamente adibita ad abitazione principale". "Inoltre – aggiunge – sempre limitatamente ai pensionati, anche le imposte comunali Tari e Tasi saranno applicate, per ciascun anno, in misura ridotta di due terzi".
"Il risultato è stato ottenuto in Senato – sottolinea Micheloni – grazie all’impegno dei relatori del PD, Stefano Esposito e Franco Mirabelli, che hanno fatto propria l’istanza avanzata dal sottoscritto insieme ai colleghi Turano, Giacobbe, Di Biagio e Longo". "La nostra richiesta – aggiunge Micheloni – era l’abolizione dell’Imu come seconda casa per tutti gli italiani residenti all’estero. Purtroppo, nella fase di negoziazione che ho condotto personalmente con il vice ministro dell’Economia Enrico Morando, non è stato possibile estendere la rimodulazione dell’Imu all’intera platea, anche in considerazione dell’attuale negativa situazione dei conti dello Stato italiano. Ad ogni modo – continua il senatore – correggere questa ingiustizia per una fascia debole come quella dei pensionati italiani è un buon risultato e per questo ringrazio ancora una volta il vice ministro Morando e i relatori".
"Il problema dell’Imu per i non pensionati iscritti Aire – continua Micheloni – sarà nuovamente affrontato nei prossimi interventi, auspicando una migliore situazione dei conti pubblici che permetterebbe una giusta soluzione del problema per tutti gli italiani all’estero iscritti all’Aire".
"Altra cosa da chiarire rispetto al marasma mediatico venutosi a creare – conclude Micheloni – è che l’unico partito a votare contro l’emendamento è stato il Movimento 5 Stelle. Così sono andate le cose e questa è la realtà dei fatti, come del resto ha spiegato già ieri anche il vice presidente del gruppo PD al Senato, Claudio Martini".
“Per il Partito Democratico e per il Governo – spiega una nota del Pd – è solo un altro passo avanti nelle politiche verso gli italiani nel mondo rispetto agli impegni programmatici presi in campagna elettorale e la dimostrazione della volontà di lavorare con serietà verso le comunità italiane all’estero senza demagogia, populismo e retorica, anche in condizioni di enormi difficoltà di bilancio”.
“Finalmente un’ottima notizia per tutti i pensionati emigrati italiani iscritti all’AIRE proprietari di una abitazione in Italia commenta Dino Nardi da Zurigo -. Infatti, il governo Renzi ha accettato nella discussione in corso al Senato un emendamento del relatore Franco Mirabelli, del Partito Democratico, col quale si riconosce come prima casa, ai fini dell’IMU, l’unico immobile di proprietà posseduto in Italia da connazionali residenti all’estero che siano pensionati.
Sì proprio un’ottima notizia, anche se riguarda non tutti gli iscritti all’AIRE bensì solo i pensionati emigrati, poiché, in questo caso, si tratta di un emendamento legislativo e non del solito ordine del giorno che in passato, pur accolto dal governo di turno, non modificava poi la realtà”.
Di seguito, dunque, il testo approvato. Dopo l’articolo 9 aggiungere il seguente:
«Art. 9-bis. (IMU per immobili posseduti da cittadini residenti all’estero)
1. All’articolo 13, comma 2, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, al settimo periodo, le parole da: ", l’unità immobiliare posseduta" fino a: "non risulti locata" sono soppresse e dopo l’ottavo periodo è inserito il seguente: "A partire dall’anno 2015 è considerata direttamente adibita ad abitazione principale una ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d’uso‘.
2. Sull’unità immobiliare di cui al comma 1, le imposte comunali TARI e TASI sono applicate, per ciascun anno, in misura ridotta di due terzi.
3. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui al presente articolo, pari a 6 milioni di euro annui, a decorrere dall’anno 2015, di cui 2 milioni di euro annui a copertura delle minori entrate dei Comuni, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell’ambito del programma "Fondi di riserva e speciali" della missione "Fondi da ripartire" dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2014».