400 anni fa, nel 1610, moriva (assassinato) questo indiscusso “mostro sacro” e lasciava in eredità all’umanità dei quadri a dir poco rivoluzionari, sia per la sua scelta di modelli insoliti e disinibiti, sia per la sua maniera innovativa e prepotente di presentarci la luce. Sono due in particolare i quadri che suscitano ancor oggi stupore e scalpore: “Amor vincit Omnia” e “San Giovanni Battista – Giovane con un montone”. Vedere per credere!
Anche i più duri avranno il loro daffare a combattere un senso del pudore che spontaneamente si manifesta. Sono due quadri che ci fanno sentire piccoli e indifesi come i due fanciulli che furono usati da modelli; ci si sente attratti dalla bellezza totale del dipinto e spaventati dalla naturalezza e nudità degli adolescenti.
Si viene colti dal dubbio di essere dei “guardoni”, rasentando la pedofilia, insomma degli snaturati e allo stesso tempo, si è infinitamente riconoscenti al grande genio, che ha saputo regalarci con le sue pennellate sublimi due quadri perfetti. Alla fine ci si rasserena perché è proprio la perfezione che ci inibisce più dei due modelli scelti dal Maestro e di come li fece posare.
Sì, qui a Berlino lo spettatore si sente a ragione piccolo e indifeso perché vede tra l’altro due quadri fenomenali di una bellezza travolgente e inimitabile, dipinti più di 400 anni fa e che tuttavia ci fanno sussultare.
Oltretutto gli organizzatori di questa “Hommage” a Caravaggio ci avvicinano a un giallo che riguarda ben tre opere sue, presentandocele come foto giganti in bianco e nero (le misure sono quelle originali dei quadri) e dedicandole una saletta in esclusiva. Nel maggio del nefasto 1941, in una Berlino in agonia e ridotta in cenere per la follia nazista, viene appiccato il fuoco al bunker di Friedrichshain, dove 400 opere erano state depositate per salvarle dai bombardamenti.
Come è potuto partire il fuoco, chi ne fu il responsabile? Sono domande cui non si trovò mai risposta, lasciando così spazio alla speranza, che tutt’oggi vive in noi, che la maggior parte delle opere trafugate non siano andate perse nelle fiamme ma si trovino da qualche parte in Russia come bottino di guerra.
Le copie fotografiche fanno percepire l’infinita bellezza dei quadri originali e al contrario di quanto avviene nelle altre sale, dove un certo vocio per uno scambio di commenti sempre si sente, qui i visitatori ammutoliscono e l’atmosfera si carica di sgomento e dispiacere per queste perdite.
Concludo, non con un appello bensì con un ordine: se veramente si sono salvati quei tre quadri di Caravaggio – ritornateli! Ridateceli! Sono patrimonio dell’umanità!
I quadri sopranominati:
“Amor vincit Omnia”, 1602, Olio su tela, 156,5 x 113,3 cm, Staatliche Museen Zu Berlin – Gemäldegalerie, Berlino.
“San Giovanni Battista – Giovane con un montone”, 1602, Olio su tela, 129×94 cm, Pinacoteca Capitolina, Roma