Questo vorrebbe dire non solo mettere in discussione la Circoscrizione estero, ma anche togliere de facto il diritto di voto per gli italiani all’estero. Ora, però, facendo due conti, la cosa non mi torna affatto. Gli italiani in Germania fanno la loro dichiarazione dei redditi ovviamente nel Paese in cui vivono.
Se il principio Bonino diventasse legge, vorrebbe dire che però essi non votano da nessuna parte, visto che in Germania non possono farlo, a meno che non abbiano la doppia cittadinanza. Che il 94% degli italiani non ha, perché costosa, complicata, adatta ad utenti scolarizzati.
Agli esami si può partecipare solo dopo anni anni di residenza ininterrotta ed essi sono tanto difficili che la maggioranza dei cittadini tedeschi di nascita non riuscirebbe a superarli. Allora, queste centinaia di migliaia di connazionali che dovrebbero fare? Gli si può togliere de facto il diritto di voto in una democrazia parlamentare?
Che ne sarebbe poi degli italiani che, pur facendo la dichiarazione dei redditi in Germania, possiedono immobili in Italia e pagano quindi tasse in entrambi i Paesi? Anche questi non potrebbero de facto votare da nessuna parte? Una cosa che, di per sé, farebbe precipitare ogni ragione di democrazia. Andiamo, signora Bonino… Non sarebbe invece meglio che prima di parlare contasse fino a dieci?