Le elezioni legislative del 7 giugno hanno visto il partito islamico-conservatore Akp del presidente Recep Tayyip Erdoğan, al governo dal 2002, perdere la maggioranza assoluta in parlamento.
Ha ottenuto 258 seggi (ne aveva 312), su 550. Il voto è anche stato segnato dall’ingresso in forza in parlamento del partito filocurdo di sinistra laico Hdp, che ottiene 79 seggi. I deputati curdi erano presenti come indipendenti nel parlamento uscente, con 29 deputati.
Il socialdemocratico Chp ottiene 132 seggi (ne aveva 125), e il Mhp (nazionalista), 81 (contro 52). L’affluenza alle urne è stata dell’86 per cento.
Osserva Cumhuriyet che per la prima volta dal 2002, da quando l’Akp governa da solo, il concetto di "sconfitta elettorale" è stato introdotto.
L’Akp ha perso il potere assoluto per la prima volta, malgrado abbia ottenuto il 40 per cento dei voti. Il "sogno presidenziale" di Erdoğan giunge al termine.
Per la prima volta dal 2002 ci sono quattro partiti politici in parlamento. Per la prima volta un movimento politico curdo entra in quanto tale in parlamento. Con la perdita della maggioranza assoluta da parte dell’Akp, questo 8 giungo la Turchia ha due possibili opzioni: un governo di minoranza o un governo di coalizione.