Il tema del rendimento scolastico è più che mai attuale in un Paese dove la crescita della società e dell’economia sono in buona parte trainate da una formazione scolastica, accademica e professionale di qualità. Per questo non ci limitiamo a distribuire pagelle d’oro. Tra le iniziative promosse qui da Ambasciata e Consolati vi sono varie azioni volte a migliorare i risultati dei nostri ragazzi nel selettivo sistema scolastico tedesco.
Si tratta di un lavoro sistematico, non appariscente, svolto in sinergia con istituzioni, associazioni e organismi italiani, che potrà costituire la base per progressi tangibili in questo settore così importante. Apprezzando l’attenzione del suo giornale per l’argomento, desidero anticiparle in particolare un’iniziativa promossa da Comites e Cgie che stiamo appoggiando con convinzione. Tra qualche settimana presenteremo insieme in Ambasciata, con la partecipazione del Governo federale, un aggiornato studio della sociologa Edith Pichler sulla situazione scolastico-professionale dei giovani italiani in Germania. Intendiamo farne un’occasione non formale di confronto e di stimolo alle politiche di integrazione, in collaborazione con le autorità tedesche.
Credo che questa azione non possa prescindere da uno stretto, proficuo raccordo tra i diversi soggetti interessati (istituzioni, autorità locali, enti gestori, associazionismo, insegnanti, famiglie). Uno sguardo alle statistiche relative alla frequenza di alunni italiani nei ginnasi negli ultimi cinque anni (13,1% nel 2004-2005;14,1% nel 2005-2006; 15,3% nel 2006-2007;16,5% nel 2007-2008; 17,5% nel 2008-2009) evidenzia un lento ma costante miglioramento. Il lavoro è lungo e complesso, ma con un impegno comune lo si può affrontare inmaniera certamente più produttiva. L’Ambasciata e i Consolati faranno la loro parte con molta determinazione, consapevoli dell’importanza della sfida per le nuove generazioni di nostri connazionali in Germania. Con un cordiale saluto.
Gentile Ambasciatore, se la situazione migliora non possiamo che rallegrarcene. Ci
proponiamo di leggere lo studio citato anche se la firma di Edith Pichler è in sé già una garanzia di serietà. mm