Il viaggio l’organizza «Ciccione», alias Aurelio Gionta. Un volo privato da Ciampino destinazione ’ndrangheta, Crotone. E’ il 25 marzo 2008 e bisogna organizzare il voto di preferenza per Nic, Nicola Di Girolamo il senatore, in Germania. Gennaro Mokbel, l’avvocato Di Girolamo, Roberto Macori e l’avvocato Paolo Colosimo vanno giù a incontrare la cosca Arena. «La partita grossa grossa è quella di domani – dicono al telefono il giorno prima Mokbel e Di Girolamo – domani potrebbe essere una marcia in più. Se nel consesso di quelle persone c’è qualcuno che… l’ago della bilancia è tutto lì…».

Le fatture? A Gionta
Saranno tre i voli privati organizzati dalla banda per le elezioni. Roma-Crotone, per affidare alla ’ndrangheta la raccolta dei voti in Germania, Roma-Stoccarda, per fare la campagna elettorale. Mokbel chiede a Macori: «L’aereo a che ora parte?». Macori: «Quando vogliamo noi parte». «Ah, perché è privato questo? n’atra volta?». Eh sì, caro Mokbel, volo privato. Annotano gli investigatori del Ros: «Veniva effettivamente accertato che per i viaggi effettuati con l’aereo privato per recarsi in Calabria e Germania, Di Girolamo aveva utilizzato la compagnia aerea “Unyfly Servizi Aerei srl”, con fatture intestate a società riconducibile ad Aurelio Gionta, “We Connect”. Volo Ciampino-Crotone-Ciampino del 25 marzo, importo fattura 7.700 euro; Volo Ciampino-Crotone-Ciampino del 22 e 23 aprile fattura importo 8.800 euro; volo Ciampino-Stoccarda-Ciampino del 26 e del 27 marzo 2008 fattura importo 11.700 euro».

Per la missione a Crotone del ringraziamento, Mokbel dà un suggerimento a Di Girolamo: «Nic te lo dico subito e te lo dico al telefono: stasera non bere, fai finta d’appoggià le labbra al bicchiere, nun beve perché poi è na tarantella… gli fai un bel discorso a tutti quanti». E il neosenatore confida al capo Mokbel: «Ho fatto un incontro interessantissimo con Mantica (Alfredo, ndr) che si è messo a disposizione e mi ha presentato tutti i senatori di An e Matteoli, il capogruppo». Mokbel: «E’ lui il capogruppo? Non è Gasparri?».

Diplomatico inguaiato
E’ Gasparri, il capogruppo. Di Girolamo è alle prime armi, deve ancora imparare. E poi ha alle spalle una durissima campagna elettorale. Fatta di inganni e imbrogli. Di voti offerti dalla ’ndrangheta di Crotone. E la sua stessa candidatura nel collegio all’Estero è frutto di un imbroglio. Mette a verbale Filomena Ciannella, responsabile dell’Ufficio Anagrafe del Consolato d’Italia a Bruxelles: «Ho ricevuto delle pressioni per l’iscrizione nel registro Aire del Di Girolamo pure in mancanza della presentazione dei documenti necessari. Ho ricevuto delle pressioni già prima che arrivasse. Il Console mi ha chiamato dicendomi di iscriverlo…».

Ricorda il Console Sabato Franco Sorrentino: «Ricordo una conversazione telefonica tra me e l’ambasciatore relativa all’iscrizione del Di Girolamo all’Aire. Effettivamente ho telefonato alla Ciannella, a seguito della telefonata dell’ambasciatore…». L’ambasciatore d’Italia a Bruxelles, Sandro Maria Siggia: «Ho conosciuto Di Girolamo in quanto si è presentato da me in ambasciata accompagnato da una persona che conosco e che si chiama Ferretti. Non mi ha detto che viveva in Belgio ma neppure che non vi viveva, mi ha solamente detto che aveva intenzione di iscriversi all’Aire e di volersi presentare al Senato alle elezioni politiche».

Dichiarazioni per nulla convincenti: «Contrastavano con quanto era emerso dalle attività tecniche – denunciano gli investigatori del Ros – che evidenziavano invece che era stato proprio lui il referente principale del Di Girolamo, a seguito dell’intercessione di Stefano Andrini, che li aveva messi in contatto alla vigilia del viaggio in Belgio per iscriversi all’anagrafe consolare». E a sua volta Andrini intercettato spiega: «Io avevo scelto Bruxelles perché l’ambasciatore è un amico…».