Un modulo dell'agenzia del Lavoro
di Luciana Mella - 

Molti italiani in Germania sono disorientati e in difficoltà per le misure che i datori di lavoro stanno prendendo a causa dell‘epidemia. Alcune indicazioni da tener presente.
Servizio di Radio Colonia

Ascolta il servizio di Luciana Mella

C‘è molta insicurezza tra i lavoratori italiani ai quali, al pari dei loro colleghi tedeschi, viene chiesto in questi giorni di restare a casa dal lavoro, o di firmare l‘accettazione della cassa integrazione (Kurzarbeit), oppure di sottoscrivere, in alcuni casi in maniera subdola, anche lettere di licenziamento. Difficoltà che riguardano sia lavoratori dipendenti, sia chi ha un Minijob sia lavoratori autonomi o liberi professionisti.

Per avere una prima risposta alle domande più urgenti, il Patronato Ital-Uil Germania ha messo a punto un decalogo utile per capire quali sono i propri diritti e quali sono gli errori da non commettere. Nel servizio ne parliamo con Katia Squillaci, esperta di diritto del lavoro e responsabile della sede del Patronato Ital-Uil di Berlino Per fare un primo punto su diritti e doveri dei lavoratori in questo frangente.

Primo consiglio tra tutti quello di non firmare nessun foglio se non si è davvero consapevoli di quello che si sta sottoscrivendo. Inoltre, se l‘azienda è stata messa in quarantena, il dipendente continua a ricevere lo stipendio regolarmente per sei settimane e non è obbligato a prendere ferie o a fare un saldo delle ore di straordinario.

Stessa regola se siete stati messi voi in quarantena: il datore di lavoro è obbligato a pagare il vostro stipendio per un periodo di sei settimane, in base alla legge sulla protezione dalle infezioni (Infektionsschutzgesetz), paragrafo 56. Nel caso in cui il datore di lavoro abbia chiesto di poter beneficiare della cassa integrazione, che può durare al massimo un anno, sia a orario ridotto sia a zero ore, il vostro salario verrà ridotto. Non possono invece beneficiare della cassa integrazione coloro che hanno un contratto come Minijob.

Attenzione poi: anche durante l‘emergenza Coronavirus continuano a valere tutte le norme di tutela del lavoro, comprese quelle sul licenziamento.

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