L’obiettivo principale dell’amministratore delegato della Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, accanto a quello di azzerare o comunque di ridurre significantemente il debito del gruppo Fca, è quello di concludere entro l’anno un accordo importante con un costruttore di livello mondiale nel settore delle nuove tecnologie automobilistiche, in particolare in quello della guida autonoma.

I positivi risultati dei conti Fca dell’ultimo anno e del primo semestre del 2017, con un debito netto industriale in forte calo, hanno evidentemente acceso l’interesse internazionale nei confronti del gruppo italo-americano. Lo evidenzia l’andamento del titolo Fca in Borsa, che dai minimi di 5 euro dell’estate scorsa si muove oggi attorno ai 12 euro, a dispetto delle turbolenze del dieselgate alle quali anche la Fca non ha potuto sottrarsi. L’unica ombra è rappresentata dalle attività della Fca in Italia che continuano a deludere.

Tuttavia ciò non sembra influenzare particolarmente l’interesse di importanti investitori come il costruttore cinese Great Wall che ha manifestato il suo interesse per il gruppo Fca, tutto o in parte. Naturalmente il gruppo cinese è particolarmente interessato alla Jeep americana, un marchio che gli consentirebbe di proiettarsi al primo posto mondiale come produttore di SUV (Sport Utility Vehicle).

È uno sviluppo significativo se si considera che negli ultimi tempi Sergio Marchionne non aveva mai avuto particolare successo con le sue offerte di collaborazione nei confronti della General Motors e della Volkswagen. Il “no comment” della Fca all’interesse della cinese Great Wall Motor fa parte ovviamente delle regole del gioco. Va però anche precisato che per la Fca un accordo con la concorrenza internazionale nel settore delle auto di massa presuppone in ogni modo un preventivo scorporo di Maserati e Alfa Romeo.

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