Nella foto: IL Presidente Sergio Mattarella in occasione della comunicazione dell'esito della votazione per l'elezione del presidente della Repubblica. Foto di ©quirinale.it

Certo, tutto è bene quel che finisce bene. Sergio Mattarella è una persona degnissima che rappresenta bene l’immagine migliore del nostro paese, come è riconosciuto anche a livello internazionale: una fortuna per noi avercelo, e speriamo che riesca a condurre a termine il suo nuovo settennato.

Quello che non rappresenta l’immagine migliore dell’Italia è stato invece l’indegno tira e molla fra i partiti in Parlamento, che ha dato ancora una volta una dimostrazione lampante dell’incapacità cronica di un’intera classe politica, oltre che ha danneggiato l’immagine stessa del Parlamento in quanto istituzione  democratica. Non dovremmo quindi lamentarci se la stampa straniera si è profusa in commenti ironici sul “solito caos all’Italiana”.

Cos’altro ci si poteva aspettare quando per un seguito di scrutini metà dell’aula votava a ripetizione scheda bianca, benché si fosse saputo con almeno sei mesi di anticipo che Mattarella non intendeva ricandidarsi? Non avevano avuto tempo a sufficienza per mettersi d’accordo su qualche candidato accettabile? O meglio ancora, su una serie di opzioni accettabili? qualcuno di quei candidati, non era forse diventato uno zimbello della stampa mondiale per via di certi sca(n)ldaletti…?

Questo non può che rafforzare la sensazione, così diffusa a livello popolare, di venire presi per il naso dalle rappresentanze politiche nelle istituzioni dello Stato. E se uno stato non ha neppure la fiducia dei propri cittadini, perché dovrebbe pretenderla dagli altri stati stranieri? In totale contrasto con il “Quirinal Tango”, come lo ha soprannominato Il giornale Il Fatto Quotidiano, alludendo forse ad una canzonetta di Fred Buscaglione, si presenta la prossima elezione del presidente della Repubblica Federale Tedesca, che è programmata per il 13 febbraio prossimo.

A Berlino tutto è stato perfettamente predisposto e non ci si aspettano inghippi di sorta, tanto che probabilmente si risolverà già al primo scrutinio. Frank-Walter Steinmayer, che ha dato anche lui prova di essere un politico degnissimo del suo alto ufficio, si ricandida per un secondo mandato e su di lui convergeranno non solo i voti della coalizione di maggioranza, ma anche della CDU all’opposizione.

Anche il controcandidato dell’estrema sinistra, Gerhard Trabert, si qualifica come una personalità degna di alta considerazione, come tante ce ne sarebbero pure in Italia, se fossero state prese in considerazione dalle nostre forze politiche. Medico e professore universitario, Trabert si è occupato molto attivamente anche con iniziative proprie della medicina sociale, ed inoltre in gioventù ha raccolto diversi allori sportivi.

Il controcandidato dell’estrema destra, invece, il deputato della CDU Max Otte ha deciso di candidarsi per il partito rivale AfD venendo immediatamente espulso dal proprio in una tempesta di polemiche, e questo proprio nel momento che il presidente dello stesso partito Jörg Meuthen si dimetteva dalla sua carica e dal partito stesso, da lui accusato pubblicamente di tendenze estremiste.

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