Sabato 7 ottobre, a Karlsruhe, una serata di musica e teatro per ricordare le vittime nel Mediterraneo

Chi vive in Germania sa che il 3 ottobre è una data particolare: ogni anno ricordiamo la „rivoluzione pacifica“ che portò le due Germanie alla riunificazione. Ma in quel giorno, molti anni dopo, alle porte di Lampedusa, si consumò una delle stragi più drammatiche del Mediterraneo. Era il 3 ottobre 2013, quando il naufragio di un’imbarcazione libica, usata per il trasporto di migranti, a poche miglia dal porto di Lampedusa, provocò la morte di 368 disperati, numeri che la pongono come una delle più gravi catastrofi marittime dall’inizio del XXI secolo.

La trilogia di Lampedusa è un’opera teatrale sviluppata dal regista Hannes Hametner e l‘autore Dietrich Wagner, un‘opera che affronta il dramma di questa vicenda e che il 7 ottobre 2023, a partire dalle 18, sarà presentata al teatro della Volkshochschule di Karlsruhe, grazie all’impegno della Deutsch-Italienische Gesellschaft di Karlsruhe, all’associazione Amitalia e al patrocinio dell’Istituto di Cultura di Stoccarda.

Per Dietrich Wagner lo spunto, l’ispirazione per l’opera, che si intitola „Die Bürgermeisterin von Lampedusa“, fu proprio una lettera di appello umanitario di Giusi Nicolini, ex sindaca di Lampedusa, indirizzata al Parlamento europeo e ai capi di stato pochi giorni dopo la strage. In un suo discorso al vertice Ue del 2013, l’ex sindaca Nicolini si rivolge ai presenti con queste parole: „Sono indignata per l’indifferenza che sembra aver contagiato tutti. Sono indignata per il silenzio di un‘Europa che ha appena vinto il premio Nobel per la pace e che tace di fronte ai cadaveri, anche se qui il numero dei morti ci fa credere che siamo in guerra“.

Insieme al regista Hannes Hametner, Wagner ha orchestrato un trittico che affronta il tema della migrazione da tre prospettive diverse: la prima parte “La sindaca” è, per l’appunto, dedicata a Giusi Nicolini e dà un‘idea del suo tumulto interiore. A proporre il monologo sarà l’attrice berlinese Friederike Pöschel, che con il suo carisma oscilla furiosamente tra la ribellione contro l’indifferenza e il riconoscimento dei propri limiti come „animale politico“ (zoon politicon) in qualità di sindaco, che comunque deve rispettare la legge, una legge che non le permette però di applicare il codice morale umanitario. Nella seconda parte tocca a “Napoleone V”, un funzionario europeo, ossessionato dalle figure ostili all’idea di Europa, che però, lentamente, lo portano fino all’esasperazione, per poi impazzire. Come il Re Lear, Napoleone V sfida un cavallo in una battaglia che tuttavia si svolge soltanto nella sua mente. L’attore Lutz Wessel veste con bravura l’armatura di questo „signore politico in giacca e cravatta“, intrappolato tra le sue ossessioni come in un labirinto kafkiano. Nella terza parte e ultima, intitolata “I rivoluzionari”, Wagner e Hametner hanno concepito un gioco di clown: entrambi gli attori dei precedenti monologhi cercano disperatamente di trovare un ruolo, un personaggio diverso da vestire, proprio per sfuggire al dilemma posto nel rispettivo monologo. “Il momento più pericoloso / arriva con la vittoria. / Abbiamo già vinto / troppo” fa dire ai suoi attori l’autore Wagner. E poi aggiunge: „Perché „la vittoria del capitalismo ha spazzato via anche le alternative politiche, e si trova ora di fronte al dilemma della sua mancanza di alternative.

Insomma: due complessi e intensi monologhi e un dialogo comico si completano a vicenda e sottopongono il tema delle migrazioni ad una prospettiva molteplice. Gli spettatori possono immergersi in una costruzione di possibili vie politiche da percorrere, forse l’unico modo per tentare di risolvere l’impossibile, vale a dire come evitare che le stragi del Mediterraneo si ripetano. Ad anticipare l’opera teatrale ci penserà Faber Sanna – insieme alla sua band (Fritz & Cat e Jonas) – con alcuni brani del cantautore genovese Fabrizio De André. L’ingresso è gratuito; la sala si trova sulla Kaiserallee 12e, Hofgebäude.