Nella foto: Pupo insieme ad Angela Saieva

Lo avevamo salutato nello strabiliante successo del 2020 con la promessa che sarebbe ritornato ad abbracciare i nostri connazionali in Germania e Pupo ha mantenuto la sua promessa

Tre sono state le tappe in suolo tedesco: il 30 settembre a Böblingen, il 1 ottobre a Leverkusen e il 2 a Offenbach. Lo incontriamo durante le prove alla Kongresshalle di Böblingen e con le sue mani vellutate che sembrano piume, accarezza i tasti del suo pianoforte e dietro le note di “Come Sei Bella” cantandomi delle frasi mi dice compiaciuto: “eccoci qua, ci si vede ancora, Angela…”. È così che tra emozioni, riflessioni e grandi ricordi, parte la nostra nuova e piacevole chiacchierata.

Pupo ma cosa fai a questa gente emigrata all’estero?

Ma guarda, io da quasi cinquant’anni non faccio altro che portare in giro con grande onestà, con grande lealtà, queste emozioni semplici e che credo che le mie canzoni abbiano distribuito in tutti questi anni, a chi le ha volute recepire. Lo faccio con grande gioia, con la convinzione e con la serietà anche da parte di chi sa che, in qualche modo, rappresenta una parte d’Italia in questo momento. Quando sono all’estero quindi, mi sento ancora più responsabile delle emozioni che porto in giro.

Le porti abbastanza bene e da una cinquantina d’anni. Ferma restando lì, ho seguito una riflessione che hai fatto in questi giorni, ma tu sei entrato davvero in pensione, o mi sbaglio?

E beh sì, perché chiaramente, uno che ha quasi cinquant’anni di carriera, per forza ti trovi là! Ho incominciato molto giovane e ho appena compiuto sessantasette anni ma io non mi sento assolutamente un pensionato, anche perché … Pupo pensionato, è una contraddizione in termini, è un ossimoro…, o sei “pupo” o sei “pensionato”. Però è vero, per l’Italia e per la legge italiana, se io avessi un lavoro istituzionale e o lavorassi nella pubblica amministrazione, dovrei andare in pensione a sessantasette anni. Faccio un lavoro autonomo però, quindi percepirò lo stesso una pensione dai prossimi mesi, quella dei lavoratori dello spettacolo, quella dell’INPS e che è quella che la prendono tutti all’età giusta; ma continuerò con gioia a lavorare, a sognare e a fare progetti sempre per il futuro.

È constatato che non si va mai in pensione a livello artistico, o comunque, per chi ama per davvero il proprio lavoro e lo fa come te a livello professionale. Ma parlando di “Su di noi” com’è nata questa canzone e che per altro sta portando alta la bandiera all’estero?

Sì, è nata così, ti faccio vedere e ascoltare Angela…”

… e in questo modo Pupo riporta le sue mani sui tasti del pianoforte e in un attimo ricrea, attorno a noi, quell’atmosfera magica e unica che ogni giornalista o fan sogna, almeno una volta nella vita, di ottenere attraverso le proprie interviste o con il fatidico incontro con il suo idolo. La mia emozione è doppia in questo caso e per questo incontenibile. M’immergo nel fascino del suo dolce suono e del suo racconto

“…Queste note Angela…, io ero con una ragazza all’epoca di cui mi ero innamorato e lei è Donatella Milani, una cantante italiana come sai, insieme scrivemmo: su di noi, ci avresti scommesso, su di noi, mi vendi un sorriso…”

Pupo, in sottofondo, intona la strofa della canzone con dolcezza, quasi a non voler disturbare quel grande sensazione di calore e benessere avvolto attorno al nostro discorso

“…a un pianoforte a casa sua, raccontando la nostra storia d’amore “…su di noi gli amici dicevano no, vedrai, è tutto sbagliato, su di noi nemmeno una nuvola, su di noi…”. È così che è nata, come un racconto, sempre di una storia fra me e lei, in musica, un pianoforte, una casa e un testo che poi piano piano, nel tempo, io l’ho aggiustato e raffinato.

Cantautore, autore, conduttore televisivo, come mai non ti è stato fatto ancora del “cinema”?

Beh, io con il cinema ho avuto qualche liaison brevissima. Ho fatto delle ospitate in alcuni film e con alcuni amici, con Paolo Ruffini. Adesso ne uscirà uno che ho fatto assieme a Max Giusti per la Rai, dove ho fatto una piccola parte e che credo uscirà alla fine di quest’anno. Poi ho fatto qualcosa altro in un film dal titolo “All’alba perderò” dove facevo il conduttore televisivo. Poche cose però, mai cose importanti ed evidentemente “il cinema” non ha mai pensato a me e io non mi sono mai dato così da fare per arrivarci, perché sono davvero stra impegnato con il mio lavoro, con la televisione, con la musica e con i concerti dal vivo.

Tu ci insegni che la musica è molto importante e che bisogna studiarla. Tutti sotto la doccia sappiamo cantare bene e ci autodefiniamo cantanti ma portare avanti nei secoli la musica, come hai fatto tu e tanti altri miti, è tutta un’altra cosa. Hai un consiglio per i giovani, per come intraprendere questa strada e come non incappare in fake?

Guarda Angela, oggi più che mai c’è bisogno veramente di essere strutturati. Di avere una cultura non solo musicale ma anche di vita perché, questo tipo di mestiere, ti espone oggi ad attacchi quotidiani continui sui social. Bisogna avere un grande carattere. Il giovane deve avere una grande determinazione e carattere per affrontare ciò che “in questi tempi difficili” t’impongono e a livello proprio di sopportazione. Quindi, io credo che: se prima bisognava essere determinati e convinti per arrivare a dei risultati e avere anche del talento, oggi il talento, convinzione, determinazione e carattere bisogna veramente raddoppiarla, triplicarla. Averne in quantità quasi impossibile, perché i tempi sono molto ma molto duri, quindi non mollate mai e le solite cose: quando tutti si fermano, è il momento forse di ripartire.

Enzo, adesso forse tu lo potrai dire: a chi scagliare una pietra e a chi dire grazie?

Guarda, come vai avanti con gli anni, hai sempre meno voglia di scagliare pietre, perché ti rendi conto che nessuno è perfetto. Io non lo sono stato, perché ho avuto le mie mancanze quindi non ho dei particolari rancori. Non ho sassolini nelle scarpe da togliermi, non ho nessuno da indicare come, diciamo “ricevitore” del mio sasso. No, no, non ce la faccio proprio. Ringraziare tanta gente: ho invece da ringraziare tantissima gente, dalla mia famiglia, a quelle persone che mi hanno dato una mano nei momenti difficili. Ho tanta gente da ringraziare e come c’è tanta gente che deve dire “grazie” a me.

L’umiltà è quello che ti contraddistingue e ti porta avanti, da grande artista che sei. Giacché ti aspetta una lunga e bellissima tournée, vuoi fare un saluto?

Diciamo che io sono felice di poter girare il mondo con le mie canzoni e adesso il 2022 volgerà al termine. Chiuderemo questo tour grandioso a fine ottobre a Praga e passerò prima anche per New York e in Russia ma nel 2023 è già in ripartenza “Su di noi…la nostra storia” un grande tour teatrale che porteremo in giro per il mondo e questa volta comincerò proprio dall’Italia. Dalle prime dieci Città italiane più importanti e le date, già tutte programmate e in prevendita, le troverete nei miei social. Vi aspetto quindi per serate teatrali e imperdibili per davvero. Ringrazio come sempre anche te Angela e tuo marito Dino, come la tua emittente TeleVideoItalia.net e il Corriere d’Italia per cui scrivi, ricevo e custodisco gelosamente anche i vostri servizi, ed è sempre un piacere rincontrarvi e sapere con quanto amore, serietà e passione trasmettete i nostri messaggi agli italiani emigrati all’estero. Grazie per il vostro prezioso contributo mediatico.

Tra le strofe di “Firenze Santa Maria Novella” termina la nostra conversazione e cediamo il posto, all’incontenibile pubblico. Pupo, in chiusura dello spettacolo, ha permesso a un centinaio di fan presenti, di salire sul palco e cantare e ballare per alcuni minuti facendo provare a tutti loro l’ebbrezza di stargli accanto.

Durante lo spettacolo è sceso anche a cantare tra il pubblico e ha raccontato aneddoti di vita vissuta senza peli sulla lingua e messo a nudo anche i suoi errori e i suoi insuccessi. Ha fatto sognare, ridere, emozionare, riflettere e rispecchiare su quanto ha detto. Ha lanciato messaggi importanti e fondamentali, tra le tante quello sulla grande piaga delle malattie del gioco e del fumo; su come amare e rispettare i propri cari nel giusto equilibrio, come il prossimo e di qualunque orientamento esso sia; come far sentire la propria presenza ai più bisognosi d’affetto, ai diversamente abili che si sentono meno fortunati, mentre invece, da quando il poliedrico cantautore toscano Pupo ha incominciato a occuparsi di loro e a pensare diversamente, ha sentito che avevano entrambi un bisogno reciproco di supporto e per questo li ringrazia, per il totale scambio di esperienze avute nel suo percorso e per aver capito che non ci sono persone meno fortunate ma solo persone “che hanno bisogno di aiuto e viceversa”.

Ancora una volta Enzo Ghinazzi o per tutto il mondo “Pupo” ha regalato l’ennesimo saggio e lezione di vita sul suo imponente palco.

Sarà forse questo, uno degli ingredienti che completa la formula dei suoi indelebili successi…

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