STOCCARDA – L’inedito di Victoria Linardi firmato Maggio/Golino

È in uscita il primo singolo dal titolo “Un sogno lungo una vita” interpretato da Victoria Linardi e composto dal maestro Francesco Maggio, in collaborazione con la poetessa e professoressa universitaria Barbara Golini.

A notare e ad apprezzare la voce di Victoria è proprio il maestro Francesco Maggio direttore di ARCES e.V. di Stoccarda, impegnato nel settore della cultura, dello sport e del sociale, nonché Patrono e direttore artistico del Canta Italia a Stoccarda, un Festival canoro giunto quest’anno alla sua quarta edizione.

“È un progetto ideato e che ho composto partendo da un soggetto sociale come quella dell’emigrazione e che nasce dall’idea di comporre un qualcosa di positivo che restasse come emblema per gli italiani emigrati sparsi nel mondo”, ci spiega lo stesso Francesco Maggio. “Non si desiderava scrivere una canzone da hit parade, creandone un prodotto commerciale e dove la perfezione sarebbe dovuta essere impeccabile. Tutt’altro. Volevamo creare un qualcosa che arrivasse immediatamente all’orecchio di tutti, attraverso una voce comune e semplice di una non cantante ma che ama profondamente cantare. Da lì è nata la scelta di affidare questa canzone a una casalinga madre di famiglia, quindi a Victoria e alla sua grandissima passione per la musica”.

“Sono tante l’emozioni per questo singolo realizzato, anche perché si tratta della mia vita vera, di una storia vissuta. Indescrivibile è stata anche l’emozione di entrare in uno studio di registrazione e ascoltare per la prima volta questo brano al completo. Quello che ascoltate sono solo due dei miei versi, perché tutta sarebbe stata davvero lunga. Ritengo comunque di avere fatto già un grande passo in avanti, perché già non è facile aprirsi al pubblico e raccontare la propria vita attraverso un brano, moltiplica la difficoltà di espressione. Io l’ho vissuta dentro le quattro mura domestiche, con mia madre succube di un uomo violento. Ho visto tanta violenza nella mia giovane età che mi sembra più corretto dire che, dal mio paese sono scappata e non partita per lavoro. Sono stata privata di un’infanzia, dove ogni bambino a quell’età ha diritto invece di viverla serenamente”, ci dice Victoria Linardi. “Ho portato i segni psicologici per lunghi anni. Ho combattuto persino con la depressione ma il tempo e la vita mi è stata accanto e mi ha restituito, dopo essermi trasferita in Germania, quello che avevo perso in precedenza. Grazie anche a una grande donna, che è stata anche il mio bastone d’appoggio nei momenti più difficili e bui, come altrettanto i miei figli che m’incoraggiano ancora adesso ad andare avanti, sono tornata a sorridere e a credere in me e a quello che faccio. Ringrazio il maestro Maggio per aver creduto in me e la professoressa Barbara Golini che ha ascoltato il mio racconto, l’ha trascritto, corretto in lingua italiana e trasformata in poesia. Altri progetti in corso sono, quello di essermi iscritta a un programma canoro non indifferente e di completare, sempre attraverso la professoressa Barbara Golini, un libro sulla mia storia vissuta e pubblicarlo”.

Victoria, nome d’arte, è una madre di sei figli, d’origine calabrese ed emigrata in Germania, nei pressi di Stoccarda all’età di quindici anni. È un’operatrice domestica ma con una sua grande ambizione, la musica. Insegue i suoi sogni, come del resto fanno un po’ tutti, ma senza grandi pretese. La sua è solo una passione da dedicare a se stessa e perché no, anche al prossimo, a chi la ascolta e la apprezza per la sua semplicità e genuinità. La strada l’ha portata a esibirsi nell’ambito di numerose balere, manifestazioni e concorsi canori dilettantistici creati da privati fino a centri e associazioni artistiche culturali sparsi nel Baden-Württemberg, ma avendola conosciuta in prima persona nelle kermesse di Canta Italia posso dire anch’io che, al di là del suo primo inedito, l’umiltà di questa donna è quella che la contraddistingue principalmente.

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