Nella foto: Simonetta Del Favero

Intervista alla nuova coordinatrice dell’Intercomites Germania

Dr. Del Favero, potrebbe presentarsi ai nostri lettori che ancora non la conoscono?
Sono nata in Veneto e cresciuta in Sardegna, vivo a Colonia dal 2009. In emigrazione dall’età di 20 giorni, primo trasferimento verso il centro Sardegna ed una vita passata tra queste due meravigliose regioni, il Veneto e la Sardegna. Dopo la laurea in Scienze Politiche ed un Master in Relazioni Industriali ho lavorato per quasi quattro anni per il BIC Lazio, vivendo nella bellissima provincia romana. Sono cresciuta nel mito di Colonia, città dove mio nonno materno, a metà degli anni ’50 decise di aprire una gelateria, l’Eiscafé De Zordo, e dove mia mamma con la sua famiglia ha passato parte della sua giovinezza. Città in cui mi sono poi trasferita per raggiungere mio marito che l’aveva scelta come sede per il suo lavoro. Dopo il trasferimento a Colonia ed un corso come mediatore linguistico e culturale ho realizzato un altro mio piccolo sogno, poter lavorare con i bambini piccoli. Sono diventata una Tagesmutter ed ora gestisco il mio micronido composto da cinque piccole simpatiche canaglie. Nel frattempo, ho fatto parte per molti anni del direttivo del Centro interculturale di Colonia Offene Welt – Mondo Aperto e.V. Un’esperienza che mi ha fatto entrare in contatto con il mondo dell’emigrazione italiana di Colonia. Nel 2015 sono stata eletta Consigliere del Comites di Colonia e, subito dopo, Consigliere per la Germania del CGIE, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Ad inizio 2022, ho dovuto lasciare il mio incarico al CGIE così da poter ricoprire quello di Presidente del Comites di Colonia. Sono sposata e madre di un bambino.

È stata recentemente eletta Coordinatrice dell’Intercomites Germania. Forse non tutti conoscono l’Intercomites. Potrebbe parlarcene?
Quando in un paese sono presenti più Comites, viene costituito un comitato dei Presidenti che elegge al suo interno un coordinatore. Compiti e scopi dell’Intercomites sono riassumibili nel coordinamento di attività e progetti comuni che i Comites considerano di rilievo per la collettività. Un esempio sono le guide pubblicate in formato cartaceo e digitale come la guida Primi passi in Germania, o l’ultima sui Servizi consolari in Germania. Strumenti utili sia per i nuovi arrivi sia per chi già da tempo vive in Germania. Il lavoro di gruppo e la collaborazione tra i Comites sono fondamentali per raggiungere la nostra collettività e per rendere più conosciute e vicine le istituzioni, i diritti e le opportunità. Compito del coordinatore Intercomites è agevolare la collaborazione tra i vari Comites e supportarne l’interconnettività. L’unione dei Comites rappresenta la loro forza. Agire insieme aiuta a raggiungere l’obiettivo principale della nostra attività, che si sostanzia nell’utilizzare tutti gli strumenti di cui possiamo disporre per rispondere ai bisogni ed alle richieste della collettività italiana. Farlo in maniera coordinata ha in più l’ambizione di poter offrire gli stessi servizi a tutti i cittadini italiani presenti in Germania, a prescindere dalla circoscrizione consolare di appartenenza. Alle riunioni dell’Intercomites sono invitati i membri del CGIE e i parlamentari italiani residenti nella ripartizione elettorale e questo offre un ulteriore possibilità di contatto con le nostre istituzioni.

Le recenti elezioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero hanno registrato quasi ovunque una scarsa partecipazione elettorale. Quali possono essere le cause?
Disastro annunciato. La scarsa partecipazione elettorale per il rinnovo dei Comites non è stata una sorpresa. Come consigliere CGIE ho potuto seguire tutti i tentativi che sono stati fatti per cercare di consentire una maggiore partecipazione; tentativi che purtroppo non hanno prodotto alcun risultato, vista l’indisponibilità ad ascoltare dei soggetti competenti. Era infatti noto che il mantenimento dell’obbligo di preventiva registrazione ad un elenco per coloro che intendessero esercitare il proprio diritto di voto avrebbe limitato significativamente la partecipazione. Da anni si richiede una riforma della legge che cambi il sistema di voto, pare però che questa non sia vissuta come una questione prioritaria per il legislatore. I Comites inoltre hanno pagato e pagano ancora le criticità riscontrate nella nostra rete consolare che hanno progressivamente portato ad una disaffezione della collettività nei confronti delle istituzioni italiane in generale. In questa prospettiva, è importante che i Comites agiscano sempre più in maniera attiva e propositiva avvicinandosi ai cittadini e facendogli sentire che non sono soli.

Continua ad aumentare il numero degli italiani che si trasferiscono all’estero. Secondo lei quali sono le motivazioni di questo fenomeno e come è possibile arginarlo?
Ci sono tante motivazioni che spingono gli italiani a trasferirsi in altri paesi come, ad esempio, la voglia di completare un percorso di studi, di trovare nuove prospettive di lavoro, fare nuove esperienze di vita. A queste motivazioni però si aggiunge spesso anche la mancanza di un giusto riconoscimento in Italia della professionalità e della preparazione scolastica conseguita. La mancanza di prospettive porta molte persone e famiglie intere ad emigrare. La voglia di rivalsa e di affermazione portano a cercare in altri paesi quel riconoscimento personale e professionale che nel nostro paese viene spesso negato o ridimensionato. Se effettivamente venisse data in Italia una maggiore dignità al lavoro, accompagnata da un salario adeguato alla propria formazione ed al costo della vita, si potrebbe cominciare ad arginare questo fenomeno. Poter vivere nella propria terra, vicino a familiari ed amici, e non dover allontanare i nipotini dai nonni è per tanti una delle più grandi fortune, ma un numero crescente di persone non se lo può purtroppo permettere.

Secondo il suo punto di vista, quali sono le problematiche dei connazionali residenti in Germania?
Sia nel caso di connazionali di prima o seconda generazione, sia nel caso di nuovi arrivi, una delle problematiche che devono essere affrontate è legata all’interazione con le istituzioni italiane, in particolare con i servizi consolari. Da qui nascono molti problemi perché mentre il numero degli italiani in Germania continua ad aumentare, il numero dei dipendenti della rete consolare continua invece a diminuire. Questo rapporto comporta una diminuzione continua e sempre più grave della possibilità di accesso al riconoscimento dei propri diritti di cittadinanza. Altro tema molto importante e che incontriamo è legato al mondo della formazione, dall’ingresso alla scuola, al raggiungimento del diploma o della laurea, ai quali si aggiunge poi il riconoscimento dei titoli acquisiti in Italia. Ancora oggi, nonostante siamo tutti cittadini europei e si parli tanto di armonizzazione del sistema dei riconoscimenti, esistono tante differenze e disparità. Come, ad esempio, nel sistema di insegnamento professionale, duale con sistema scuola-pratica in Germania e solo scuola in Italia, differenza che non consente al diplomato italiano di aver immediatamente riconosciuto in Germania il suo diploma professionale. Quando ad arrivare sono famiglie con figli, l’inserimento dei bambini nei diversi gradi scolastici continua ad essere un problema di non facile soluzione che richiede grande attenzione da parte di tutti noi con un forte coinvolgimento tanto delle istituzioni tedesche quanto di quelle italiane. La scelta del lavoro e l’inserimento nel mercato del lavoro rappresentano un’altra seria problematica. Non sempre l’obiettivo di lasciare l’Italia per vedere riconosciute al meglio le proprie competenze viene raggiunto. Dipende molto dai settori lavorativi dove si intende cercare un lavoro. Il rischio per molti è di finire nella cosiddetta zona grigia, fuori dalle dovute protezioni e coperture. La scarsa conoscenza dei diritti dei lavoratori o la non conoscenza di chi può aiutare ad ottenere il riconoscimento dei propri diritti come lavoratori può effettivamente comportare per i connazionali, soprattutto se arrivati da poco in Germania, l’inserimento in situazioni lavorative problematiche. Spesso si assiste poi al fenomeno della dequalificazione che interessa persone in possesso di titoli accademici o di specializzazione superiore che si adattano a svolgere mansioni con una qualifica più bassa rispetto a quelle che potrebbero fare se gli si fornissero gli strumenti conoscitivi utili a poter accedere a posizioni più adeguate alla propria preparazione.

Che consiglio si sente di dare a chi sta valutando di trasferirsi in Germania?
Il primo consiglio è di valutare molto bene la scelta di trasferirsi. Informarsi prima di partire attraverso i siti della rete consolare, delle diverse consulte per l’emigrazione regionali e dei Comites. Soprattutto se si emigra con figli, grande attenzione deve essere data alla conoscenza del sistema scolastico tedesco, molto diverso dal nostro e che varia anche tra i vari Länder. L’individuazione della scuola giusta per i propri figli è un passo importante da compiersi al più presto. Abbiamo la fortuna di poter fruire di molte di queste informazioni da remoto, collegandosi ai vari siti istituzionali. Il fine primario deve essere quello di avere sufficienti strumenti per poter valutare se il progetto di trasferimento sia o meno fattibile. Il mondo dell’associazionismo, come ad esempio i Bellunesi, Lombardi, Siciliani…nel Mondo e le consulte regionali per l’emigrazione danno supporto e possono indicare a chi rivolgersi per avere informazioni più dettagliate. Senza dimenticare il ruolo dei patronati, da sempre punto di riferimento per tutti i nostri connazionali. Utili sono ad esempio le guide che l’Intercomites Germania, in collaborazione con l’Ambasciata italiana a Berlino, ha realizzato per assistere e informare gli italiani che vivono da tempo in Germania e quelli che stanno progettando il loro trasferimento o sono appena arrivati. Un esempio è la guida “Primi passi in Germania”, scaricabile dai siti della rete consolare e dei Comites della Germania o la guida “Primi passi in Germania per la terza età”, di supporto anche per tutte quelle famiglie che decidono di portare i propri cari a vivere in Germania. Particolare importanza riveste anche la valutazione della situazione abitativa della città dove si andrà a vivere. La scelta della casa, gli affitti in continuo aumento, la distanza dal posto di lavoro, il trasporto pubblico sono tutti elementi da tenere in grande considerazione. I collegamenti effettuati dal trasporto pubblico ed il tempo che in essi si trascorre possono inoltre incidere sulle future relazioni che si andranno a sviluppare nella nuova residenza. Se si passano ore in treno solo per recarsi a lavoro, le possibilità di sviluppare una rete di amicizie e di integrazione nel nuovo ambiente di vita saranno molto ridotte. L’informazione prima della partenza ed una buona pianificazione sono fondamentali per riuscire ad affrontare il forte cambiamento e sconvolgimento che un trasferimento in un nuovo paese comporta. È compito delle istituzioni e dei Comites e Intercomites facilitare questi processi.

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