Foto di Gert Altmann su Pixabay

Dare dispositivi come smartphone e tablet per tranquillizzare e calmare i bimbi è diventata una strategia condivisa da molti genitori. Stando a quanto emerso da uno studio americano recentissimo questo tentativo è altamente dannoso nonché controproducente

A lanciare l’allarme è uno studio pubblicato a dicembre nella rinomata rivista Journal of American Medical Association Pediatrics, svolto presso l’Università del Michigan. Lo studio ha coinvolto 422 genitori ed altrettanti bambini tra i tre e i cinque anni. Nell’arco di tempo compreso fra agosto 2018 e gennaio 2020 i partecipanti adulti hanno segnalato le rispettive abitudini di utilizzo di dispositivi elettronici. I ricercatori hanno raccolto informazioni sulle implicazioni dei bimbi dopo tre e sei mesi.

Gravi difficoltà comportamentali, particolarmente nei maschi

“L’indagine mostra -afferma l’esperta dott.ssa. Radesky- come in particolar modo nella prima infanzia questi dispositivi possano sostituire le opportunità di sviluppo di metodi indipendenti ed alternativi per autoregolarsi. Il periodo tra asilo e scuola è un momento delicato nello sviluppo di un bambino, caratterizzato da emozioni intense come scatti d’ira.” L’indagine mostra forti conseguenze emotive tra ragazzi e bambini con caratteristiche di iperattività, impulsività e di un forte temperamento, evidenti soprattutto nei maschi.

Gestione delle emozioni nei bambini

Evidentemente, la via più facile per una gestione genitoriale di situazioni difficili può sembrare l’offerta di smartphone e tablet. Però, gli scienziati dell’Università del Michigan che da tempo si occupano dell’argomento consigliano di promuovere la gestione delle emozioni dei propri figli usando varie strategie al di fuori o limitando l’uso dei dispositivi. Una strategia ,ad esempio, è quella di dare un nome alle emozioni per comprendere e superare la situazione critica. Poiché I più piccoli manifestano difficoltà a ragionare in modo astratto e quindi a riconoscere le proprie emozioni lo studio suggerisce che “può essere utile sperimentare zone di colore. Il blu è associato alla noia, il verde alla tranquillità, il giallo all’ansia e il rosso alla rabbia”. Un’ulteriore strategia può essere la gestione dei dispositivi con chiare indicazioni delle regole sull’uso, impostando un timer. Conclude la dott.ssa Radesky: “al contrario, l’utilizzo di un distrattore come un dispositivo mobile non insegna un’abilità, ma distrae semplicemente il bambino da come si sente. La mancanza dello sviluppo di queste abilità di regolazione delle emozioni durante la prima infanzia è associata a maggiori difficoltà negli anni a venire”.

Quindi, ogni genitore è consapevole di quanto possa essere difficile calmare il proprio bambino quando è arrabbiato. Buon alleato può essere un giocattolo. Per chi finora ha ritenuto che uno smartphone o un tablet siano più efficaci per ridurre lo stress dei piccolo: è tempo di cambiare strategia.

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