Nella foto: Alcuni partecipanti all’incontro delle segreterie delle Missioni

La videoconferenza ha permesso di realizzare prima di Natale un incontro delle segretarie e dei segretari delle missioni per uno scambio circa la situazione lavorativa attuale.

Cosa ben nota da tempo ma che la pandemia ha accentuato nel racconto di tutte e tutti è che le segreterie svolgono molto lavoro pastorale e sociale, in aggiunta alle attività relative al loro ufficio, che sono le registrazioni dei sacramenti, la cancelleria, la documentazione e l’archivio.

La partecipazione all’incontro è stata buona, almeno un terzo ha potuto essere presente. Nelle nostre comunità sono attive 56 segretarie (con diversi tipologie di contratto: dal tempo pieno a poche ore settimanali, anche per due o più Comunità) e quattro segretari, ha informato Silvia Lustri, segretaria della Delegazione, in una breve relazione introduttiva. Tutti i partecipanti hanno poi preso parola presentando il proprio lavoro e le attività delle rispettive Missioni.

Da più segreterie è emerso il tema degli elenchi dei parrocchiani, spesso non affidabili o perché non sono aggiornati sui rientri in Italia, sui decessi o sulla fuoriuscita dalla chiesa. Ci sono anche diversi casi di controversie territoriali sui battesimi ha detto Elena Reali da Bad Homburg che suggerisce un vademecum con esempi per risolvere i singoli casi.

In generale è venuto meno anche una parte del lavoro organizzativo perché sono saltati molti incontri: gli incontri biblici, gli incontri di gruppo. Le segreterie attualmente stilano le liste dei partecipanti alle messe, ha messo in evidenza Paola Quattrocchi (MCI Francoforte Mitte). Questa è una delle misure di sicurezza per poter partecipare alle messe e per poter risalire ai contatti in caso di infezione da covid.

A fronte della diminuzione di un certo tipo di lavoro amministrativo, dovuto alla pandemia che ha causato una drastica diminuzione di matrimoni, battesimi, cresime, le segreterie sono diventate ancora di più il punto di riferimento per persone sole e anziane. Dal momento che il servizio al pubblico è ora fortemente limitato, le segreterie hanno intensificato le comunicazioni via posta elettronica e telefono. La spiritualità, una preghiera, una buona parola passa anche attraverso il contatto telefonico, ha sottolineato Liliana Lustri (MCI-Rüsselsheim). A Stoccarda, dove esiste una segreteria centralizzata per le quattro comunità cattoliche italiane, Costanza Iannone ha detto che hanno organizzato una hotline per prestare maggiore attenzione agli anziani. Ridurre la paura del Covid negli anziani non è facile, ha detto Elena Reali. Una hotline per organizzare le spese alimentari per chi non può muoversi è stata invece organizzata a Kempten, ha detto Giuseppina Baiano. La Missione di Augsburg, racconta Camilla Spieß, partecipa a un progetto di distribuzione di cibo per i meno abbienti.

Molto richiesto è anche il lavoro sociale di tipo burocratico. Gli italiani appena arrivati in Germania hanno bisogno spesso di un aiuto nello sbrigare la burocrazia, emerge da tutte le missioni. Spesso non riescono a stare dietro a tutte le richieste avendo poco personale a disposizione, ha detto Laura Rossi della Missione di Mainz che ospita anche due servizi di patronati.

È emerso infine come le nuove norme sulla privacy rendono particolarmente difficili tanti settori del lavoro, come le informazioni sui connazionali malati negli ospedali.

Queste in sintesi le tematiche emerse durante l’incontro. È stato un utile scambio di esperienze e di informazioni oltre che una piacevole possibilità di conoscerci reciprocamente.

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