È ormai usuale sentir dire che navigando in internet si è scoperta l’una o l’altra cosa, ci si è imbattuti in informazioni fino al momento sconosciute. In realtà, se usato con prudenza ed equilibrio, il mondo digitale offre tante possibilità non solo informative, ma anche formative.

Ma mi è sorta spontanea una domanda: abbiamo mai navigato nella Bibbia? È un mare non meno profondo di internet, anzi forse disseta il nostro spirito ancor più pienamente.

Ho provato a farlo io, soprattutto in due libri forse poco conosciuti, il libro della Sapienza e il libro del Siracide. Ho pescato alcune frasi che possono essere utili a tanti, forse a tutti. E quale occasione migliore delle vacanze estive per meditarle?

Propongo le citazioni di seguito, senza commento, ad ognuno colpirà l’una o l’altra frase, a seconda di quanto vive attualmente.

Incomincio dal libro della Sapienza:

“Sì, Dio ha creato l’uomo per l’immortalità; lo fece a immagine della propria natura (Sap 1,23). Quanti confidano in lui comprenderanno la verità; coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell’amore, perché grazia e misericordia sono riservate ai suoi eletti (Sap 3,9). Chi disprezza la sapienza e la disciplina è infelice. Vana la loro speranza e le loro fatiche senza frutto, inutili le opere loro (Sap 3,11).

I ragionamenti tortuosi allontanano da Dio (Sap 1,3). Guardatevi pertanto da un vano mormorare, preservate la lingua dalla maldicenza, perché neppure una parola segreta sarà senza effetto, una bocca menzognera uccide l’anima (Sap 1,11). Non provocate la morte con gli errori della vostra vita, non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani (Sap 1,12). Chi custodisce santamente le cose sante sarà santificato e chi si è istruito in esse vi troverà una difesa (Sap 6,10).

Desiderate, pertanto, le mie parole; bramatele e ne riceverete istruzione (Sap 6,11). Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche. Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza, delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita (Sap 8,7).

Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento (Sap 11,23). Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita (Sap 11,26). Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini; inoltre hai reso i tuoi figli pieni di dolce speranza perché tu concedi dopo i peccati la possibilità di pentirsi (Sap 12,19)”.

Ed ecco alcune citazioni altrettanto interessanti dal libro del Siracide:

“Il timore del Signore allieta il cuore e dà contentezza, gioia e lunga vita (Sir 1,10). Non essere finto davanti agli uomini e controlla le tue parole. Non esaltarti per non cadere e per non attirarti il disonore (Sir 1,26-27). Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l’oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Affidati a lui ed egli ti aiuterà; segui la via diritta e spera in lui (Sir 2,4-6).

Fatti amare dalla comunità, davanti a un grande abbassa il capo. Porgi l’orecchio al povero e rispondigli al saluto con affabilità (Sir 4,7). Non aspettare a convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno (Sir 5,7).

Non mancar di fiducia nella tua preghiera e non trascurare di fare elemosina. Non fabbricare menzogne contro tuo fratello e neppure qualcosa di simile contro l’amico. Non volere in nessun modo ricorrere alla menzogna, perché le sue conseguenze non sono buone. Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato; che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato? (Sir 7, 10.12-13.27-28).

Non riferire mai una diceria e non ne avrai alcun danno; non parlarne né all’amico né al nemico… Dall’aspetto si conosce l’uomo; dal volto si conosce l’uomo di senno. Il vestito di un uomo, la bocca sorridente e la sua andatura rivelano quello che è (Sir 19, 7-8.26-27). Quanto è meglio rimproverare che covare l’ira! Meglio scivolare sul pavimento che con la lingua (Sir 20, 2.18).

La fornace prova gli oggetti del vasaio, la prova dell’uomo si ha nella sua conversazione. Il frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela il sentimento dell’uomo (Sir 27,5-6).

Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo, come oserà chiedere la guarigione al Signore? Egli non ha misericordia per l’uomo suo simile, e osa pregare per i suoi peccati? Egli, che è soltanto carne, conserva rancore; chi perdonerà i suoi peccati? Ricordati della tua fine e smetti di odiare, ricordati della corruzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricordati dei comandamenti e non aver rancore verso il prossimo, dell’alleanza con l’Altissimo e non far conto dell’offesa subìta (Sir 28,3-7).

Non abbandonarti alla tristezza, non tormentarti con i tuoi pensieri. La gioia del cuore è vita per l’uomo, l’allegria di un uomo è lunga vita. Distrai la tua anima, consola il tuo cuore, tieni lontana la malinconia.

La malinconia ha rovinato molti, da essa non si ricava nulla di buono. Gelosia e ira accorciano i giorni, la preoccupazione anticipa la vecchiaia. Un cuore sereno è anche felice davanti ai cibi, quello che mangia egli gusta (Sir 30, 21-25).

Glorifica il Signore con animo generoso, non essere avaro nelle primizie che offri. In ogni offerta mostra lieto il tuo volto… (Sir 35,7-8). Figlio, nella tua vita prova te stesso, vedi quanto ti nuoce e non concedertelo (Sir 37,27)”.

Auguro buone vacanze e, a chi desidera continuare a ‘pescare’, buona navigazione nella Parola di Dio!

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