Il 3 febbraio i deputati europei hanno votato le raccomandazione del Parlamento Europeo per l’accordo sugli scambi di servizi. Tisa è un accordo in corso di negoziazione tra 23 membri dell’OMC, tra cui l’Unione europea, che vogliono liberalizzare ulteriormente il commercio dei servizi tra loro.
I deputati votando la risoluzione con 532 voti, 131 contrari e 36 astenuti hanno ricordato che l’accordo Tisa dovrebbe aprire nuove prospettive alle aziende europee che offrono servizi a livello internazionale, senza però obbligare le autorità europee, nazionali o locali ad aprire i servizi pubblici alla concorrenza internazionale, cioè regolare mantenendo la priorità dell’interesse pubblico.
I deputati affermano che l’accordo Tisa dovrebbe offrire maggiori opportunità per la fornitura di servizi come il trasporto e le telecomunicazioni negli altri paesi, ma vuole garantire che l’accordo non impedisca alle autorità dell’Unione europea e degli Stati membri di emanare leggi nell’interesse pubblico, in particolare in materia di occupazione e protezione dei dati. “Non vogliamo che il Tisa possa minare i servizi pubblici, la cultura, le leggi sul lavoro o le norme ambientali, la tutela dei consumatori, la protezione dei dati… in altre parole, il nostro modo di vivere in Europa” ha spiegato la relatrice Viviane Reding (PPE, Lussemburgo). “I nostri standard non possono essere modificati da un accordo commerciale”. In caso contrario, il Parlamento potrà opporsi al trattato.
Come sapete le trattative per l’Accordo Tisa (Trade in services agreement) sono iniziate già nel 2013 e dopo la prima denuncia fatta da Wikileaks attraverso la pubblicazione di un documento incentrato sulla liberazione dei servizi e prodotti finanziari, dei servizi bancari e dei prodotti assicurativi, vi sono state altre denunce attraverso altri documenti come la rete Associated Whistle-Blowing Press, la quale ha rivelato l’intenzione americana di inserire nel negoziato gli interessi della Coalition of service industries. Quest’ultima è una lobby statunitense di cui fanno parte IBM, HP, Google e altri, con l’obiettivo, almeno se si da credenza a ciò che è stato pubblicato, di promuovere l’accesso e la distribuzione dell’informazione, delle applicazioni e dei servizi scelti dai consumatori, senza alcuna restrizione al trasferimento dei dati tra i paesi. Quindi addio privacy e protezione dei consumatori.
Ma vediamo quale è il ruolo del Parlamento europeo sull’accordo Tisa.
Da una dichiarazione ufficiale, la Commissione europea sta negoziando in nome dell’Unione europea, guidata dagli Stati membri, mentre l’accordo finale deve essere approvato dal Parlamento europeo e gli Stati membri. Senza questa approvazione, l’accordo non può entrare in vigore. È per questo che i deputati stanno seguendo molto da vicino i colloqui. Il Parlamento invia le proprie raccomandazioni per influenzare le trattative prima dell’elaborazione di un testo definitivo. Una volta che il testo sarà concluso, il Parlamento potrà approvarlo o respingerlo, senza avere la possibilità di modificarlo.
Per Vivian Reding, membro del Parlamento europeo, i negoziati per il Tisa sono una vera e propria svolta. “Abbiamo chiesto una maggiore trasparenza e l’abbiamo ottenuta. I deputati ricevono tutti i documenti dei negoziati e i cittadini possono trovare on line il mandato dell’UE, il calendario degli incontri e altri documenti dell’unione europea. E continueremo a chiedere ancora di più trasparenza” ha detto la Reding. Secondo la relatrice, il Parlamento ha detto molto chiaramente che non ha intenzione di aspettare fino al testo definitivo. “Vogliamo essere coinvolti durante l’intera procedura per partecipare ai negoziati. Nel 2014, abbiamo creato un gruppo di monitoraggio per seguire ogni fase dei negoziati e analizzare costantemente tutti i documenti dei negoziati. Adesso tocca a noi, in qualità di deputati del Parlamento europeo, di fissare direttive chiare sul Tisa. Se le nostre raccomandazioni non saranno incluse nell’accordo finale, allora il Parlamento potrà rifiutare il trattato”.
Quali sono queste raccomandazioni che vuole inserire il Parlamento per raggiungere un accordo equilibrato?
“Non vogliamo che il Tisa possa essere un pericolo per i nostri servizi pubblici, la cultura, le leggi sul lavoro, le norme ambientali, la tutela dei consumatori, la protezione dei dati, in altre parole, il nostro modo di vivere in Europa. Questo è un imperativo. Il nostro modello politico, sociale e culturale è un bene, non un peso. I nostri standard non possono essere modificati da un accordo commerciale. Dobbiamo essere molto chiari. Niente e nessuno deve impedire alle autorità europee, nazionali e locali di mantenere, migliorare e applicare le rispettive leggi”. Secondo Reding, il Tisa è un’occasione per partecipare alla globalizzazione, assicurare una maggiore reciprocità in termini di accesso ai mercati esteri e di fornire maggiori diritti ai consumatori.
Però visto che i negoziati del TTIP hanno e stanno sollevando forti preoccupazioni come si possono evitare le stesse preoccupazioni con il Tisa?
Vivian Reding risponde che bisogna trovare un ampio consenso parlamentare. Per raggiungere un consenso su ciò che l’UE vuole davvero, ci si deve sedere tutti intorno ad un tavolo ed esporre le proprie opinioni. “Questo consenso ci rende forti e saremo in grado di imporre alla Commissione europea il modo in cui questi negoziati devono essere guidati”. Viviane Reding ha concluso dicendo che “i cittadini capiranno che i deputati eletti direttamente al Parlamento europeo stanno lavorando per preservare i loro diritti non solo oggi, ma anche per il loro futuro. Si tratta di molto lavoro, ma ne vale la pena e penso che è quello che i cittadini si aspettano da noi”.