Apriamo il nuovo anno incontrando i sacerdoti guanelliani della comunità italiana di Pforzheim. Padre Wieslaw Baniak e padre Rocky (Maria Arokiadoss Antonyraj) guidati dall’esortazione di Papa Bergoglio che, nell’indire l’anno Santo della Misericordia, ci invita ad accogliere, festeggiare e diventare oasi di Misericordia. “La nostra opera guanelliana è quella di raggiungere il maggior numero possibile di italiani per salvaguardarne la fede e per amministrare i sacramenti, ma senza tralasciare ogni altra attività religiosa, culturale e ricreativa”, ci spiega padre Wieslaw Baniak.
“La famiglia resta un caposaldo della identità italiana nel mondo e questo include la generosità, la capacità di adattamento alle più svariate situazioni e l’accettazione di una nuova situazione non sempre facile da gestire. Sentiamo quotidianamente la necessità di rispondere in maniera adeguata alle esigenze della nostra comunità emigrata, attraverso incontri, giornate di studio, visita alle famiglie, agli anziani, ai malati in ospedale e a casa. Poter accompagnare una persona nella sua ultima fase della vita ci ha reso inoltre ancora molto più sensibile e specialmente più grati verso gli stessi e i più bisognosi.
Nel corso dell’anno passato, nella nostra comunità si è celebrato un gran numero di battesimi, preparato coppie di fidanzati al matrimonio cristiano in parte celebrati in zona. Assieme alle catechiste della nostra missione – e che ringraziamo particolarmente – abbiamo preparato una ventina di giovani al sacramento della cresima. Si è celebrata la giornata dell’ammalato con unzioni degli infermi, celebrati funerali e diverse benedizione di salme tumulate in Italia.
Si è cercato di essere presenti nel dare aiuto e sostegno per chi ha difficoltà sociale ed economiche. Proprio stamani abbiamo salutato il nostro consigliere generale, padre Luigi Di Giambattista, rimasto con noi in questi giorni di festa, e consegnato una cospicua offerta raccolta tra la nostra comunità italiana del posto in donazione ad un centro ospedaliero in Tanzania, Africa, che ospita disabili e circa 800 bambini meno fortunati di noi. Un progetto che noi tutti ci auguriamo possa ottenere pieni risultati.
Non sono mancate comunque le feste ricreative presso la nostra missione, come anche quelle religiose, il raduno di giovani e gli innumerevoli viaggi di pellegrinaggio. Ammettiamo che il nostro non è stato certo un cambiamento facile nel modo di inserirci, di pensare, di agire e interagire in questa comunità italiana di Pforzheim da quando l’emerito padre Don Santi Mangiarratti ci ha lasciato generosamente il suo posto. Abbiamo avuto il piacere di ospitarlo appena quattro/cinque settimane fa. Lo abbiamo visto sereno e molto piú carico di quando si é ritirato a Mejugorje. Ci sentiamo spesso ed è bello. Sicuramente a noi occorre molto tempo ancora per essere amati e capiti come il nostro predecessore ma se si cammina insieme e ci si avvicina nel dialogo, tutto diventa più facile.
Padre Rocky ed io ci riteniamo soddisfatti per quanto assieme alla comunità italiana di Pforzheim è stato fatto lo scorso anno. Pensiamo pertanto che abbiamo chiuso il 2015 positivamente ed auspichiamo che la nostra comunità continui a seguirci numerosa e ad essere sempre più presente e attiva sia nel cammino spirituale che in quello solidale. Ringrazio anche voi della redazione che prestate la vostra attenzione al fabbisogno della comunità italiana in generale sparsa nel modo. Buon anno a tutti”.
Foto da sinistra: Padre Rocky, la segretaria sig.ra. Marstella e padrea Wieslaw Baniak