Decine di migliaia d’italiani delle collettività colpite dalla chiusura degli Sportelli consolari hanno avuto fiducia negli impegni presi dal Vice-Ministro degli Affari Esteri, Lapo Pistelli, che, al Senato, in sede di esame delle Mozioni sulla riorganizzazione della Rete diplomatico- consolare, ha impegnato il Governo, tra l’altro, “ad approntare in tempi rapidi, nelle sedi oggetto di provvedimenti di chiusura, anche sulla base di un confronto con le istituzioni locali, strumenti leggeri alternativi di presenza culturale e di erogazione dei servizi consolari”.
Equali sono gli strumenti leggeri della Farnesina?
Ecco il coniglio che fà capolino dal cilindro ministeriale: I CONSOLI ONORARI!

Ciò significherà per il console onorario di turno, venditore di prodotti italiani  oppure ristoratore che sia (è questo ciò che ci indica la rilevazione della casistica),  l’assegnazione di compiti propri di uno Stato a soggetti terzi (soggetti non necessariamente cittadini), in assenza assoluta di condizioni di sicurezza per il Paese e di riservatezza nel maneggiamento dei dati dei cittadini.
Sono forse questi gli strumenti leggeri impegnati dal Vice-ministro come ad esempio: 
– l’affidamento dei bisogni amministrativi di collettività che superano notevolmente le trentamila unità a consoli onorari? A soggetti cioè privi di compensi, che se si dimostrano disponibili ad accollarsi tale ingente mole di lavoro, sperano certamente nella compensazione di ben altri interessi?
– Quelle tecnologie informatiche che il MAE  intende potenziare da anni per garantire i servizi all’estero, che non ci permettono in questo momento nemmeno di avere accesso presso le sedi ad internet, poiché la banda è del tutto inadeguata?!  Questo è un ritornello che gli italiani all’estero ascoltano dal 2006, nell’attesa di passi concreti – dopo il “Totem” del Senatore Mantica – che non si percepiscono ancora nello scenario delle strutture estere.
– Il funzionario itinerante? Con costose missioni e condizioni umilianti che prevedono il banchetto piazzato nella sede di un Patronato o nella Missione Cattolica di turno?    
… E che ne è dell’impegno a volersi confrontare con le Istituzioni locali?
Anche in questo caso solo sconcertante silenzio. La Governatrice della Saar (valutata negli ambienti politici come prossimo successore della Cancelliera Merkel), il Sindaco di Manchester e di Bury, il Sindaco di Norimberga sono  in attesa di una risposta dal MAE a seguito della loro generosa offerta – in assoluta gratuità – di messa a disposizione di locali e strutture idonee per le Antenne consolari.  A questi partners  non è stato nemmeno detto: ”No, grazie”.

Ai promotori delle mozioni, tramutate poi in ordine del giorno, rivolgiamo un ultimo accorato appello:
– vogliate vigilare sugli impegni presi al Vostro cospetto e cioè al cospetto del Popolo italiano e anche di quella parte di esso costretta a vivere, per motivi di lavoro, oltre i confini nazionali. 
– Vogliate intervenire nei confronti del Vice-Ministro, raccontando la verità sulle attività svolte dagli Sportelli attualmente in essere: i connazionali ne vanno  fieri e sono molto soddisfatti della qualità dei servizi da essi garantiti.
– Nonostante le strutture in parola abbiano bandito, grazie alla loro presenza,  estenuanti spostamenti per la nostra cittadinanza verso i Consolati cosiddetti “HUB”, l’Amministrazione continua a definire tali servizi come “molto limitati”, disconoscendo di fatto l’effettiva portata di tali strutture se e la loro collocazione nelle  realtà locali.
– Vogliate vigilare, affinchè la presenza culturale all’estero del nostro Paese non venga annullata  con colpi di spugna assegnati ad arte.