Come mai in visita a Francoforte?
Francoforte è la quarta tappa di una missione in 4 nostri consolati, Marsiglia, Nizza, Stoccarda e ora qui, nell’imminenza della complessa preparazione delle operazioni di voto all’estero per il rinnovo del PE che vede molti nostri Uffici diplomatico e consolari fortemente impegnati per garantire efficienza e trasparenza delle procedure. Ho scelto luoghi “simbolo”, dove le nostre collettività sono molto numerose e con operazioni di voto dunque maggiormente complesse. Non si tratta di una missione “ispettiva”, ma di sostenere il personale che lavora nei Consolati, a conferma della grande importanza che la Farnesina attribuisce al lavoro che i nostri Uffici stanno svolgendo.
Il motto dell’Unione Europea è “Uniti nella diversità”, anche per questo due voti all’estero e cioè la possibilità di voto per i candidati dell’Italia oppure per i candidati della Germania?
Effettivamente i nostri concittadini hanno la possibilità di scegliere se votare per i candidati locali, in questo caso tedeschi, ovvero per quelli italiani, esprimendo le loro preferenze presso i seggi istituiti nei paesi dell’UE dalla nostra rete diplomatico e consolare. Si tratta di un’importante facoltà che è concessa a tutti gli elettori europei e che dimostra come il processo di integrazione tra i popoli europei trovi concretezza anche attraverso l’esercizio del più importante dei diritti in democrazia, quello del voto.
La collettività italiana di Francoforte risiede su un territorio più grande della Svizzera. Ci sono state difficoltà nel sistemare al meglio i seggi elettorali del Consolato?
È verissimo quanto Lei dice: la circoscrizione consolare di Francoforte ha un’ampiezza territoriale davvero notevole. Nella distribuzione delle sezioni elettorali, il nostro Consolato Generale ha dovuto tener conto anche di due altri fattori. In primo luogo, il Parlamento italiano nell’ultima legge di Bilancio ha inserito una disposizione che eleva il numero di votanti per sezione a un tetto massimo di 5000, dai 1600 precedenti. E questo per razionalizzare la spesa, con un parziale assorbimento delle sezioni elettorali istituite per questa tornata elettorale rispetto a quelle delle precedenti elezioni nel 2014 Tutti i nostri Uffici all’estero, incluso il Consolato Generale di Francoforte, hanno applicato la nuova normativa su precise indicazioni del Ministero, sempre tenendo in massimo conto il pieno rispetto del cosiddetto “favor voti”. Mi spiego meglio: nella distribuzione delle sezioni elettorali sono state considerate la distribuzione delle nostre collettività, la presenza di reti di trasporto che permettano di raggiungere il seggio in forma agevole, orari di apertura dei seggi estesi. Insomma, nonostante ci siano oggi meno sezioni elettorali rispetto alle precedenti elezioni, l’elettore potrà esercitare il suo diritto senza eccessivi oneri aggiuntivi.
La Sua Direzione Generale percepisce gli umori e le tendenze degli italiani all’estero. Riduzione del numero dei parlamentari eletti all’estero e difficoltá nei servizi consolari sembrano essere oggetto di lamentela. Lo conferma?
Gli italiani all’estero sono sempre più numerosi, anche come conseguenza di fenomeni collegati con la “nuova mobilità” italiana. La rete consolare intende intercettare le loro aspettative e interpretare le loro esigenze, via via sempre più differenziate. Per questo, abbiamo introdotto percorsi di innovazione e digitalizzazione nella fornitura dei principali servizi. La Farnesina è pienamente consapevole che i servizi consolari rappresentano in molti casi il vero e proprio primo punto di contatto tra Pubblica Amministrazione e collettività all’estero. E le collettività riconoscono molto spesso il nostro sforzo e in generale lo apprezzano. Le lamentele e le critiche arrivano, a volte purtroppo i disservizi ci sono; ma le critiche sono per noi uno stimolo a migliorare e le assicuro la costante tensione della rete consolare tutta per offrire servizi sempre migliori.
Rispetto alla rappresentanza parlamentare all’estero, è in discussione alle Camere un progetto di riforma che vorrebbe ridurre la consistenza del numero dei Parlamentari in generale, e non solo di quelli eletti all’estero.
I Presidenti dei due Comites della circoscrizione di Francoforte e Saarbrücken hanno chiesto pubblicamente il distacco di personale consolare a Saarbrücken poiché la collettività di quella zona è in sofferenza per i servizi consolari. Riceveranno oggi un risposta alla loro richiesta?
La lettera dei due COMITES si riferiva alla riapertura dello sportello consolare di Saarbrücken col distacco permanente di personale dal Consolato Generale di Francoforte.
Ascolterò con attenzione le richieste dei COMITES e sono conscio che i cittadini si aspettano servizi sempre piu’ efficienti e vicini. Nel piano di digitalizzazione che abbiamo avviato un posto importante hanno anche i Consoli onorari, a cui attribuire maggiori competenze, proprio grazie alla possibilità che stiamo sviluppando di effettuare da remoto numerose pratiche.
A Saarbrücken esiste dal 2015 un consolato onorario. Tramite il console onorario è possibile ritirare le carte d’identità direttamente a Saarbrücken e, grazie al funzionario itinerante che si reca in Saarland una volta al mese, è possibile depositare i dati biometrici per il rilascio dei passaporti (30-40 domande per volta). Sono servizi offerti prioritariamente alle persone più anziane e a tutti coloro che per vari motivi non possono recarsi di persona a Francoforte. Il consolato onorario non può chiaramente rimpiazzare del tutto un consolato di carriera (a Saarbrücken abbiamo chiuso nel 2010), ma tutti i principali servizi vengono offerti da Francoforte per posta o in forma digitale. L’impegno del Console Generale a Francoforte per rendere più efficiente il lavoro del consolato onorario (ad esempio incrementando l’orario di apertura al pubblico) è encomiabile.
Il Consolato Generale a Francoforte cura un proprio programma radiofonico di servizio, pubblica la rubrica “I Quaderni Francofortesi “ , ha lanciato con il nostro Giornale la serie dedicata alle carriere accademiche degli italiani di seconda generazione dal titolo “io ce l’ho fatta!”. Vede corrisposta la Sua indicazione di “ innovazione, motivazione e comunicazione?
In occasione dell’ultima conferenza dei consoli italiani nel mondo abbiamo voluto invitare i nostri consoli a far uso della propria creatività per innovare nella comunicazione con il pubblico dei consolati. Qui a Francoforte il Console Generale aveva già iniziato dando una “rinfrescata” agli uffici, cercando – nei limiti del bilancio disponibile – di ammodernare e rendere più accoglienti le sale di attesa e dare una maggiore apertura all’istituzione consolare. Il lavoro è proseguito con la collana “Quaderni Francofortesi”, con l’annuario statistico della circoscrizione e con il libretto sulle questioni ereditarie. A giorni uscirà una nuova e agile guida pratica ai servizi consolari. Mi fa poi particolarmente piacere che sia in corso una collaborazione col Corriere d’Italia per la pubblicazione di storie di successo e integrazione di giovani Italiani in Germania.